Il Comitato chiede di obbligare il Comune di Mendrisio a provvedere alla manutenzione dei manufatti protetti: ‘Un degrado che preoccupa’
Il Comitato Parco Villa Argentina lancia, una volta di più, l’‘sos’: strutture e manufatti sono in uno stato di degrado "preoccupante". In questa occasione, però, il Comitato non si è appellato, come in passato, al Municipio della città di Mendrisio – tramite lettere e interrogazioni comunali –, bensì direttamente all'Ufficio dei beni culturali del Cantone e al suo responsabile, Endrio Ruggiero. Del resto, si motiva, l'incuria di un bene culturale costituisce una violazione della Legge sulla protezione dei beni culturali, oltre che un danno alla proprietà pubblica e un problema di sicurezza.
"Constatata la scarsa cura di elementi strutturali del Parco da parte delle autorità e dei servizi comunali preposti, nonché il progressivo acuirsi del degrado – si legge nella missiva indirizzata nei giorni scorsi a Bellinzona –, chiediamo un intervento urgente del vostro Ufficio, quale autorità di vigilanza sui beni culturali, per obbligare l'autorità comunale a provvedere, attraverso la direzione di uno specialista, alla manutenzione dei muri protetti come beni culturali di interesse cantonale".
Sin qui, fa notare il Comitato per voce di Tiziano Fontana, l'esecutivo ha rimandato "sine die diversi interventi urgenti e indispensabili di manutenzione ordinaria". Di recente, si precisa, il Municipio ha detto anche di "aver rinunciato alla pulizia del muro dall'edera e da piante infestanti per non comprometterne la stabilità". Eppure, si fa notare ancora, esiste "un metodo di intervento non invasivo, utilizzato abitualmente in simili circostanze, per evitare un ulteriore peggioramento che minaccia realmente la stabilità del bene protetto". Il pensiero va al muro del Belvedere, nel quale si è creata "una apertura che deve essere risanata con urgenza, su indicazione di uno specialista". Senza trascurare, si annota nella missiva, che "in queste ultime settimane dipendenti comunali hanno provveduto all’ancoraggio con viti di un cavo dell'elettricità lungo i muri storici protetti dal Cantone situati sulla parte collinare del Parco".