Un dirigente e un impiegato dell’impresa di costruzioni, entrambi rei confessi, sono colpevoli di aver sottratto quasi 300’000 franchi al Cantone
Quasi 300’000 franchi. A tanto ammonta il maltolto che un dirigente e un impiegato della Gtl, impresa di costruzioni con sede a Gravesano, hanno permesso di far incassare indebitamente alla ditta. In che modo? Gonfiando diverse informazioni relative alle richieste delle indennità per lavoro ridotto durante la pandemia da Covid-19. Per questo, i due, entrambi rei confessi, sono stati indagati per ripetuta truffa. Ne dà notizia la Rsi.
I fatti risalgono al periodo fra marzo e maggio 2020, in piena prima ondata pandemica. I due collaboratori della Gtl hanno sostanzialmente ingannato la Cassa disoccupazione, gonfiando sia il numero di ore di lavoro perse sia il numero di dipendenti coinvolti dal lavoro ridotto. L’inchiesta è stata condotta dal procuratore pubblico Andrea Gianini, che a gennaio l’ha conclusa. L’imputato principale è stato rinviato a giudizio alle Assise correzionali, con la formula del rito abbreviato. La pena proposta a suo carico dalle parti è di otto mesi di carcere, sospesi condizionalmente per un periodo di prova di tre anni. Contro il suo collaboratore il pp ha firmato invece un decreto d’accusa, già cresciuto in giudicato. L’uomo è stato condannato a una pena pecuniaria di 5’000 franchi sospesa per due anni e a una multa di 300 franchi.
Sempre stando alla Rsi, l’intero importo sarebbe stato immediatamente e interamente risarcito e i due imputati avrebbero collaborato fin dal principio ammettendo le proprie responsabilità. La Gtl, si ricorda, sta attualmente partecipando a uno dei più grandi cantieri del cantone: la realizzazione del Polo sportivo e degli eventi di Lugano.