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‘C'è urgenza di intervenire sul muro protetto del Belvedere’

L'Ufficio dei beni culturali dà ragione al Comitato Parco di Villa Argentina: il Municipio di Mendrisio dovrà agire in tempi brevi e ragionevoli

Il muro del Belvedere
9 luglio 2024
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La manutenzione dei muri protetti come beni di interesse cantonale nel Parco di Villa Argentina, a Mendrisio, deve essere effettuata dal Municipio di Mendrisio “in tempi brevi e ragionevoli”. È quanto ha stabilito l'Ufficio dei beni culturali, sollecitato nel mese di aprile dal Comitato Parco di Villa Argentina. Una richiesta formulata quale autorità di vigilanza sui beni culturali, “per obbligare l'autorità comunale a provvedere, attraverso la direzione di uno specialista, alla manutenzione dei muri protetti come beni culturali di interesse cantonale”. Un intervento, ha motivato il comitato, “necessario per varie ragioni” come “la buona e costante conservazione del bene culturale, la garanzia di sicurezza per l'utenza e la possibilità per i cittadini di poter accedere all'intera superficie del parco entro tempi ragionevoli”.

Sopralluoghi sul posto

Dopo la richiesta, sono stati svolti alcuni sopralluoghi all'interno del Parco. Il primo, fa sapere il coordinatore del Comitato Tiziano Fontana, si è tenuto a metà maggio con i rappresentanti del Municipio di Mendrisio. Un secondo incontro ha visto impegnati il 26 giugno il capoufficio dei Beni culturali architetto Endrio Ruggiero, i rappresentanti del Comitato e l'architetto del paesaggio Heiner Rodel (autore del Progetto di massima di valorizzazione del Parco di Villa Argentina del 2013 e incaricato dalla Confederazione della manutenzione programmata del Parco storico di Villa Vincenzo Vela a Ligornetto) e, in rappresentanza del Municipio, l’architetto Mitka Fontana e un giardiniere (in sostituzione del capo giardiniere Mutti). Durante questo secondo sopralluogo, ricorda ancora Tiziano Fontana, “ci si è soffermati in particolare sull'urgenza di intervenire per garantire la conservazione del muro protetto del Belvedere – elemento centrale del progetto architettonico del Parco ideato dall'architetto Antonio Croci –, attraverso la sua pulitura dalle piante infestanti e il risanamento della recentissima voragine sul lato sud-est del muro stesso”.

Le decisioni dei Beni culturali

L'Ufficio dei Beni culturali ha quindi “confermato l'urgenza degli interventi sollecitati da anni dal Comitato Parco di Villa Argentina”. Due i punti stabiliti. Il primo, come detto in apertura, è che il Municipio deve provvedere in “tempi brevi e ragionevoli alla manutenzione straordinaria di due settori (muri protetti sulla parte collinare del Parco) secondo le modalità discusse (taglio del fogliame sporgente a diminuzione del carico, taglio al piede delle radici, attesa dell’essiccamento delle piante infestanti e rimozione controllata delle radici dalle murature)”. Il secondo è che “ogni intervento all'interno del Parco di Villa Argentina è sottoposto alla Legge sulla protezione dei beni culturali (Lbc) e quindi deve essere sottoposto e concordato con l'Ufficio Beni culturali stesso”. Le decisioni cantonali sono state accolte favorevolmente dal Comitato che non può che “ringraziare l'Ufficio dei beni culturali per l'intervento” e, parallelamente, auspicare “un maggiore ascolto e una maggiore sensibilità da parte dell'autorità politica comunale nei confronti del Comitato Parco di Villa Argentina che dal 2009 agisce per difendere il pregio culturale di questo Parco, oggetto da troppi decenni di incuria”.

Le richieste precedenti

Come ricordato nella richiesta del mese di aprile, “da anni il nostro Comitato, tramite lettere inviate direttamente al Municipio o suoi membri, tramite interrogazioni, sollecita l'autorità comunale a rispettare e applicare la Lbc procedendo a una manutenzione ordinaria, in particolare dei manufatti protetti quale il muro del Belvedere, ricordando che vi è un obbligo legale di conservarlo nella sua sostanza”. L'esecutivo ha però rimandato “sine die diversi interventi urgenti e indispensabili di manutenzione ordinaria“. Nella risposta a un'interrogazione del maggio 2023, il Municipio ha detto anche di “aver rinunciato alla pulizia del muro dall'edera e da piante infestanti per non comprometterne la stabilità”. Durante la Giornata delle idee organizzata nell'ottobre 2023 era stato presentato “un metodo di intervento non invasivo, utilizzato abitualmente in simili circostanze, per evitare un ulteriore peggioramento che minaccia realmente la stabilità del bene protetto”. Questo perché nel muro del Belvedere si è creata “una apertura che deve essere risanata con urgenza, su indicazione di uno specialista”.

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