Il Plr rinuncia a sostenere il vicesindaco Fabio Nicoli, che aveva assunto le funzioni del dimissionario Giovanni Bruschetti
Simona Rusconi, 50 anni, municipale del Centro, è la nuova sindaca di Massagno. Per due mesi e mezzo (almeno) prenderà il posto di Giovanni Bruschetti, spinto alle dimissioni da un'inchiesta penale per truffa aggravata in relazione all'acquisto di un quadro. Sua l'unica candidatura presentata alla cancelleria comunale allo scadere del termine, venerdì sera. A spianarle la strada, la decisione del Partito liberale radicale di non sostenere la candidatura del vicesindaco Fabio Nicoli, peraltro unico liberale in Municipio, che aveva assunto il ruolo provvisorio di ‘facente funzione’ sindaco. D'altra parte Simona Rusconi, titolare dei dicasteri Socialità e Salute pubblica, è l'unica dei quattro municipali eletti tre anni fa per il Centro (allora Ppd) a ripresentarsi nelle prossime elezioni comunali di aprile, dal momento che oltre a quella di Bruschetti la sezione registra le non ricandidature di Giovanni Pozzi e Sabrina Gendotti (traslocata a Lugano).
La sezione di Massagno del Partito liberale radicale sperava di poter promuovere il suo municipale, ma il Centro, partito di maggioranza, non ha inteso ragioni. “Nonostante il vicesindaco avv. Fabio Nicoli abbia condotto e traghettato nel migliore dei modi il Municipio di Massagno nei difficili mesi che hanno seguito la sospensione e poi le dimissioni del sindaco arch. Giovanni Bruschetti, si ritiene che un ballottaggio per il sindacato a poche settimane dalle elezioni sarebbe un atto di irresponsabilità politica” si legge in un comunicato della sezione Plr. Che non risparmia una stoccata. “D’opinione diversa Il Centro, che ha voluto avviare la procedura per l’elezione di un sindaco provvisorio a poche settimane dalle elezioni comunali. Questa scelta, seppur legittima, comporterà che nello spazio di pochi mesi il Municipio avrà avuto 3 differenti conduzioni e (parzialmente) 3 diverse attribuzioni dei Dicasteri. La sezione Plr ritiene che in questo epilogo di legislatura sarebbe invece stato più opportuno privilegiare la continuità dell’attuale assetto, che ha dato un’ottima prova. Quindi, responsabilmente e nel solco dell’atteggiamento propositivo e collaborativo che ha sempre caratterizzato la sua attività a Massagno, il Plr non proporrà, in questa fase, un candidato sindaco. Ringraziato Fabio Nicoli, il Plr auspica che, il 14 aprile, “l’elettorato massagnese offra una partecipazione al voto numerosa e responsabile per l’equilibrato sviluppo del Comune”.
“Abbiamo lasciato ai nostri municipali decidere se scegliere tra i due membri di maggiore esperienza, o l'unica che sarà nuovamente candidata in aprile, e hanno scelto la seconda opzione" ci dice dal canto suo Patrick Bernasconi, presidente della sezione del Centro. “Se abbiamo deciso chi sostenere in aprile? È una strategia che dobbiamo ancora elaborare”.
Un'elezione combattuta, vale a dire con più candidati a sindaco, avrebbe portato la cittadinanza alle urne il 7 aprile, appena una settimana prima dell'elezione ‘vera’ di Municipio e Consiglio comunale per il prossimo quadriennio. Eventualità come detto scongiurata.
Detto che la sinistra, presente in Municipio con due esponenti (Rosario Talarico ed Elena Meier) e secondo partito in paese, ha deciso di non correre questa gara, sembra abbastanza evidente che il Centro non abbia voluto lasciare al Plr il vantaggio di presentarsi al voto con un sindaco effettivamente in carica. Le elezioni si prospettano molto incerte, con le incognite sulla risposta del tradizionale elettorato Ppd, scosso dalla vicenda dell'ex sindaco, e dal ritorno dell'alleanza fra Lega e Udc che potrebbe riportare nella sala municipale uno dei loro uomini di spicco.
Per la forma, entro lunedì c'è tempo per eventualmente ritirare la candidatura (cosa ormai da escludere), poi alle 17.30 la neosindaca firmerà le credenziali dichiarando fedeltà alla Costituzione e alle leggi di fronte al Giudice di pace Tommaso Pedrazzini.