Luganese

Frattura del naso per l’imputato, l’ex sindaco Giorgio Giudici

L'ex capo dell'esecutivo di Lugano è inciampato sulle scale dell'Archivio di Stato, dove si tiene il processo (anche) a suo carico

In sintesi:
  • Le escoriazioni riportate nella caduta gli sono state medicate con alcuni punti di sutura
  • Il dibattimento riguarda una datata operazione finanziaria, risalente al 2012
Giorgio Giudici
(Ti-Press)
11 ottobre 2023
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Le scale in pietra dell'Archivio di Stato hanno fatto una ‘vittima’ illustre. L'ex sindaco di Lugano Giorgio Giudici è inciampato malamente, ferendosi al volto, mentre stava entrando nell'istituto bellinzonese. Lì è stata allestita l'aula della Pretura penale, per un processo dove l'anziano politico sarebbe comparso come imputato assieme ad altre due persone. Giudici, 78 anni, è rimasto a terra una decina di minuti, dolorante e insanguinato, per poi essere soccorso dall'ambulanza e trasportato in ospedale, dove è stata riscontrata una frattura del naso. Le escoriazioni riportate nella caduta gli sono state medicate con alcuni punti di sutura.

Il processo che lo vede imputato è così iniziato senza di lui e senza un altro imputato, un 61enne residente nel Luganese, pure dispensato per motivi di salute. Presente, ma su stampelle, solo il terzo imputato, un 72enne luganese: comprensibili le precauzioni con le quali è stato accompagnato lungo le scale al termine dell'udienza.

Il processo riguarda una datata operazione finanziaria, risalente al 2012. Si tratta dell'aumento di capitale della VrWay communication Sa, presieduta dallo stesso Giorgio Giudici, che avrebbe avuto come scopo l'avvio di un progetto in campo tecnologico. L'accusa sarebbe in pratica quella di aver fatto la cresta nella vendita delle azioni della società madre, la VrWay international. Una seconda fattispecie riguarda le rassicurazioni date alla casa madre per la postergazione di un credito. Le accuse (tentata truffa e truffa) erano già state oggetto di un decreto di abbandono; la Procura è stata però costretta a istruire un processo dalla Corte dei reclami penali.