Intervista a Maria Rosaria Valentini, scrittrice e ideatrice della microscopica casa editrice a conduzione familiare di libri per bambini Giraffe Bianche
«Sono cresciuta in una famiglia dove si raccontava tanto, sia favole tradizionali, sia storie inventate. A mio padre piaceva molto inventarne sul momento». Durante il confinamento obbligato dalla pandemia, Maria Rosaria, fra le mura della sua camera da letto, ripensa a quei momenti preziosi in cui in casa si raccontavano e condividevano storie. «In quei giorni di chiusura e solitudine, mi sono ricordata dell’importanza e del valore del racconto orale, dello stare insieme; perché il racconto orale definisce e favorisce la vicinanza». Quei ricordi sono il lampo che rischiara un’idea: fondare una casa editrice di libri per bambini.
GiraffeBianche Edizioni nasce in piena pandemia da quell’idea un po’ matta (da intendersi coraggiosa) della scrittrice Maria Rosaria Valentini che un venerdì pomeriggio assolato, davanti a un espresso fumante e libri sparpagliati sulla tavola, ricorda come è nato il suo progetto editoriale.
Partiamo dalle presentazioni. Nata nel 1963 a San Biagio Saracinisco (nel Lazio), Valentini si laurea all’Università La Sapienza di Roma in germanistica con una tesi sulla pittrice tedesca Paula Modersohn-Becker. Alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce in Svizzera, proprio grazie a una borsa di studio in storia dell’arte. Dal Novantaquattro decide di dedicarsi unicamente alla scrittura, pubblicando finora diversi romanzi (fra cui ‘Antonia’, ‘Quattro mele annurche’, ‘Mimose a dicembre’, ‘Magnifica’, ‘Il tempo di Andrea’ e il recente ‘Eppure osarono’), alcuni racconti e due raccolte di poesie. Vive a Sorengo, è sposata e ha due figli, con cui ha mantenuto viva quella tradizione familiare del racconto.
«Senti, io fondo una casa editrice di libri per l’infanzia!». All’incirca sono queste le parole usate da Valentini il giorno in cui annuncia al marito la sua idea editoriale e, nonostante lui abbia provato a farla desistere, la scrittrice è ben sicura delle sue intenzioni. Ma dall’idea si deve passare ai fatti: «Ho cominciato a costruire il progetto dal punto di vista pratico», un cammino del tutto nuovo per lei e ammette che «il percorso non è facilissimo e tanti aspetti li sto imparando sul campo, in particolare per le questioni amministrative e organizzative, di cui ero completamente digiuna». Un apprendistato reso possibile grazie all’aiuto di amici e parenti, un nucleo essenziale che dà vita a una piccola, «microscopica casa editrice a conduzione familiare». Il circuito è molto semplice: «Progetto, produco, mi occupo della distribuzione e con l’incasso ottenuto finanzio le nuove idee».
La pubblicazione inaugurale ‘Oggi però nevica’ (2020) racconta «una storia che avevo nel cassetto», illustrata da Laura Mengani. «Ho sempre apprezzato il lavoro di Laura Mengani e così l’ho cercata e le ho proposto l’idea». Mengani ci pensa su e accetta di illustrare «un’avventura minuta che parla di un avvicinamento» stampata in Ticino e pubblicata nell’inverno di tre anni fa. «Con mia sorpresa c’è stato un interesse considerevole attorno a questo primo albo illustrato e ciò mi ha dato la spinta giusta per continuare», con la collaborazione di Federica Tobler e Robin Eberwein (grafica Studio 11x1) e di Elanor Burgyan (che si occupa della grafica per la collana di poesia).
La prima storia edita è frutto della penna dell’autrice di Sorengo, ma nelle sue intenzioni c’è la volontà di aprirsi agli altri, «se possibile soprattutto a figure giovani; mi sembra giusto dare loro spazio, perché da qualche parte dovranno pur cominciare». Dal canto suo si definisce «un po’ la tuttofare e le mie ore di lavoro sono tantissime, ma non le conto. Mi sono buttata a capofitto in questa attività perché mi fa piacere. Tutto qui».
Le pubblicazioni sono divise in tre collane: Fiori d’acacia, Collana 34 («le giraffe mangiano in media trentaquattro chili di fiori d’acacia al giorno») ed Erba Stella, dedicata alla poesia. Dopo ‘Oggi però nevica’ sono cinque i titoli pubblicati fino ad adesso: ‘Emilio i rospi le stelle’ (2021) scritto da Valentini a partire dalle illustrazioni di Alberto Casiraghy; il silent book ludico-didattico ‘Pesce grande Pesce piccolo’ (2021) che ha coinvolto più autori; ‘L’orecchio in fuga’ (2022) di Daniele Dell’Agnola e i suoi figli; ‘Ma esistono le giraffe bianche?’ (2022) con testo e illustrazioni di Elanor Burgyan. E ancora: ‘7 giorni con Prisca’ (2022) di Prisca Agustoni, con le illustrazioni di Mavie Steffanina. Nelle intenzioni, questa è la prima di una serie di raccolte di poesia. A Natale arriverà il settimo titolo nella collana Fiori d’acacia: «Una storia musicale che parla di assenza e altri temi particolari. Ma non voglio anticipare troppo. L’albo – intitolato ‘Micol e la musica rosso ciliegia’ – contiene testi di Michela Maiocchi e illustrazioni di Chiara Donelli-Cornaro». Inoltre, ci sono i quaderni: «Trovo importante che si torni a scarabocchiare, a scrivere usando le mani, le matite, le penne, i colori. Oggi non lo facciamo più perché abbiamo il tablet, il cellulare… Quindi mi sono messa in testa di realizzare una serie di quaderni (in tiratura limitata e su ordinazione, perché li realizziamo spesso a mano, con mezzi artigianali)».
La linea editoriale è strettamente connessa al nome della casa editrice GiraffeBianche, per spiegarlo va però dato un chiarimento, diciamo, “filologico-naturalistico”: «Le giraffe bianche esistono in natura, ma sono rarissime e sono subito accettate dal branco delle giraffe cosiddette normali. Questa loro noncuranza della diversità degli esemplari bianchi (che non sono albini, ndr) è stata per me illuminante» tanto da decidere di battezzare così il progetto, siccome «nelle mie intenzioni, ci sono, prima di tutto, il desiderio e la volontà di parlare di ciò che risulta strano, insolito o distante mettendo in evidenza il valore delle differenze e quello dell’accettazione». A Valentini piacciono le storie bizzarre, inconsuete che raccontano contesti singolari, fuori dalla norma. «Inoltre ritengo sia necessario parlare delle imperfezioni, che vanno accettate e valorizzate, soprattutto in una società come la nostra, nella quale tutto deve essere produttivo, bello, buono, attraente. Mi pare poi importante parlare di ozio e tempo da perdere, perché ormai siamo risucchiati dai dettami dell’efficienza, della rapidità e dimentichiamo la bellezza che si cela nella calma».
Il contesto di oggi – veloce, digitale, utilitaristico – non sembra però propizio all’esistenza di un progetto poetico come quello delle GiraffeBianche Edizioni: una «microscopica» casa editrice di libri per l’infanzia animata da passione per le storie inconsuete, creatività e una buona dose di artigianato. Insomma per buttarsi anima e corpo in quest’iniziativa ci vuole coraggio, soprattutto tenendo conto che la letteratura per l’infanzia – è opinione diffusa – è spesso considerata subordinata a quella rivolta agli adulti. «A mio avviso, invece, è una letteratura altissima, con testi che hanno illuminato, guidato generazioni intere e, sono certa, hanno lasciato un granello nelle tasche di tutti noi: basta pensare a Pippi Calzelunghe, a Pinocchio, allo stesso Cappuccetto Rosso… In tutte queste storie c’è la nostra storia, ci sono simboli da riconoscere e decodificare… Dunque ritengo che alla letteratura per l’infanzia vada data la giusta importanza».
Sulla base di queste considerazioni, Maria Rosaria crede che la sua casa editrice possa aiutare, nel suo piccolo, a favorire vicinanze e afferma: «Cerco sempre di stimolare una lettura condivisa tra adulto e bambino. L’adulto deve impegnarsi ad affiancare i piccoli, insomma. Naturalmente è giusto che i bambini e le bambine raggiungano una loro indipendenza e che, a un dato momento, siano in grado di leggere per conto proprio. Tuttavia il tempo condiviso, quando si racconta o quando si legge insieme, è un tempo preziosissimo, rigenerato, che rinasce ogni volta e lascia segni positivi nella memoria di tutti». A suo parere, è più che mai «necessario dedicare tempo ai bambini: quella di oggi è un’infanzia complicata, perché vive le influenze di tutto quello che noi creiamo e purtroppo… non creiamo molte meraviglie».
Infine chiosa: «Quando si racconta, si crea una vera magia che tutto può capovolgere: il bello diventa brutto; il brutto diventa bello; la ricchezza si tramuta in povertà e poi capita l’esatto contrario; gli animali diventano persone e le persone diventano animali o alberi. Insomma non vi è nulla di incontrovertibile e le prove impreviste si possono superare. L’idea della metamorfosi è estremamente significativa, perché vale sempre la pena provare a cambiare, a lottare, a sorridere alla vita».
Immagini e notizie sulla pagina Instagram (giraffebiancheedizioni) dedicata e su www.giraffebianche.ch è possibile trovare i nomi delle librerie che vendono le GiraffeBianche, che sono circa una ventina sparse fra Svizzera italiana e Norditalia.