Con Nicola Pini, disponibili a ricandidarsi Nancy Lunghi, Bruno Buzzini e Pierluigi Zanchi. Il vicesindaco è in piena riflessione sul suo futuro politico
Non solo il sindaco (Plr) ma anche il vicesindaco (del Centro) di Locarno, Giuseppe Cotti, potrebbe non ripresentarsi in aprile per un posto in Municipio. «Sto riflettendo – dice Cotti alla ‘Regione’ – e intendo sciogliere le mie riserve entro fine estate o, possibilmente, anche prima». Reduce dalla sconfitta sul filo del rasoio alle cantonali, Cotti non nasconde l’importanza di una riflessione approfondita, che tenga conto «nell’ordine di aspetti di natura familiare, professionale e naturalmente partitica».
Riguardo al rinnovo della disponibilità a correre per Palazzo Marcacci, il vicesindaco riconosce che «nel caso fossi stato eletto in Gran Consiglio la questione non si sarebbe posta, già solo per ragioni di tempo da dedicare all’attività politica. Ma non è successo, ed è ora bene riflettere sul da farsi, prendendosi il tempo necessario. Un elemento è dato dal tempo di permanenza: 12 anni, come ha ben detto il collega Davide Giovannacci giustificando la sua prossima rinuncia, sono un periodo considerevole che potrebbe indurre anche a lasciare ad altri». Tuttavia, «in ottica locale, come municipale, osservo la questione anche da altri due punti di vista. Uno è legato alla rinuncia certa di Giovannacci e alle riflessioni che, come me, sta facendo il sindaco Alain Scherrer. Con entrambi (e non solo con loro) si è instaurata negli anni un’ottima collaborazione, che ha permesso di assicurare una certa continuità rispetto al lavoro svolto dall’esecutivo. Una continuità che sarebbe bene cercare di garantire anche in futuro. Questo è un aspetto che avrà un peso nella riflessione. Poi c’è la questione partitica: l’obiettivo legittimo del Centro è riconquistare il secondo seggio. Poter contare su un uscente in lista è sicuramente un fattore importante, ma non per forza indispensabile; una lista forte e completamente rinnovata nelle persone potrebbe anche essere un’opportunità per il partito».
Lista alla quale il Centro guarderà con una speciale “commissione cerca” che ancora dev’essere costituita ma che potrebbe già avere nella faretra – Cotti a parte – almeno due nomi forti: quello del presidente sezionale e già municipale (2000-2008) Marco Pellegrini, e quello del già sindaco di Lavertezzo, vicesindaco di Muralto e primo cittadino del Cantone, Claudio Franscella.
«Che l’obiettivo sia la riconquista del secondo seggio non è un segreto – dice Pellegrini –. E per riuscirci faremo tutto il possibile. Giuseppe Cotti sta in effetti riflettendo sul da farsi. Personalmente sono molto motivato, anche in ottica candidatura diretta». Quanto a Franscella, dimostra prudenza: «La “commissione cerca” ancora deve mettersi al lavoro. Da parte mia posso dire che c’è disponibilità di massima, nell’ottica di un rafforzamento della lista per riconquistare il secondo seggio».
Disponibilità che è invece certa da parte di Nicola Pini (Plr), Bruno Buzzini (Lega), Nancy Lunghi (Sinistra Unita) e Pierluigi Zanchi (Indipendente nella lista dei Verdi). Pini, raggiunto dalla ‘Regione’, conferma di «essere a disposizione per continuare l’impegno in Municipio. Dalla concretizzazione della nuova strategia di sviluppo socioeconomico all’elaborazione del Piano di azione comunale per lo sviluppo territoriale, passando naturalmente dall’implementazione del Locarnese ente acqua e dai vari progetti di riqualifica urbana, il lavoro non manca di certo. E non mancano nemmeno motivazione ed entusiasmo».
Buzzini, che come Cotti si è fermato allo scoglio delle speranze nelle elezioni cantonali (ma con la differenza che Buzzini era uscente), esprime «innanzitutto dispiacere per il fatto che Davide Giovannacci abbia deciso di lasciare. È un ottimo collega. Il Municipio perderà un buon elemento. Spero non succeda lo stesso con Alain Scherrer, che so sta riflettendo sul suo futuro politico. Fra noi tutti si è formato uno stretto legame di amicizia che va oltre ai partiti». Premesso questo, l’esponente leghista sottolinea che «la volontà di continuare, da parte mia, esiste. Abbiamo in ballo i cantieri degli spazi pubblici del centro urbano, che sarebbe peccato lasciare a questo stadio».
E proprio di progetti in sospeso parla la socialista Nancy Lunghi quando dice che «tre anni sono pochi per concretizzare ciò che si è iniziato, ed estendo il discorso anche a direttori e impiegati con cui sto collaborando da quando sono in Municipio». Fra i cimenti più significativi per Lunghi v’è certamente l’entrata in carica del nuovo direttore dei Servizi culturali, Sébastien Peter, con il quale continuare il discorso di rilancio di tutto il settore culturale cittadino e regionale.
Sia in casa leghista, sia in quella socialista aleggia il tema delle alleanze. A destra un’Udc ringalluzzita da una crescita significativa alle Cantonali potrebbe pensare (come già fatto in passato) di staccarsi dalla Lega. Lo conferma Bruno Bäriswyl, portavoce dell’Udc, che si rallegra per «l’aumento dei potenziali candidati alle elezioni comunali. Se aumentassero ulteriormente potremmo pensare di correre da soli. In ordine di priorità c’è comunque un appello che rivolgerò ai molti confederati residenti a Locarno, aprendo anche un sito internet». Se però effettivamente l’Udc decidesse di emanciparsi, commetterebbe «un suicidio politico». Lo afferma senza mezzi termini l’alleato leghista Buzzini: «Dodici anni fa cos’era successo? La non rielezione di Renza De Dea. Mi sembra significativo dei danni che una frammentazione a destra può creare. Insieme, dal punto di vista elettorale, siamo qualcuno; divisi diventiamo molto più fragili. Inoltre, pensare a una divisione non ha senso neppure in relazione al buon lavoro di gruppo che abbiamo svolto finora, anche in Consiglio comunale».
Spostandosi a sinistra, confermando la sua disponibilità a ricandidarsi Nancy Lunghi si china sullo stesso tema delle alleanze. Riguardo a quella eventuale con i Verdi, «l’obiettivo minimo è mantenere la Sinistra Unita, che assieme al Partito socialista vede il Partito comunista, il Partito operaio e popolare, ForumAlternativo e Gioventù socialista e Indipendenti. Se volessimo pensare a un’alleanza dovremmo farlo tutti assieme, poi eventualmente prendere contatto con i Verdi».
Proprio in un contesto profondamente verde si muove da sempre Pier Zanchi, eletto come Indipendente tre anni fa con la lista dei Verdi: «La volontà è di replicare, sempre come Indipendente, a condizione che vengano presentate liste forti per il Municipio e per il Consiglio comunale, trovando gente che abbia voglia di lavorare. Per quanto mi riguarda, da 3 anni sono fuori dai partiti: ho maturato una mia evoluzione personale e credo che la gestione della cosa pubblica vada fatta oltre i partiti. L’indipendenza che rivendico ha per me un grande valore». Zanchi conclude, appuntito: «Rilevo che la campagna elettorale è già iniziata da un pezzo, e precisamente con la mia estromissione dal Dicastero Polizia; estromissione che per chi mi conosce, e conosce le dinamiche del Corpo, non sarà di certo una discriminante in chiave rielezione. Aggiungo che metà delle cose ora dichiarate in accordo con i sindacati avevo già iniziato a implementarle io come capodicastero».