Bellinzonese

Raccolta plastiche, Bellinzona si adeguerà entro un anno

Il nuovo sistema cantonale implicherà la sola separazione di polipropilene (PP) e polietilene (PE) che finiranno a Riva San Vitale e non più Oltralpe

L’attuale Sammelsack sarà sostituito da un sacco analogo, sempre da 60 litri
(laRegione)
16 ottobre 2023
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Anche la Città di Bellinzona, pioniera in questo ambito sul piano cantonale, entro un anno abbandonerà l'invio Oltralpe della plastica domestica separata che verrà quindi in futuro destinata a un impianto ticinese debitamente attrezzato, quello della ditta Puricelli di Riva San Vitale, è non più alla turgoviese InnoRecycling di Aeschlikon cui la Città si rivolge sin dal 2019 nell'ambito del progetto test seguito dai servizi cantonali. La decisione è stata presa dal Municipio in linea con le nuove disposizioni legislative cantonali orientate appunto a trattenere in Ticino le varie fasi di separazione, riciclaggio e rivalorizzazione evitando lunghe trasferte con camion nella Svizzera interna e nella vicina Austria dove esse vengono svolte. Nella vasta ‘famiglia’ delle plastiche, il 60-70% sarà dunque riciclato e restituito a nuova vita (facendo lavorare una ditta ticinese e non più confederata) e il 30-40% finirà nel termovalorizzatore di Giubiasco e non più in inceneritori e cementifici svizzero-tedeschi o austriaci. Quanto alla ditta Puricelli, un mese fa ha potenziato il proprio impianto che è ora in grado di eseguire tutte le operazioni senza più dover far capo a strutture italiane.

Il sacco costerà un po' meno

Il cambiamento comporterà anche l'abbandono del cosiddetto Sammelsack, oggi raccolto e inviato appunto alla InnoRecycling dalla ‘Rs Recupero materiali’ di Bironico, a un altro sacco sempre da 60 litri ma il cui costo al pezzo scenderà a Bellinzona dagli attuali 2,50 a 2,20 franchi. Altra novità: non tutta la plastica domestica potrà finire nel nuovo sacco, poiché l'utenza dovrà limitarsi al solo polipropilene (PP) e al polietilene (PE). Tutto il resto – compresi gli imballaggi per latte, succhi e simili in tetrapak composto per la maggior parte da carta, polietilene e alluminio – dovrà finire nel sacco dei rifiuti solidi urbani da destinare, come detto, all'inceneritore di Giubiasco. I nuovi sacchi potranno essere depositati, come oggi, nei quattro ecocentri di Sementina, Giubiasco, ex Birreria di Carasso e Claro.

PP e PE, cosa sono

In linea generale su ogni contenitore è indicata la tipologia di plastica utilizzata, ciò che facilita il compito nella fase di separazione a domicilio. Stando ai portali specializzati, il polipropilene PP è una plastica forte ma flessibile: viene usato per fare vassoi per forni a microonde, sacchetti di patatine, cannucce, bollitori, mobili da giardino, componenti per auto, giocattoli di plastica dura, contenitori per alimenti o acqua, borse, tessuti, sedie e arredi vari, oggetti di cancelleria e innaffiatoi. Il polietilene PE è considerato un'ottima plastica per recipienti di liquidi e si usa comunemente per imbottigliare latte e detergenti e per produrre buste di plastica, sacchetti, imballaggi, vasetti di yogurt, flaconi.

Nella fase test 130 tonnellate annue

Il fatto di trattenere in Ticino la plastica riciclabile, specifica il Municipio, “andrà a vantaggio della tracciabilità e con un minore impatto in termini di trasporto e carico ambientale”. Questo considerando anche l'esperienza fatta da quando, quattro anni fa, la Città di Bellinzona ha introdotto a titolo sperimentale, tra i primi Comuni in Ticino, la raccolta separata della plastica “nell’ottica di contribuire a una gestione dei rifiuti maggiormente consapevole e in linea con i fondamentali obiettivi di sviluppo sostenibile”. Tale sperimentazione, condotta appunto col metodo del Sammelsack, “è stata coronata da ottimo successo con un’importante adesione dell’utenza e ha consentito di raccogliere annualmente 130 tonnellate di plastica in media”.

Ma poi, come detto, secondo il Dipartimento del territorio il problema si pone nel Canton Turgovia: “Da un lato – sottolinea il Municipio – parte della plastica consegnata risulta attualmente effettivamente riciclata, consentendo di ridurre in maniera importante l’impatto ambientale; dall’altro, tuttavia, questo sistema impone il trasporto dei rifiuti fuori cantone e successivamente all’estero tramite autocarri; in più presenta criticità circa il tracciamento della destinazione finale di parte della plastica raccolta, una volta varcati i confini nazionali”.

EcoControl: ‘Oggi destinazione parzialmente incerta’

A questo riguardo, infatti, uno studio eseguito dalla società locarnese EcoControl spiega che le plastiche riciclabili separate nel comune austriaco di Lustenau vicino al confine svizzero, ossia il 60-70% del totale portato lì dall'elvetica InnoRecycling, “sono riprese dai Paesi importatori (ndr: nel caso specifico l’elvetica InnoPlastics Ag pure di Eschlikon e associata di InnoRecycling) ma esportate anche in Turchia, in Asia e altre destinazioni non conosciute”. Più precisamente, EcoControl aggiunge che “la parte riciclabile PP e PE (il 35-38% del Sammelsack) è ripresa e trasformata in rigranulati dalla InnoPlastics. Per quanto riguarda gli altri Paesi importatori quali Turchia, Asia e altri non conosciuti (il 28,5% del Sammelsack), non si hanno informazioni in merito alla destinazione finale e all’impiego: resta quindi ancora una zona grigia che potrebbe anche incidere sensibilmente sull’impatto ecologico generale”. Queste, ricordiamo, sono alcune delle considerazioni che hanno indotto il governo ticinese a cambiare rotta.

In arrivo un'apposita informazione

Il 1° giugno 2023 sono infatti entrate in vigore le nuove disposizioni con la modifica del Regolamento di applicazione dell'Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti decisa dal Consiglio di Stato su preavviso dell'Ufficio federale dell'ambiente. In questo ambito i Comuni ticinesi hanno l'obbligo d'introdurre la raccolta separata di due tipologie di plastiche, come detto PP e PE. Dichiarandosi “già oggi rispettosa delle prescrizioni cantonali”, la Città intende allinearsi con le nuove indicazioni del Consiglio di Stato “allo scopo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale”. La transizione sarà accompagnata a tempo debito da un’adeguata informazione al fine di facilitare l’utenza nella selezione delle due plastiche riciclabili.

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