Mischa Pijpers (Remote Vision): nell'agricoltura questi velivoli possono ‘facilitare il lavoro in luoghi difficilmente accessibili come i ronchi’
Efficienza, precisione e sostenibilità. I droni stanno conoscendo uno sviluppo rapido e costante e possono essere utilizzati in svariati settori, anche in quello agricolo. Nel nostro cantone l’utilizzo di questa tecnologia «non è ancora diffuso, ma negli ultimi anni abbiamo riscontrato un interesse sempre maggiore», afferma a ‘laRegione’ Mischa Pijpers, responsabile per il Ticino dell’azienda Remote Vision di Herisau. Azienda che è già attiva nella Svizzera tedesca e in Vallese e che vorrebbe inserirsi anche nel mercato ticinese. Come? «In particolare vediamo un potenziale nel trattamento fitosanitario della vigna, anche se i droni vengono utilizzati pure per altre colture». Infatti in Ticino le vigne «si trovano spesso in luoghi difficilmente accessibili, come i ronchi». Luoghi che rendono «il lavoro dei viticoltori più laborioso a causa della morfologia del terreno». Di conseguenza «con un drone rendiamo questo lavoro meno faticoso, con risultati paragonabili a quelli di un trattamento manuale con un atomizzatore».
La vigna è una pianta delicata che necessita di trattamenti fitosanitari da sei a dieci volte all’anno. Un lavoro non indifferente per i viticoltori, soprattutto per quelli che dispongono di vigneti molto ampi, magari anche su terreni scoscesi e irregolari. In quest’ambito può quindi venire in aiuto una tecnologia sulla quale il Ticino sta sicuramente puntando: si pensi ad esempio al centro di competenza per droni dello Switzerland Innovation Park Ticino – sviluppato dalla fondazione Agire su mandato del Cantone – all’aerodromo di Lodrino. Droni che possono dunque «semplificare il lavoro e ridurre i costi: sono meno cari rispetto a grandi macchinari o elicotteri e permettono di risparmiare sia sul personale, sia grazie alla riduzione del tempo necessario per svolgere il trattamento», sottolinea Pijpers. «A dipendenza del velivolo riusciamo a trattare un ettaro all’ora o tre ettari in un’ora e mezza». Inoltre «essendo i droni elettrici, sono anche sostenibili dal punto di vista ecologico».
I droni utilizzati nel settore agricolo sono piuttosto grandi: pesano una cinquantina di chili e hanno un diametro di circa 2,5 metri. In ogni caso «sono molto efficienti e precisi», rileva il dipendente di Remote Vision. «Grazie alla programmazione dei velivoli, essi espellono l’esatta quantità di prodotto definita, in modo omogeneo su tutte le piante, tenendo anche in considerazione le condizioni atmosferiche, come ad esempio il vento, così come la morfologia del terreno». Per quest’ultima variabile, prima del trattamento viene utilizzato un altro drone «che genera un modello 3D di una determinata area. Poi con dei software creiamo dei piani di volo automatizzati che tengono conto del cambiamento di altezza, di eventuali ostacoli e così via. Si tratta di un sistema di mappatura precisissimo che ci permette di lavorare in modo efficiente anche su terreni molto complicati».
Secondo Pijpers in Ticino il potenziale dei droni utilizzati nell’agricoltura «è ancora sottovalutato, rispetto ad esempio alla Svizzera tedesca dove vengono già usati regolarmente da aziende importanti». Ma quindi questo servizio è rivolto solo a grandi aziende agricole? «Non solo: anche piccole ditte o privati possono trarre beneficio dai droni. In questi casi possiamo effettuare direttamente noi il trattamento per conto di viticoltori od orticoltori. Alle aziende più grandi conviene invece acquistare un drone: in questo altro caso noi programmiamo il velivolo e chiediamo i relativi permessi. Ad esempio sul Piano di Magadino è necessario tenere in considerazione la vicinanza dell’aeroporto di Locarno, con il quale vi è già, in ogni caso, un’ottima collaborazione. Per volare bisogna quindi ricevere l’autorizzazione da Skyguide».
In caso di acquisto Remote Vision offre inoltre pure l’istruzione: «Per pilotare un drone di questo tipo è infatti indispensabile una patente». A livello di sicurezza, Pijpers ricorda inoltre che «sul posto deve sempre essere presente l’operatore: se sorge un problema il drone si ferma e l’operatore interviene manualmente o lo fa atterrare». Insomma «ci deve sempre essere qualcuno che controlla il volo e che può intervenire in caso di necessità».
In Ticino Remote Vision al momento punta in particolare al settore viticolo proprio perché i vigneti si trovano spesso in zone collinari poco accessibili, rispetto alle colture in pianura. Tuttavia, l’intenzione per il futuro è quello di mettere a disposizione i droni anche nell’orticoltura. Infatti, «questi velivoli permettono di effettuare praticamente qualsiasi trattamento fitosanitario», sottolinea Pijpers. A questo proposito lunedì 23 ottobre, alle 10, all’agriturismo Pian Marnino a Gudo si terrà una dimostrazione, rivolta in particolare ai professionisti del settore agricolo. In caso di maltempo l’evento sarà posticipato al 30 ottobre.