Cinema

OtherMovie, ‘La Voix des Autres’ è il Miglior film

Oltre che alla Francia, premi anche a Svizzera, Irlanda e Ucraina. Nella categoria ‘L'incontro’, riconoscimento al documentario su Pierre Pinoncelli

Dal corto ‘La Voix des Autres’, della giovane regista francese Fatima Kaci
18 aprile 2024
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Francia, Svizzera, Irlanda e Ucraina. Questi i Paesi che si sono aggiudicati i premi assegnati dalla giuria di OtherMovie Lugano Film Festival, presieduta dalla regista ticinese Antonella Kurzen. Miglior film è risultato essere ‘La Voix des Autres’, della giovane regista francese Fatima Kaci, classe 1992. Il cortometraggio, presentato nella sezione [S]guardo da vicino, dedicato ai corti di respiro internazionale, è stato selezionato a Cannes nel 2023, vincendo l’ambito Lights on Women Award. Storia di una giovane tunisina che lavora come traduttrice a Parigi, per la giuria il film “esprime totalmente la forza del tema del festival, reso cinematografico grazie a una cura della ripresa e della recitazione. Il suo conflitto interiore diventa il nostro, il senso di impotenza davanti alla macchina burocratica ci disumanizza”.

Restando in tema cortometraggi, il concorso nazionale OtherSwiss Short è stato vinto da ‘Dentro la luce’ di Vanja Viktor Kabil Tognola e Jan David Bolt. Il premio per la Miglior regia, assegnato a un film della categoria [S]guardo da vicino, è andato alla produzione irlandese-ucraina di Tom Hopkins e Kateryna Paida, ‘Berdyans’k’, pellicola che “affronta con destrezza la quotidianità di un Paese in guerra”. Nella medesima categoria hanno ricevuto menzioni speciali l’iraniano ‘Split Ends’ di Alireza Kazemipour – per il tema affrontato, il ruolo della donna in Iran – e l’italiano ‘Prove d’amore’ di Denis Nazzari, con Alessandro Haber e le musiche del maestro Nicola Piovani.

Infine, per la sezione L’incontro – competizione internazionale per lungometraggi – il riconoscimento per il Miglior film è stato attribuito a ‘The Artist Who Cut Off His Finger’ di Virgile Novarina, presente al festival. Il documentario “riscopre l’arte di Pierre Pinoncelli, esponente della Scuola di Nizza attivo tra il 1960 e il 1975, dopo decenni di silenzio per la censura dei musei ufficiali, e diventa a tratti dramma e violenza, come manifestazioni di uno spirito non convenzionale”. Nella medesima categoria, menzione speciale a ‘100 Preludi’ della regista italiana Alessandra Pescetta, per “l’eleganza con la quale ha saputo – assieme ai protagonisti Erica Piccotti e Giovanni Calcagno – raccontare una storia ruvida e sconfortante, in un contesto pressoché incantato, contrapponendo al silenzio delle pause attimi di genuina emozione”.