Dopo 12 anni in Municipio lascerà a fine legislatura il capodicastero Finanze e Polizia. Per il sindaco permanenza in Municipio non scontata
Alla scadenza della legislatura Davide Giovannacci non si ripresenterà per un posto in Municipio a Locarno. Il capodicastero Finanze e polizia lo conferma alla “Regione”, tenendo peraltro fede a una prospettiva espressa in tempi non sospetti, quando disse che 12 anni nella stanza dei bottoni (più altri 4 in Consiglio comunale) possono bastare. Ma ribadirlo senza mezzi termini, a pochi mesi dall’appuntamento elettorale, facendo della previsione una certezza, assume tutto un altro peso. Non bastasse la partenza di un elemento di comprovata esperienza, che conosce perfettamente la dinamiche cittadine e che tira il suo bel pacchetto di voti sicuri, la roccaforte liberale radicale potrebbe perdere addirittura il suo capitano: Alain Scherrer, sindaco dal 2015, e prima ancora per 11 anni municipale, sta infatti «riflettendo approfonditamente» sul suo futuro politico: «Non per mancanza di motivazione – dichiara –, che c’è sempre ed è immutata, quanto per la conciliabilità con gli impegni professionali e familiari».
Nel caso in cui anche il sindaco optasse per l’abbandono, ci sarebbe dunque, per il Plr, sia una lista da ricostruire con nomi all’altezza di quelli andati persi, sia l’alba di un probabile nuovo sindacato nella figura di Nicola Pini, che lo stesso Scherrer considera il suo successore naturale.
Andando con ordine, la notizia certa è dunque la rinuncia di Davide Giovannacci, che al di là della questione del periodo massimo di permanenza preventivamente stabilito, si ritrova in una nuova situazione professionale che non gli consentirebbe comunque di continuare a lavorare a Palazzo Marcacci com’è abituato a fare. «In effetti – commenta il capodicastero Finanze – essendomi messo in proprio a livello professionale non potrei più sostenere il cimento politico con l’impegno messo finora. Mi spiace per tutti gli ambiti nei quali sono attivo – dalle finanze alla polizia, che ho ripreso di recente, e per i grandi progetti –, ma anche perché facendo politica ho imparato tantissime cose, frequentato nuovi ambienti e conosciuto molte persone». Comunque, ricorda Giovannacci, «12 anni in Municipio, ai quali va aggiunta la precedente legislatura in Consiglio comunale, li ho sempre considerati un periodo congruo di permanenza, dopo il quale lasciare ad altri. L’ufficio presidenziale del partito è informato da qualche settimana, affinché possa debitamente orientarsi in vista delle prossime elezioni comunali».
Come si è visto la scelta di lasciare potrebbe essere operata anche dal sindaco «per questioni molto pratiche, ma di fatto sostanziali – dice –. Sottolineo che una mia eventuale rinuncia non avrebbe nulla a che fare con la voglia di continuare a fare il sindaco. Anzi, sono ancora molto motivato perché assumere carica e ruolo mi piace sempre tantissimo. Nella vita, però, a volte bisogna prendere delle decisioni. Al momento nulla è stabilito, ma sto riflettendo approfonditamente e mi rendo conto che la sezione dovrà avere una risposta a breve per organizzarsi di conseguenza. Tengo a esprimere il mio rincrescimento personale per la decisione di Davide, che al Municipio mancherà molto. Per quanto riguarda infine l’eventualità di un cambio alla testa dell’esecutivo nel caso non sollecitassi un nuovo mandato, sono felice di poter individuare in Nicola Pini il futuro sindaco di Locarno».
Chi si ritrova a ballare fra scelte, prospettive, scadenze e incertezze è in questo momento Stefano Lappe, presidente sezionale Plr. «Sono al corrente della legittima decisione di Davide Giovannacci, che ovviamente mi rattrista. Sta svolgendo un ottimo lavoro e il consenso popolare di cui gode è emblematico della sua capacità di essere vicino ai bisogni della popolazione. Per noi sarà una grande perdita». Quanto alla “questione Scherrer”, «come Ufficio presidenziale e come partito speriamo tutti che Alain trovi il modo di conciliare le numerose attività che lo occupano così da potersi ricandidare. La Città gli è affine e con i locarnesi c’è un legame particolare. Inoltre, molti sono i progetti interessanti in cantiere».
Tuttavia, il giovane presidente sezionale sa che «la politica è fatta di cicli e talvolta succede di dover fare a meno di persone valide e di esperienza. Bisogna metterlo in conto. In questi giorni stiamo in effetti riflettendo come approcciarci alle comunali. Stiamo valutando se istituire una “commissione cerca” oppure se muoverci come Ufficio presidenziale supportato da alcune “antenne” sul territorio per individuare potenziali profili validi – non limitandoci ai “soliti noti” – con cui prendere contatto per formare una lista che vogliamo forte. Guarderemo in ogni caso alle molte sfaccettature della nostra città, con un giro d’orizzonte sul mondo imprenditoriale, degli artigiani, dei commerci, della cultura e associativo, affinché persone di valore possano esprimere anche in politica i talenti già dimostrati nei rispettivi campi di attività. Una decisione su come verrà verosimilmente ufficializzata in occasione dell’assemblea sezionale del 1° giugno”.
Quanto all’eventualità che due rinunce su tre uscenti possano complicare, e non di poco, la rincorsa alla conferma dei tre seggi, Lappe nota che «la posizione attuale non è mai stata data per scontata. Proprio per questo verrà messo tutto l’impegno necessario per disegnare una lista con profili adeguati, affidabili e al contempo competitivi». Infine, sul fatto che Scherrer ipotizzi già Pini come futuro sindaco, «la sezione è davvero fortunata a poter contare su una persona come Nicola. Il pensiero di Alain dice tutto della sua serietà nel ricoprire il proprio ruolo nelle istituzioni: è significativo che un sindaco in carica e molto amato faccia già a questo stadio riflessioni che vanno oltre la sua persona».
Della lista del Plr per il Municipio non farà parte, «al 99,9%», Luca Renzetti, elemento emergente della politica non solo locarnese. Recentemente eletto in Gran Consiglio, attualmente membro del Consiglio comunale, avrebbe potuto potenzialmente essere un nome in grado di fare le differenza anche nella corsa all’esecutivo. Contattato dalla “Regione”, Renzetti precisa che «l’elezione in parlamento segna per me l’inizio di una nuova avventura, nella quale credo molto e che mi stimola. Dovrò comunque osservare e capire come conciliare questo nuovo impegno politico con quello lavorativo. Pensare di poter accumulare anche la carica di municipale è oggettivamente troppo e non ritengo neppure corretto correre per il Municipio e in caso di elezione lasciare il parlamento cantonale un anno dopo esserci entrato».