Giorno due, conferenza tre. Davanti ai numeri ci sono tutti ‘più’. Il sindaco di Sanremo: ‘Non si è mai parlato tanto di fiori come quest’anno’
Sotto i lampadari del Casinò va in scena la terza conferenza stampa del Sanremo 73. Sullo schermo alle spalle di Amadeus, al posto del logo ci sono i numeri: un elenco infinto di ‘più’ nel «caleidoscopio dei target», in tutti i formati/proposte/device/varie ed eventuali. Il colto ringraziamento di Stefano Coletta, direttore di Rai 1 – imitato da Fiorello a fine serata in nome dell’"ermeneutica televisiva" – raggiunge tutti, presentatori, co-presentatori, ospiti, fino alle manovalanze. «Lavorare a questa macchina è faticoso, ben vengano le critiche e le letture, ma credo che al primo posto debba esserci il prodotto, perché siamo chiamati a realizzare il prodotto televisivo, che in questo caso ha incontrato il favore di una platea enorme, che dimostra un target in grande crescita e consegna il Festival a una popolazione di giovani. Noi non siamo più tanto il futuro e dobbiamo parlare a chi lo sarà». Il grazie a Chiara Ferragni – piaccia oppure no – è almeno dovuto.
Da sinistra, versione ‘Belve’, Gianni Morandi, Francesca Fagnani e Amadeus
Morandi: «Un inizio incredibile. Avevamo appena ringraziato il presidente, ci eravamo fatti una foto insieme, vedevo che ascoltava e cantava con noi». Sulla serata: «Per raggiungere un risultato del genere serve un’unione di forze. La presenza di Chiara è stata importante, le canzoni erano belle. Tanti elementi hanno fatto di questa serata una serata speciale. Io, comunque, nel 1995 c’ero…». Il riferimento è al record di ascolti, mai così alto da ventotto anni.
«Felice è dire poco. È la soddisfazione per un lavoro iniziato mesi fa, e sono risultati incredibili che non mi sarei mai immaginato. Questo è il picco più grande della mia carriera. Ho conosciuto anche quelli più bassi. Così come non mi sono abbattuto allora, non mi esalto oggi. Abbiamo altre quattro serate, dobbiamo fare un bel Festival». La notizia più bella: «Il pubblico generalista è rimasto, ma s’è aggiunto un pubblico di giovani, che è la cosa che più conta. Ora aspetto le domande su Blanco…».
Amadeus, tutto d’un fiato: «Non è una gag andata male. Era previsto che dovesse dare un calcio alle rose (come nel video de ‘L’isola delle rose’, ndr), mi era stato detto che avrebbe fatto qualcosa di particolare, ne ero a conoscenza. Ma da dietro le quinte non ho visto abbastanza. Ho solo percepito che quello non fosse più un finale previsto. Nemmeno ero a conoscenza dei suoi problemi di audio. Blanco mi ha chiamato, chiede scusa al Festival. Io lo conosco. La sua era la rabbia di un ragazzo che compirà fra poco vent’anni, non diretta verso il Festival o verso la città di Sanremo. Non ha chiesto di essere capito, ha chiesto di essere perdonato, perché è il primo ad aver capito. Tutti abbiamo fatto stupidate a vent’anni, quindi non gli butterò la croce addosso».
A chi propone una soluzione Will Smith: «Personalmente, credo che nei confronti di Will Smith dieci anni di esclusione siano esagerati. Non me la sento di dire che Blanco non debba fare più parte del Festival per i prossimi anni». Viene ufficializzata la spiegazione tecnica, l’assegnazione di un ricevitore sbagliato che non aveva il segnale della sua voce in cuffia. Chiude la vicenda il sindaco Biancheri: «Mi bastano le scuse pubbliche alla città, ma più ci torniamo sopra e più la cosa si alimenta. E comunque non abbiamo mai parlato così tanto di fiori come quest’anno…» (applausi).
Non c’è Sanremo senza Matteo Salvini: «Sono quattro anni che se la prende col Festival. Gli basterebbe non guardarlo. So che per sabato ha scelto un film, spero che scelga un buon film e che i suoi figli siano felici del film. Rispetto il pensiero dell’onorevole. Non vuole che qualcuno parli? Si chiama libertà, ieri Benigni ha ricordato l’articolo 21».
La co-conduttrice di questa sera è Francesca Fagnani, giornalista che ha guardato in faccia i Casamonica e ne ha subite le minacce, per arrivare poi al grande pubblico con ‘Belve’, una serie d’interviste (purtroppo falcidiate da un montaggio assassino) a tutta una serie di personalità non definibili ‘agnelli’, donne camorriste e televenditrici di scioglipancia incluse. A Fagnani viene chiesto di commentare il monologo di Chiara Ferragni, per qualcuno "scritto con lessico da terza media": «Chiara l’ha scritto per come l’ha sentito. Non giudico il testo, dico solo che mi è piaciuta. Per una persona che ha i riflettori così tanto puntati, parlare di sé stessi è un atto coraggioso». A proposito di Chiara Ferragni, applaudita incursione di Enrico Lucci, ex Iena, oggi ‘Striscia’:
Il monologo di Fagnani, invece: «Ho vissuto gioie e dolori come tutti, non mi sento di doverne riferire in modo particolare. Questa sera porto un tema che ho trattato spesso in questi anni, ed è la scuola. Lo faccio perché mi sento una privilegiata non solo per poter salire su quel palco questa sera, ma perché nella vita ho avuto l’opportunità di studiare e poter scegliere un mestiere che amo. La scuola è un punto fragile del Paese. Questo è il tema, riferito a ragazzi che hanno sbagliato e stanno pagando».
È la sera del trio Morandi-Ranieri-Al Bano, e dei Black Eyed Peas, ospiti internazionali. Ma è anche la seconda sera di gara: cantanti e canzoni, in ordine di apparizione: