Confine

Boschi della droga: un comune denominatore a Como e Varese

Il parlamentare comasco Nicola Molteni ammette che si tratta di una lotta difficile, ‘ma vincerà lo Stato’

(archivio Ti-Press)
27 febbraio 2023
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"È una lotta difficile ma vincerà lo Stato e non gli spacciatori". Ne è convinto Nicola Molteni, parlamentare comasco, sottosegretario dell’Interno, dopo gli incontri in Prefettura a Varese e i sopralluoghi a Castelveccana, Germignaga, Tradate, Appiano Gentile, Oltrona San Mamette, Beregazzo, Castelnuovo Bozzente, Venegono Inferiore e Venegono Superiore. Comuni del Varesotto e del Comasco (non sono i soli) uniti da un comun denominatore: nel loro territorio sono localizzati dei boschi della droga.

A Varese il sottosegretario Molteni ha incontrato i prefetti Salvatore Pasquariello (Varese) e Andrea Polichetti (Como) unitamente ai vertici provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. "Il problema dello spaccio nei boschi non è solo locale: lo è anche a livello regionale e nazionale. Qui però è accentuato dal fatto che la vicinanza con il Canton Ticino si traduce in un mercato più consistente", ha commentato Molteni. E ciò, ha proseguito, "significa alimentare un allarme sociale sempre più diffuso, che crea insicurezza e illegalità. Come vanno sostenendo da tempo sindaci, associazioni, comitati di cittadini. A loro lo Stato deve dare concrete risposte. E lo Stato ha messo in campo uno strumento per contrastare lo spaccio: le operazioni ad alto impatto: operazioni interforza, massicce, task force".

Operazioni che la scorsa settimana si sono succedute con cadenza quotidiana nel Parco Pineta. "Queste operazioni saranno rafforzate: questo l’impegno scaturito dal vertice in Prefettura a Varese". È quanto assicurato da Molteni, nel corso degli incontri con gli amministratori locali dei comuni in cui si sono svolti i sopralluoghi nei boschi della droga. Lo stesso sottosegretario dell’Interno nel dirsi convinto che nella difficile lotta contro gli spacciatori vincerà lo Stato, si è soffermato anche sul modus operandi dello spaccio nei boschi: "Siamo in presenza di strutture criminali straniere, perlopiù magrebine che si avvalgono dei contributi di vedette e sentinelle, che spesso sono tossicodipendenti, che in cambio della dose curano la logistica dello spaccio".