Omicidio ai Ronchini, forse trovato chi fornì l'arma

Sarebbe stato individuato l’uomo che aveva venduto l’arma all’omicida del custode del Centro scolastico ai Ronchini di Aurigeno. Stando alla Rsi, si tratta del titolare della ditta che nel 2017 venne travolta dallo scandalo dei permessi falsi.

Ora viene chiamato in causa in quanto un terzo uomo, che soggiornava nel suo appartamento, arrestato a maggio per una serie di furti, avrebbe detto di avergli consegnato l’arma e che la stessa pistola, una Glock rubata in un appartamento del Locarnese, sarebbe poi stata venduta dall’impresario all’uomo che l’avrebbe in seguito utilizzata alle scuole valmaggesi.

L’imprenditore è finito in manette a sua volta per una serie di furti commessi, stando a nostre informazioni, nell’ultimo anno e mezzo in abitazioni e in un garage, rubando alcune auto. Quest’inchiesta è condotta dal pp Pablo Fäh. Interrogato però sulla questione della pistola, ha negato tutto. Ciò non gli ha consentito di evitare un’accusa di assassinio, in correità, proprio per i fatti di Aurigeno, da parte del pp Roberto Ruggeri, titolare dell’indagine per i fatti valmaggesi. Il custode venne ucciso l’11 maggio con tre colpi d’arma da fuoco nel sedime scolastico dall’uomo cui era precedentemente legata la compagna.

Difeso dall’avvocato Gianluigi Della Santa, l’impresario, per i furti, dovrà rimanere in carcerazione preventiva sino alla fine di settembre, così come richiesto da Fäh: il Gpc Ares Bernasconi ha infatti ravvisato sia il pericolo di fuga, sia quello di inquinamento delle prove. In questo filone d’indagine è emerso fra l’altro, sempre stando a nostre informazioni, che i furti venivano commessi da altri, di origine balcanica come lui. Secondo gli inquirenti l’ex imprenditore sarebbe stato la mente e l’organizzatore dei colpi, e avrebbe talvolta anche accompagnato gli autori.

Va aggiunto che l’uomo, P. A., ha un passato da calciatore dell’Acb nelle leghe inferiori ed è oggi in Assistenza. Era anche stato titolare della Aliu Big Team di Bellinzona.