Scadono diritti anche per la prima Minnie e per ‘Orlando’ di Virginia Woolf
Le prime versioni di Topolino e Minnie sono finalmente libere dal copyright: in una scadenza altamente simbolica, i popolari personaggi apparsi nel cartone del 1928 ‘Steamboat Willie’ perderanno per Capodanno la protezione delle leggi sul diritto d'autore con la conseguenza che potranno essere adattati a piacimento. La stessa sorte toccherà a opere uscite in quello stesso anno come i romanzi ‘Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale’ di Erich Maria Remarque, ‘L'Amante di Lady Chatterley’ di D.H. Lawrence, ‘Orlando’ di Virginia Woolf, il classico del muto ‘The Cameraman’ (o Io e la Scimmia) con Buster Keaton e ‘L'Opera da Tre Soldi’ di Bertolt Brecht.
La ‘liberazione’ dal copyright è un terremoto annuale con profonde conseguenze, perché permette non solo di leggere, visionare e ascoltare gratis le opere svincolate su piattaforme web, ma anche di dare vita a nuove versioni senza dover pagare royalties e senza che i nuovi autori diventino bersaglio di cause legali. Andò così nel 2022 con la scadenza dei diritti sull'Orsetto Pooh, una delle più redditizie franchise Disney, dopo che il popolare personaggio creato da A.A. Milne si ‘liberò’ assieme ad altri amici del Bosco dei Cento Acri, fatta eccezione per Tigro (libero dal primo gennaio perché apparso per la prima volta in un racconto del 1928). Un cineasta esordiente lo ha trasformato nel protagonista di un film dell'orrore, ‘Winnie-the-Pooh: Blood and Honey’, uscito quest'anno in streaming su Peacock. Chissà se la stessa sorte capiterà al Topolino di Steamboat Willie. Il minaccioso Mickey Mouse dello short animato diretto dallo stesso Walt Disney e dal suo partner Ub Iwerks compirà i fatidici 96 anni previsti dalla legge il 18 novembre 2024, col risultato che a Capodanno sarà incluso tra le nuove ’icone‘ del pubblico dominio.
La Disney ha avuto un ruolo di primo piano nella difesa a oltranza del diritto d'autore spingendo per un atto del Congresso che nel 1998 ha prorogato di vent'anni, da 75 a 95, le protezioni previste dalle norme sul copyright. Ribattezzato dai detrattori il ‘Mickey Mouse Protection Act’, il provvedimento era stato approvato dietro le pressioni del colosso di Anaheim – ma anche di un vasto numero di detentori di diritti d'autore – per proteggere il più a lungo possibile le creazioni dei propri artisti partendo proprio da Steamboat Willie. Nel 2024 – ha precisato la Disney – scadrà solo il copyright su quella versione del topo (naso a punta da ratto, occhi senza pupille, lunga coda), mentre resteranno protette tutte le altre versioni di Mickey Mouse, tra cui quello con i pantaloncini rossi e i guanti bianchi con il quale il pubblico di oggi ha più familiarità.