Opinioni divergenti sull’aumento della spesa: i due commissari in Gestione difendono l’operato del Municipio e firmano con riserva. Mentre un anno fa...
Nell’annuale e infine sempre scontato rito di approvazione del bilancio preventivo comunale, anche questa volta la Città di Bellinzona registra parecchie critiche in seno alla Commissione gestione del Consiglio comunale. La cui maggioranza, ciò nonostante, immancabilmente invita il plenum ad avallare il messaggio municipale indicante un disavanzo di 9,4 milioni. E così andrà, come da copione, nella seduta del 18 dicembre. Con la differenza, questa volta, che l’Unità di sinistra si distanzia, tramite la ‘firma con riserva’ apposta dai suoi due rappresentanti Michele Egloff e Martina Malacrida Nembrini, dall’approccio adottato dalla maggioranza commissionale e dal relatore del rapporto Sacha Gobbi (Lega/Udc) secondo cui il Municipio non è stato in grado di ridurre sufficientemente la spesa.
Da notare che un anno fa la medesima commissione, commentando e invitando a votare il preventivo 2023 indicante allora un rosso di 5,4 milioni, scriveva più o meno le stesse cose di oggi, e cioè che “manca una chiara strategia per contenere l’aumento strutturale della spesa pubblica” ad esempio “attraverso un esame ancora più critico delle richieste dell’amministrazione”. Relatrice, allora, la capogruppo dell'Unità di sinistra Lisa Boscolo, che ha nel frattempo lasciato il posto in Gestione a Egloff. Rapporto, quello di un anno fa, dunque a sua volta critico e dal quale si erano distanziati, per motivi opposti, i gruppi Lega/Udc e Mps/Verdi/Fa.
“Reputiamo – scrivono oggi Egloff e Malacrida Nembrini in un comunicato uscendo dalla politica della scure a tutti i costi – che si possano registrare disavanzi anche su più anni a condizione che questi siano finalizzati a garantire o estendere servizi necessari alla popolazione (si pensi alla scuola, ai centri extrascolastici, agli educatori di strada od operatori di prossimità, ai giovani, agli anziani ecc.) oppure volti a effettuare investimenti in infrastrutture o in progetti importanti, strategici. È possibile assumere responsabilmente questi disavanzi qualora, com’è il caso in questo frangente, si disponga di un sufficiente capitale proprio da attivare. Ovviamente la situazione andrà monitorata e, in ogni caso, i risultati d'esercizio andranno valutati con attenzione a consuntivo”.
Quanto al rapporto della Gestione, proseguono Egloff e Malacrida Nembrini, “contiene alcune importanti contraddizioni nelle argomentazioni: da una parte ritiene che non si facciano risparmi a sufficienza, senza tuttavia indicare dove e come andrebbero eseguiti; dall’altra si auspica - giustamente anche secondo noi - l'inizio della procedura per l'assunzione del direttore generale delle scuole comunali e il riconoscimento del rincaro anche ai docenti e agli agenti di polizia che sottostanno a scale salariali cantonali”. Detto altrimenti, sin dalle prime battute il rapporto di maggioranza ritiene che la situazione finanziaria non sia sotto controllo e che bisogna preoccuparsi (“passività e inefficienza del Municipio nel ricercare un equilibrio delle finanze comunali”) mentre dall’altra – sottolinea l’Unità di sinistra – sempre la maggioranza “reputa che l’Esecutivo speculi sulla presentazione dei risultati d’esercizio per ritardare investimenti. Nel contempo essa postula la riduzione del moltiplicatore, ritenendo che la situazione finanziaria lo consenta”. Per questi motivi “accettiamo senza riserva il preventivo 2024 ma firmiamo con riserva il rapporto di maggioranza che contiene considerazioni e giudizi che non ci appartengono affatto”.
Dal canto suo la maggioranza evidenzia che “anche quest’anno si assiste a un aumento delle spese che oltretutto non generano particolari entrate. La forchetta si divarica sempre di più: quasi 8 milioni di maggiori spese a fronte di una riduzione di 0,6 milioni delle entrate”. Rispetto al passato, la maggioranza sottolinea che i costi saliranno di nuovo: “Per alcune voci è inevitabile, mentre per altre non si è fatto nulla o troppo poco per arginarle. Si richiede pertanto una maggiore criticità nell’individuare le possibili aree di contenimento della spesa e poi di agire di conseguenza”. Tra gli scostamenti più onerosi, scrive ancora la maggioranza, “troviamo la spesa per il personale. Pure gli oneri per servizi e mandati esterni aumentano. Senza dimenticare (non per colpa del Municipio, ma bisogna tenerne debitamente conto) le spese per interessi con la crescita dei tassi; anche qui c’è una certa responsabilità politica associata al numero di investimenti, per non parlare dei numerosi e regolari sorpassi di spesa”. In soldoni il rapporto Gobbi ritiene che “con un serio piano di contenimento della spesa del 2-3% (ovvero in modo tutto sommato sostenibile) si può ipotizzare una riduzione del moltiplicatore (subordinatamente la creazione di una serie di servizi aggiuntivi) e non si rende necessaria la ricerca di altre forme di ricavi”.