Superati i 2300 morti in Turchia e 1200 in Siria. Erdogan: ‘Il più grande disastro nel Paese dal 1939’
Sono oltre 3600 le persone decedute a seguito del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria. Stando alle autorità di Ankara, vi sarebbero almeno 2316 morti accertati. Sommati all’ultima cifra ufficiale fornita dalla Siria, si ottiene 3613. Secondo i servizi di soccorso, in Turchia si contano anche 13’293 feriti, che sono invece più di 3400 nel Paese confinante. A questo sisma ne è seguito un altro in mattinata – alle 11.24 ora svizzera, di magnitudo 7,5 –, mentre secondo l’Istituto geofisico statunitense Usgs le scosse di assestamento sono almeno 31 finora. Il terremoto, definito dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan "il più grande disastro nel Paese dal 1939", ha visto la mobilitazione della comunità internazionale.
"L’Italia è vicina ed è pronta a mettere a disposizione la Protezione civile", annuncia il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. "L’Unione europea è pronta ad aiutare", ha annunciato in un tweet l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. Sostegno è stato annunciato anche dal premier britannico Rishi Sunak, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, mentre Madrid ha attivato l’unità militare di emergenza e il trasporto aereo urgente per dare sostegno alle ricerche. La Casa Bianca, intanto, ha reso noto che gli Usa sono "pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria". E anche il presidente russo Vladimir Putin promette assistenza ai due Paesi colpiti.
Secondo Erdogan, 2’818 edifici sono crollati nel Paese. Il precedente grande disastro in Turchia risale a 84 anni fa, quando un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33’000 persone. Nel 1999 il Paese fu colpito a İzmit da un altro violento sisma – di magnitudo 7,6 – che uccise più di 17’000 persone.
Il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato stamani a Damasco una riunione d’emergenza del governo e dei capi delle agenzie della Protezione civile e della sicurezza per coordinare gli interventi, mentre in entrambi i Paesi proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi.
Nelle ultime ore, la Protezione civile della regione Nord-occidentale siriana di Idlib, fortemente colpita dal terremoto di questa notte, ha dichiarato tutto il Nord-ovest della Siria una "zona disastrata". Interi villaggi delle zone fuori dal controllo del governo centrale di Damasco, sono stati rasi al suolo, in particolare nelle zone più vicine al confine turco, si legge nel comunicato della Protezione civile siriana.
Papa Francesco è rimasto "profondamente addolorato per l’ingente perdita di vite" provocata dal terremoto nella zona del Sud-est della Turchia, assicurando a tutti i colpiti "la sua vicinanza spirituale". E oltre alla sua "vicinanza" e al suo "cordoglio", esprime incoraggiamento al personale di soccorso.
Analoghi sentimenti il Pontefice li manifesta anche per le vittime causate dal terremoto nella zona del Nord-ovest della Siria. Lo si legge in due telegrammi inviati, a nome del Papa, dal cardinale Pietro Parolin ai nunzi apostolici in Turchia e in Siria, mons. Marek Solczynski e card. Mario Zenari.