Ticino

‘Freno al disavanzo, tema già approvato dalla popolazione’

Firmato dalla maggioranza della commissione della Gestione e finanze il rapporto del centrista Agustoni che chiede di respingere le iniziative dell’Mps

Non hanno sottoscritto Ps e Verdi
(Ti-Press)
9 aprile 2024
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Nulla da fare per le iniziative parlamentari presentate dai deputati del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi che puntavano ad abolire il freno al disavanzo. La maggioranza della commissione parlamentare della Gestione e finanze ha sottoscritto il rapporto del granconsigliere del Centro Maurizio Agustoni che chiede di respingere le iniziative dell’Mps. A non firmare il documento del centrista, i commissari del Ps e dei Verdi.

‘Temi votati recentemente’

Presentando le iniziative, Pronzini e Sergi avevano sottolineato che “la necessità dello Stato di rispondere ai bisogni dei cittadini di ottemperare ai propri compiti fondamentali (in particolare sanità, formazione, ambiente, socialità) è oggettivamente in contraddizione con il principio del freno al disavanzo che ha come, corollario concreto, il contenimento del debito pubblico”, sostenendo che “la situazione sociale e le prospettive economiche e politiche con le quali siamo confrontati e con le quali saremo confrontati nei prossimi anni necessiteranno un sempre maggiore intervento dello Stato” e che anche un “miglioramento qualitativo della spesa pubblica e della sua gestione non implicherà una sua diminuzione”. Gli autori dell’iniziativa ritengono poi che “il contenimento del debito pubblico” sia in contraddizione con la “necessità dello Stato di rispondere ai bisogni delle cittadine e dei cittadini” e di “ottemperare ai propri compiti fondamentali”.

La maggioranza della Gestione e finanze ha dal canto suo rilevato che, si legge nel rapporto, “come gli articoli costituzionali di cui gli autori dell’iniziativa chiedono la modifica/abrogazione siano stati approvati dal Sovrano (i cittadini, ndr) in tempi relativamente recenti, circa dieci anni fa, e con una maggioranza chiara di oltre il 55%”. Il riferimento è alla votazione del 18 maggio 2014 dal titolo ‘Principi di gestione finanziaria e freno ai disavanzi pubblici’, avallato dal 55,1% dei votanti. Non solo. Il popolo, prosegue il rapporto, “ancora recentemente, il 15 maggio 2022, ha approvato il Decreto legislativo concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni che prevede l’obiettivo di pareggio del conto economico”. Il riferimento questa volta è alla votazione del Decreto Morisoli, approvato dal 56,9% dei votanti. Ed è per questi motivi che la maggioranza commissionale ritiene che “il Gran Consiglio non possa ragionevolmente proporre al Sovrano l’abrogazione di norme costituzionali pochi mesi dopo la l’approvazione da parte del medesimo Sovrano dei medesimi principi”.

‘Le politiche possono essere adeguate negli anni’

Come detto, il rapporto di Agustoni non è stato firmato dai socialisti. «Si tratta di strumenti troppo rigidi e vincolanti», spiega raggiunto dalla ‘Regione’ il copresidente del Ps Fabrizio Sirica. E chiarisce: «In alcuni momenti storici bisogna disporre di maggiore flessibilità. Siamo d’accordo che ci sia un certo controllo delle finanze, ma da gestire sul lungo-medio termine, con degli strumenti non così rigidi e adeguati innanzitutto alle necessità della popolazione».

A destare perplessità anche la volontà espressa nel rapporto di non entrare in materia date le recenti votazioni popolari. «Le politiche – sottolinea Sirica – possono essere adeguate negli anni. D’altronde Agustoni con la tassa di collegamento non si fa problemi a riproporre un tema già votato dai cittadini».

Un paletto all’iniziativa della Vpod che mira ad abolire il Decreto Morisoli? «No, non vedo un legame con l’iniziativa di Ghisletta», sostiene il deputato socialista, che afferma: «Il Decreto Morisoli ha fatto il suo tempo, prova ne è che nel preventivo votato tutta una serie di indicazioni del decreto non sono state rispettate. Il vero indicatore popolare lo avremo sulla riforma fiscale, occasione in cui si darà un forte messaggio sul prossimo preventivo».

“Dalla Gestione – dice Giuseppe Sergi, da noi interpellato – non ci aspettavamo una posizione diversa. D’altronde nel 2014 sul principio del freno al disavanzo tutti i partiti, salvo noi dell’Mps, erano favorevoli”. Destinata quasi certamente a fallire la via parlamentare, pensate al lancio di un’iniziativa popolare? “Non lo escludiamo, vedremo – risponde Sergi –. Nel frattempo è stata purtroppo lanciata l’iniziativa popolare (quella della Vpod, ndr) per abolire il Decreto Morisoli, decreto che in ogni caso decadrà con l’approvazione del Consuntivo 2025 da parte del Gran Consiglio. Sta di fatto che questa inutile iniziativa monopolizzerà per qualche mese il dibattito politico. Per quel che ci riguarda, tenuto conto anche del dibattito che si svilupperà in Gran Consiglio sul rapporto della Gestione, valuteremo il lancio di un’iniziativa popolare, allargando la riflessione ad altre forze, per sopprimere il freno al disavanzo, uno strumento di pressione permanente sulla spesa pubblica. Come Mps, siamo dell’idea che lo Stato debba rispondere a dei bisogni e sulla base di questi bisogni ha delle entrate, e se non riesce ad averle, può anche indebitarsi. Quello dell’equilibrio finanziario è un principio neoliberale che non condividiamo”.