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Le vecchie Elementari di Sementina non saranno più vendute

La Città di Bellinzona le metterà a disposizione di gruppi e associazioni in cerca di spazi, come quelle che dovranno lasciare i magazzini del Vallone

L’edificio scolastico ha ormai 50 anni
(Ti-Press/D. Agosta)
15 luglio 2023
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Fermi tutti. Contrariamente a quanto immaginava di fare l’ex Comune di Sementina prima dell’aggregazione, le vecchie Scuole elementari situate lungo via al Ticino non verranno vendute per finanziare altri progetti, ma rimarranno a disposizione della Città di Bellinzona per necessità future. La prima, a medio termine, riguarda le esigenze logistiche di gruppi e associazioni per attività e materiale; la seconda, sul lungo termine, quale superficie di riserva edificabile già pianificata per strutture pubbliche al momento non ancora definite. È questo lo scenario che si prospetta a seguito degli approfondimenti avviati dal Municipio sui propri servizi diffusi nel territorio considerando le esigenze attuali e future. Proprio in materia di edilizia scolastica, il Comune ha dato mandato di allestire uno studio strategico per disporre di una radiografia sullo stato degli edifici e in base a degli scenari capire le necessità per pianificare meglio manutenzione e gestione. Quanto alle vecchie scuole di Sementina, l’utilizzo per altri scopi potrà cominciare non appena saranno pronte le nuove Elementari volute dall’ex Comune in zona Ciossetto e per le quali questa primavera il Legislativo cittadino ha stanziato un credito supplementare di 3,8 milioni resosi necessario per aggiornare alle nuove esigenze il progetto originale. Credito, ricordiamo, poi impugnato da una confinante con un ricorso al Consiglio di Stato.

In partenza dalla Gerretta per far spazio agli allievi

Come detto all’inizio, il vecchio Comune mirava a finanziare il nuovo centro scolastico, preventivato in circa 12 milioni, vendendo la vecchia scuola e il terreno che la accoglie da mezzo secolo. Opzione ora accantonata anche perché l’arrivo di un’altra nuova scuola – quella della Gerretta prevista in zona Vallone per rispondere al notevole fermento edilizio in corso nel comparto nord di Bellinzona – obbliga a far sgomberare gli ex magazzini dello Stato che al Vallone ospitano da lungo tempo gruppi e associazioni. A inizio anno un’interpellanza della consigliera Lia Sansossio-Cippà aveva sollevato i problemi cui andavano incontro queste associazioni invitate dal Municipio a trovare il prima possibile delle alternative, indicando che la demolizione è prevedibile tra quattro-cinque anni, ovvero dopo le procedure di concorso, progettazione e appalto per la nuova scuola.

In ogni caso qualora una società si trovasse in difficoltà tali da pregiudicarne esistenza e futuro, il Municipio si era già detto disposto a valutare la situazione con i settori di riferimento (sport, sociale, giovani e famiglie, cultura) per favorire la condivisione di altre strutture comunali o sostenere finanziariamente la società per un periodo transitorio. Otto quelle attualmente alloggiate al Vallone: la Fondazione Sirio (deposito), il Puian Team Bellinzona (deposito), Ticino Rugby (sede), la Sezione Scout Bellinzona (sede), l’Unione sportiva Pro Daro (sede), l’Unione ticinese operai escursionisti Utoe (sede), la Società protezione animali Bellinzona Spab (sede ma anche depositi e officina), la Società Rabadan (deposito transenne) e il Consorzio Protezione civile Bellinzonese (depositi e officina).

Dal canto suo la Spab intende ampliare il rifugio di Gorduno nel 2026/28 così da raggruppare sotto lo stesso tetto vari servizi per gli animali, come una clinica veterinaria, un centro di fisioterapia e una toelettatura. E questo proprio in vista della demolizione degli ex magazzini dello Stato. Per tutti gli altri sodalizi, l’opzione Sementina potrebbe dunque rappresentare una valida soluzione alternativa. Questo anche per accogliere provvisoriamente durante i lavori di rinnovamento le associazioni presenti all’ex Stallone di via Lavizzari (pensiamo in primis alla Civica Filarmonica e alla Scuola bandistica regionale) destinato a diventare sede del previsto centro giovanile 11-18 anni e perciò bisognoso di una sistemazione interna. In ogni caso il Municipio si riserva ulteriori riflessioni e valutazioni a dipendenza delle informazioni che dovessero scaturire dagli studi in corso su esigenze in materia scolastica o spazi comuni.

Carasso

Centro Mep senza magazzini comunali

Sempre in ambito logistico avanzano gli approfondimenti avviati quest’anno per individuare una soluzione fattibile alle esigenze dei servizi di pronto intervento. Ormai sfumata l’opzione di realizzare a Giubiasco o in altre zone una Centrale comune, l’attenzione si è spostata su quello che 15 anni fa la vecchia Città di Bellinzona aveva indicato a Carasso come il centro Mep, dove ‘M’ stava per magazzini comunali, ‘E’ per ecocentro e ‘P’ per pompieri. Da allora soltanto la ‘E’ ha visto la luce e nei prossimi sei/sette anni altre lettere potrebbero aggiungersi. Non però la ‘M’ – spiega il municipale Henrik Bang, capodicastero Opere pubbliche – perché il Municipio ha nel frattempo deciso di lasciare dislocati nei quartieri i magazzini dai quali gli operai comunali partono quotidianamente con i veicoli tecnici e dove stoccano gli utensili da lavoro. Per contro la ‘P’ raddoppierà affiancando ai pompieri la Protezione civile, a sua volta in cerca di una sede confacente.

Non dovrebbe far parte della partita la ‘A’ di Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) che era a suo tempo prevista nella Centrale comune di pronto intervento ma per la quale si cercherà una soluzione altrove. Mentre un’opzione ancora da approfondire è la ‘C’ di Croce Verde, ente che da anni sollecita le autorità riguardo alla sua sete di spazi più ampi dato che la base operativa di via Rodari è satura. A questo riguardo l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) si è già dichiarato disponibile a valutare la questione nell’ambito del programma realizzativo per il nuovo ospedale di Bellinzona previsto nel 2030/35 alla Saleggina. Sempre a Carasso potrebbe infine insediarsi il Dicastero opere pubbliche (Dop) che si appresta a lasciare lo stabile di via Bonzanigo, il quale sarà demolito fra un paio d’anni per far spazio al terzo binario ferroviario; provvisoriamente, ricordiamo, da questa estate e per sei/sette anni il Dop alloggerà nel ristrutturato prefabbricato di via Lavizzari, accanto all’ex Stallone. Gli approfondimenti diranno se una volta definiti gli spazi da destinare ai servizi di primo e secondo intervento, ne rimarranno a sufficienza per il Dop.