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I Verdi del Mendrisiotto vanno all'arrembaggio dei Municipi

Il coordinatore Jacopo Scacchi svela le ambizioni in vista delle Comunali. ‘L'obiettivo? Raddoppiare i seggi negli Esecutivi’

Jacopo Scacchi, per lui la parola d’ordine è fare squadra
(Ti-Press)
5 febbraio 2024
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Da nove mesi è alla guida dei Verdi del Mendrisiotto. Da subito Jacopo Scacchi ha voluto imprimere un cambiamento a una forza politica che in vista delle Comunali del 14 aprile non nasconde di voler centrare dei traguardi ambiziosi. Anche perché non ci si prefigge solo di rafforzare la propria rappresentanza tra i banchi dei legislativi ma pure al tavolo dei Municipi della regione, da Chiasso alle rive del Ceresio. I Verdi, insomma, vogliono incidere nella politica distrettuale. Perché c’è la voglia di essere competitivi, ma al contempo vi è la volontà di trovare soluzioni capaci di fare breccia anche nelle altre forze politiche. Alle spalle, ci confessa Scacchi, un anno intenso, adesso ci si prepara alla sfida. Confidando, dichiara apertamente, di portare a casa «un aumento in numeri assoluti dei consiglieri comunali e un raddoppio dei municipali».

In occasione di Cantonali e Federali, anche in Ticino è andata un po’ esaurendosi l’onda verde. Ragionando però in termini di Comunali siete preoccupati?

In realtà il Mendrisiotto si è dimostrato un bastione per il partito dei Verdi. E questo soprattutto nelle ultime Cantonali, quando fino all’ultimo secondo, mentre si attendeva il risultato di Mendrisio, eravamo in dubbio se fossimo riusciti a fare gruppo parlamentare oppure no. I risultati del Distretto ce l’hanno garantito, dandoci modo di mantenere i nostri cinque seggi in Gran consiglio – per la regione con Nara Valsangiacomo –. È vero, l’effetto dell’onda verde è meno marcato rispetto al passato, ma nel Mendrisiotto, complici anche le sfide del traffico, dell’inquinamento, dello sfruttamento del territorio, abbiamo comunque una maggiore presa rispetto agli altri Distretti.

Questo quindi vi infonde fiducia?

Ci dà fiducia, certo. Non si può mai fare un paragone uno a uno con Federali e Cantonali, ma a Mendrisio, ad esempio, abbiamo raggiunto il 6,7 per cento e la cosa, lo ribadisco, ci dà fiducia, soprattutto perché siamo riusciti a trasmettere entusiasmo. E questo entusiasmo si vede anche nel massiccio aumento di candidature che abbiamo raccolto. Aspetto che in passato non c’era mai stato.

Sta di fatto che come Verdi avete alzato l’asticella delle ambizioni.

Di questi tempi, nella maggior parte dei casi nel Mendrisiotto si sente dire dai partiti che si vogliono mantenere le posizioni. Noi siamo più ambiziosi, è vero: vogliamo assolutamente aumentare la nostra presenza nelle istituzioni. Posso anticipare che, in pratica, in tutti i Comuni per la prima volta riusciamo a presentare delle candidature Verdi. E i nostri obiettivi sono: primo, entrare in tutti i Consigli comunali in cui abbiamo una candidatura, che sono di più rispetto al 2021; secondo, raddoppiare il numero dei nostri municipali negli Esecutivi del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Ora contiamo sul vice sindacato a Balerna (primo Comune che ha visto tingersi di verde il Municipio, ndr) e siamo rappresentati a Morbio Inferiore, l’aspirazione è di conquistare un seggio a Coldrerio con Nara Valsangiacomo e di avere buone chance a Mendrisio, visto che su sette candidati all’Esecutivo quattro sono Verdi. E allora perché non puntare a fare bene anche a Chiasso con Francesca Bernasconi Bedulli, sebbene qui l’ambizione sia un po’ più utopica. In altre parole, miriamo a passare da due a quattro o cinque rappresentanti.

Sentite l’urgenza di incidere maggiormente sulla politica locale, e non solo?

Come Verdi del Mendrisiotto siamo portati ad allearci con chi principalmente condivide i nostri temi. Penso soprattutto al Ps o comunque all’area progressista. Sia chiaro, vogliamo vedere valorizzati la protezione del territorio, la mobilità dolce, la riduzione del traffico. Siamo disposti, però, a unirci con chiunque voglia raggiungere questi obiettivi. Ultimamente qui si sta respirando un’aria un po’ più condivisa per quanto riguarda, ad esempio, il progetto della terza corsia autostradale, Alptransit, la fermata nella regione degli Intercity o la corsia di sosta dei Tir sull’A2 fra Coldrerio e Balerna.

Quindi nei Municipi dove speriamo di essere presenti, l’obiettivo è quello di trovare i numeri pure al di fuori della nostra area politica per rivendicare quelle che sono le nostre posizioni.

Anche nel Mendrisiotto si è assistito a una avanzata dell’Udc. La temete?

Credo che questa tendenza debba essere contestualizzata nel periodo storico e nel quadro politico svizzero: l’Udc avanza un po’ ovunque. Non vorrei dire che è facile salire sul carro dei vincitori, però talvolta lo è. Per quanto ci riguarda la preoccupazione maggiore (se la si può chiamare così) è legata al fatto che forse non siamo riusciti a rimarcare abbastanza quanto, come partito ecologista, supportiamo viticoltori e agricoltori. Nel senso che queste professioni si prendono cura quotidianamente del nostro territorio, lo vivono, e chiaramente questo aspetto lo riteniamo essenziale. Tant’è che lo scorso giugno abbiamo consegnato in tutti i Municipi del Mendrisiotto una interrogazione per chiedere la disponibilità a sovvenzionare finanziariamente o materialmente agricoltori e viticoltori se dovesse ripresentarsi un periodo di siccità come quello di due anni or sono. Semmai siamo preoccupati che l’Udc possa arrogarsi il diritto di essere l’unica rappresentante di queste categorie. Anche noi stiamo facendo i nostri sforzi per far sentire la loro voce.

Occorre ancora aiutare l’elettorato a superare alcuni stereotipi sui Verdi?

Sinceramente sì. Come coordinatore sto cercando proprio di fare questo: lasciare la politica cantonale e federale alle sezioni preposte e concentrarci soprattutto sui temi cari al Mendrisiotto e che sono importanti per la nostra regione. E lo vogliamo fare con uno spirito di apertura verso gli altri partiti, i Comuni e le associazioni. Come regione vogliamo vedere implementati tutti questi temi, proprio perché ne va della nostra sopravvivenza.

Come reagirete alla presenza dell’Udc?

Continuando a lavorare e presentando in tutti i Comuni atti parlamentari seri. Facendoci riconoscere come forza propositiva e non solo, talvolta, di opposizione, in grado di lavorare con tutte le forze politiche e di cercare le alleanze. Penso che a lungo andare questo comportamento virtuoso verrà premiato. Siamo in grado di affrontare problemi e proporre soluzioni concrete. Cosa che sin qui l’Udc non ha fatto. Esemplifico: a Mendrisio quando si è trattato di votare la risoluzione avversa alla terza corsia dinamica e alla corsia per i Tir sull’A2, Lega e Udc erano contrarie.

A questo proposito abbiamo visto una mobilitazione a cui non si assisteva da tempo. Però l’Ustra sta andando avanti per la sua strada. Cosa si può fare di più per far sentire la voce del Mendrisiotto fino a Berna?

A livello comunale quello che si poteva fare è stato fatto, ma non significa che non si debba perseverare. Tramite i nuovi Esecutivi e legislativi andranno assolutamente riproposte nuove risoluzioni che dimostrino ancora una volta quanto il Mendrisiotto sia contrario. E noi come Verdi saremo in prima fila. A maggior ragione oggi che abbiamo i dati ufficiali dell’Ustra che dimostrano come con il progetto PoLuMe il traffico nella regione aumenterà. A livello cantonale, la nostra rappresentante Nara Valsangiacomo si batte da tempo per questo in Gran Consiglio. A livello federale, dobbiamo sperare che i nostri rappresentanti, penso in particolare a Greta Gysin e a Giorgio Fonio, possano far breccia e far sentire il grido disperato di una regione, che molto spesso non è ascoltato. Anzi, lancio loro un appello. Questa, del resto, sembra essere la volta buona: tutti andiamo nella stessa direzione. Quando voteremo per i referendum contro l’ampliamento delle autostrade sarà interessante vedere il risultato del Distretto. Se sarà più marcato rispetto ad altre zone del Ticino e della Svizzera sarà sintomatico del fatto che un aumento delle strade e delle autostrade non lo vogliamo.

Altro tema cruciale è quello della pianificazione del territorio: vi convince la politica che si sta portando avanti nel Mendrisiotto? Fermo restando che si dovranno fare i conti con la riduzione delle zone edificabili, nel solco di Valera. Insomma, cosa manca?

Manca il passo finale, il più concreto. Una delle grandi speranze di aver portato così tanti candidati alle prossime elezioni in quasi tutti i Comuni serve ad avere un’attenzione particolare sull’aspetto pianificatorio. Innanzitutto, di sorveglianza, sedendo nelle Commissioni preposte, poi di spinta verso una visione del territorio che non sia più quella avuta negli ultimi anni, e di salvaguardia degli spazi verdi rimasti. Senza dimenticare uno sviluppo di tipo centripeto. Penso al Piano direttore comunale votato a Mendrisio. Mi auguro che in tutti i Comuni in cui saremo rappresentati si possa andare nella stessa direzione e avere una visione chiara a livello pianificatorio.