Uno studio della Land Suisse commissionato dal Comune propone diverse linee-guida per arricchire gli spazi aperti alla popolazione
Col suo chilometro quadrato scarso di superficie, Massagno è uno dei Comuni più piccoli della Svizzera, e trovandosi in piena zona cittadina le aree naturali non sono la sua principale attrazione. Solo il 4% della superficie è dedicata agli spazi verdi comunali. L’aumento delle temperature estive e il traffico, pure in crescita, possono mettere a dura prova la ‘resilienza’ degli abitanti. In questo senso assume un certo interesse lo studio ‘Visione Massagno 2025-2040’ che, commissionato dal Municipio allo studio di architettura Land Suisse, è stato recentemente presentato alla popolazione in una serata pubblica al cinema Lux.
Si tratta di una visione, abbastanza dettagliata però, di ciò che si potrebbe fare per rendere più vivibile il piccolo abitato collinare. Sotto il titolo “Tre tesi per Massagno” vengono meglio definiti i campi di intervento: Massagno comune giardino, Massagno comune connesso e Massagno comune intergenerazionale. Se le definizioni possono sembrare vaghe, è bene specificare che l’opera si è spinta a immaginare gli interventi nel dettaglio: alberi, panchine, prati, e così via. Abbiamo interpellato lo studio Land per meglio capire il criterio delle sue scelte.
«Il nostro lavoro è stato quello di identificare, all’interno di Massagno, quei luoghi che abbiano davvero un potenziale per arricchire la rete degli spazi verdi aperti alla popolazione. Dando al Comune una prima indicazione riguardo agli usi del suolo e alle migliorie; lo stesso lavoro è stato fatto per le strade, che vanno a partecipare alla rete degli spazi di condivisione. A ogni strada è stato assegnato un codice, attraverso il quale il Comune ritroverà una tabella con quelli che potrebbero essere gli interventi» ci rispondono dalla Land Suisse. Ci sono operazioni a carattere ecologico come il depavimentare e il piantumare, per favorire la gestione delle acque e debellare le temute ‘isole di calore’. Altre sono di natura più infrastrutturale come il rivedere il tipo di pavimentazione, la segnaletica, l’illuminazione, l’inserimento di zone di sosta.
Per esempio, «via Motta è stata identificata quale luogo vivo di Massagno: ci sono il cinema, i parchi giochi, ci sarà il nuovo parco urbano». Da qui, nelle strade del nucleo, si dipana il cosiddetto “anello di Massagno” con segnaletica dedicata, moderazione del traffico, pavimentazione specifica e zone di incontro. Altri percorsi di diversa natura sono stati identificati e classificati, con le relative indicazioni per apportare delle migliorie a favore dello spostamento pedonale e ciclistico.
Un capitolo importante è ovviamente quello del verde pubblico già esistente, vale a dire i cinque parchi o giardinetti oggi presenti in territorio massagnese. Tra gli interventi proposti nella maggior parte dei casi, la rimozione delle superfici di asfalto, da sostituire con un fondo più idoneo o semplicemente col prato, a seconda dei casi, la sostituzione delle panchine (legno al posto del cemento) e dei giochi per i piccoli, l’inserimento di piante e arbusti secondo una ricetta personalizzata parco per parco.
Per quanto riguarda i nuclei «si tratta di valorizzare quelli che sono gli ultimi tratti storici, attraverso la scelta dei materiali e con delle zone di incontro al loro interno». Infine, i ‘Pocket park’; traducendo, i parchi tascabili. «Studiando il tessuto urbano abbiamo individuato spazi residui, non troppo grandi, o comunque non valorizzati, che però hanno un grande potenziale se attrezzati con una panchina, un albero, una fontanella. Per fare un esempio, uno degli spazi individuati è quello nella parte bassa di via dei Sindacatori, che oggi è completamente asfaltato ma che potrebbe diventare un luogo di incontro e di sosta». Qui entra anche il concetto di ‘intergenerazionalità’ applicato a situazioni che più di altre potrebbero essere gradite alla terza età. «In alcuni pocket park abbiamo immaginato degli orti, in altri si propongono dei parchi per cani, che erano stati richiesti dalla popolazione, ci sono varie proposte, alcune delle quali fatte da noi, altre riprese da mozioni presentate a livello comunale».
E al Comune resta naturalmente il pallino in mano, ovvero la competenza di decidere se e come procedere per concretizzare la visione suggerita dalla Land Suisse. Che comunque resterà, a mò di bussola, per supportare le future scelte. Ed è visibile, in tutti i suoi dettagli, sul sito del Comune di Massagno.