I prefetti di Como e Varese hanno sottoscritto un accordo di cooperazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nel Parco della Pineta
La tecnologia al servizio delle autorità, nella speranza di debellare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel Parco della Pineta, il più grande bosco della droga della Lombardia, 4'829 ettari a cavallo delle province di Como e di Varese, che si estende sul territorio di sedici comuni. Insomma, un diffuso servizio di videosorveglianza per tenere sotto controllo delle aree di accesso a quello che, non a torto, è considerato il “cuore verde della Lombardia”.
È quanto prevede l'accordo sottoscritto dai prefetti Andrea Polichetti (Como) e Salvatore Pasquariello (Varese) che stabilisce un'intesa per la cooperazione contro lo spaccio di stupefacenti, nonché per la prevenzione del consumo nei comuni di Appiano Gentile e Tradate. Nello specifico, si punta all'intensificazione delle attività di avvistamento e segnalazione alle forze dell'ordine. Insomma, un poliziotto elettronico di supporto alle Guardie ecologiche volontarie e agli addetti alla vigilanza ittico-venatoria che già collaborano con le forze dell'ordine da tempo impegnate nel fronteggiare lo spaccio nei boschi della droga, alimentato anche dalle frequentazioni dei tossicodipendenti ticinesi, come confermato dalle operazioni di contrasto che si sono succedute da un anno a questa parte.
Nonostante i risultati ottenuti, il fenomeno dimostra di sapersi rigenerare. Il servizio di videosorveglianza sarà esteso anche alle strade comunali che portano al Parco della Pineta. Quando inizierà l'installazione delle telecamere di sorveglianza collegate con le forze dell'ordine non è dato sapere. Le due prefetture assicurano che succederà a breve. Così come entro poche settimane in provincia di Como dovrebbero arrivare una quarantina fra carabinieri e agenti di polizia (questa volta in carne e ossa). Ne aveva parlato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in una recenti visita a Como.