Luganese

Contestata la vendita dell’ex casa comunale di Lugaggia

Il gruppo Onda Rossa con Verdi e Pac di Capriasca comincia la raccolta di firme a sostegno del referendum contro la risoluzione adottata dal legislativo

Veduta del nucleo nella Capriasca
(Ti-Press (archivio))
20 dicembre 2023
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Prima l’opposizione in seduta di Consiglio comunale a Capriasca e ora la raccolta firme. Il gruppo Onda Rossa, in collaborazione con il gruppo Verdi e Pac, ha lanciato la raccolta di firme a sostegno del referendum per impedire la vendita dell’ex casa comunale di Lugaggia.

Malcontento e delusione per 1'100 residenti

Come spiegano in un comunicato, i promotori hanno sottolineato “il valore e l’utilità di questo immobile di proprietà pubblica, in cui potrebbero trovare spazio parti dell’amministrazione comunale (attualmente in grave difficoltà), ma anche attività private dietro pagamento di un affitto. Particolarmente interessante in tal senso è il progetto di insediare a Lugaggia un nuovo asilo nido, promosso da un’associazione già in contatto con il Municipio. Progetto che rischierebbe però di essere frustrato in partenza dalla decisione del legislativo di autorizzare la vendita dell’immobile. Una vendita contro la quale i gruppi “Onda Rossa”, Verdi, Pac si sono opposti in modo deciso e compatto. Tanto da decidere di lanciare un referendum comunale contro l’alienazione dell’ex casa comunale di Lugaggia, siccome “senza di essa, i circa 1'100 abitanti della frazione, si troverebbero sprovvisti, oltre che di un luogo permeato di storia e di affetti, anche di uno spazio in cui organizzare qualsiasi attività collettiva”. I gruppi coinvolti ora hanno tempo entro il 15 febbraio 2024 per raccogliere le sottoscrizioni.

Bocciato anche il Preventivo 2024

Il Preventivo 2024 di Capriasca, che il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di lunedì, è stato fortemente criticato dal gruppo “Onda Rossa”, in collaborazione con il gruppo Verdi e Pac, che hanno manifestato la propria opposizione agli orientamenti politici e finanziari adottati dalla maggioranza di centro-destra del legislativo comunale, in merito al quale è stata denunciata la rinuncia ad adeguare i salari dei dipendenti al carovita (come fatto invece da numerosi altri Comuni ticinesi), è stato oggetto di vari emendamenti volti a rafforzare la politica sociale e giovanile. Il legislativo, continua la nota stampa dei promotori della raccolta di firme a sostegno del referendum, ha purtroppo bocciato sia la proposta di istituire un fondo di 5’000 franchi per elaborare una politica a favore dell’infanzia e la gioventù (in collaborazione con il Cantone), sia quella volta a garantire maggiori risorse al servizio sociale comunale (20’000 franchi), per rispondere alle crescenti difficoltà della popolazione confrontata all’aumento dei premi di cassa malati e più in generale del costo della vita. A fronte della ferma opposizione della maggioranza di centro-destra a considerare queste proposte, dal limitato impatto finanziario nel contesto di un deficit annunciato di circa 730’000 franchi, il gruppo “Onda Rossa” ha dunque bocciato il Preventivo 2024.

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