Dopo la decisione del Municipio di Mendrisio di sollevare dall’incarico il capodicastero Aim, parla il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini
A Mendrisio la crisi di fiducia è ormai acclarata. Confermata e sottoscritta dal Municipio della Città. L’‘affaire reti Ail’ non è rimasto, infatti, confinato all’aula del Consiglio comunale. Né si è esaurito sul voto, condizionato, calato una settimana fa sui Preventivi 2023 delle Aziende industriali (Aim). Non basterà, in effetti, rivedere i bilanci, alla luce del rinvio (di un anno) del passaggio di proprietà delle infrastrutture elettriche luganesi, per chiudere il caso. Occhi puntati su Palazzo civico e le stanze dell’esecutivo, la riunione settimanale del martedì si è chiusa, dunque, con una decisione, discussa a fondo, che, a memoria, a Mendrisio non era mai stata presa prima (vi era stato, invero, un precedente nel 2011, ma all’epoca si era trattato di una autosospensione). Il dicastero Aim sarà ‘commissariato’.
L’autorità cittadina ha deciso, di fatto, di sollevare il capodicastero Massimo Cerutti (Plr) dal suo incarico. Una misura adottata con "effetto immediato", seppur temporanea. La nota ufficiale è stringata, ma va dritta al punto. E fa capire che non si poteva far finta di nulla; non dopo il dibattito consiliare di mercoledì scorso. Il Municipio, si legge nella presa di posizione ufficiale, "ha preso atto con preoccupazione del profondo senso di sfiducia emerso ed espresso nei confronti del dicastero Aim". Morale: per il momento la direzione delle Aziende relazionerà direttamente al Municipio, tramite il sindaco Samuele Cavadini.
Dopo il ‘j’accuse’ rivolto dai banchi del legislativo alla gestione del capodicastero Cerutti, insomma, anche l’esecutivo ha affermato di volerci vedere chiaro. Andrà a fondo del dossier e lo farà con un ‘ente terzo’. Toccherà ora a un gruppo di lavoro interno all’amministrazione riesaminare la situazione, ricostruire come sono andate le cose e capire dove stanno la falle della lamentata (da più parti) mancata comunicazione tra il dicastero, il Municipio e la Commissione della gestione. Adesso come adesso l’obiettivo, ci fa capire in modo netto lo stesso sindaco Cavadini, è quello di «cercare di fare chiarezza su quanto accaduto e rasserenare gli animi». Detto altrimenti, se vi sono dei punti critici, devono venire a galla.
D’altro canto, il Municipio oggi ha meno di trenta giorni di tempo per presentarsi, di nuovo, alla Gestione, quindi ai consiglieri comunali, con i preventivi delle Aim aggiornati. «Dobbiamo lavorare velocemente se vogliamo avere tutti gli elementi e arrivare davanti al legislativo, dove la crisi di fiducia era evidente», ribadisce il sindaco. In realtà, riconosce Cavadini, «la conduzione del dicastero non andava bene neanche per l’esecutivo. Ecco perché abbiamo voluto riportare la questione su altre basi». A quanto pare all’autorità cittadina mancavano delle tessere, in particolare nella vicenda reti Ail.
Si è arrivati così a esonerare il capodicastero? «La sospensione – ci risponde sempre il sindaco – è un segno di trasparenza e oggettività nell’affrontare le verifiche che abbiamo in animo di effettuare. In questo caso abbiamo anteposto l’interesse e il bene delle istituzioni e il rapporto con il Consiglio comunale e la Gestione. Relazioni che devono basarsi sul dialogo, anche critico, ma sereno e di reciproca fiducia». Quella fiducia che oggi, fa capire Cavadini, deve essere riconquistata.
Il nodo gordiano della questione? La comunicazione, che si è riverberata poi sul ‘governo’ delle Aim. «C’è l’aspetto legato alla comunicazione – conferma Cavadini – e quello legato alla gestione del dossier Ail. In effetti, sussiste il problema sul piano comunicativo, ma non è solo quello. Vi sono pure dei punti da verificare; di conseguenza occorreva prendersi il tempo per farlo e poter contare su un gruppo che se ne facesse carico. Ecco per quale motivo abbiamo bisogno di comprendere; di capire meglio ciò che è successo a livello della conduzione politica del dicastero, a fronte di un 2022 particolarmente difficile (anche per le vicende legate al mercato dell’energia), e, come detto, pure sul piano dei rapporti con Consiglio comunale e Commissione della gestione».
Il Municipio, in altre parole, mira ad avere le risposte a tutte le domande poste dal legislativo. Interrogativi che, oltre alla cessione delle reti elettriche nei quartieri di Besazio, Capolago, Meride e Tremona, hanno alimentato le perplessità dell’aula consiliare pure su altri aspetti, investendo la strategia futura delle Aziende – sullo sfondo gli alti e bassi del mercato energetico e gli effetti sulle tariffe – e la nuova sede delle Aim. E qui, Samuele Cavadini tiene a sgombrare il banco. «Le Aziende industriali sono sane e hanno la fiducia dell’esecutivo. Ci sono, però, dei progetti da portare avanti e le Aim devono poter lavorare con la dovuta serenità».
Tra i banchi del legislativo erano in diversi ad attendersi una mossa decisa da parte dell’esecutivo. Tant’è che c’è chi ha parlato, da subito, fuor di metafora. Come il consigliere di Lega-Udc-Udf Massimiliano Robbiani, il quale mercoledì scorso aveva chiesto in modo esplicito al Municipio di intervenire e al capodicastero di fare un passo indietro. E il capogruppo, infatti, non ha fatto attendere la sua reazione dopo la nota municipale, pubblicando un commento sul suo profilo Facebook: "Quello che mesi fa, e non ieri, avevamo chiesto al Municipio tramite comunicato stampa, oggi si è concretizzato", scrive. Robbiani parla poi di "decisione responsabile" e della necessità di "valutare attentamente tutta la gestione Aim".
In casa Plr, invece, si prende tempo. Da noi contattato il presidente della sezione di Mendrisio, Giovanni Poloni, ci dice di «aver preso atto della decisione istituzionale dell’esecutivo e di sostenerla». Oltre non va. Al momento preferisce non addentrarsi nell’analisi politica di quanto accaduto. «Questo è un altro tema – annota –: lo affronteremo nelle prossime settimane». Su questo fronte, insomma, vige il silenzio stampa. All’indomani della seduta di Consiglio comunale, comunque, sempre Poloni su queste colonne ci aveva confermato l’intenzione di convocare Ufficio presidenziale e direttiva della Sezione. E da quanto da noi appurato una data già ci sarebbe: il primo febbraio prossimo avrà luogo, infatti, una direttiva allargata.
E il diretto interessato? Massimo Cerutti, raggiunto da ‘laRegione’, si dice «sereno». E rimanda a quanto dichiarato al nostro giornale martedì. Ai suoi occhi prassi e collegialità sarebbero, dunque, state rispettate, anche perché a pesare, più delle parole, sarebbero le cifre a bilancio, di poco modificate, come ci ha fatto notare nell’intervista, dal posticipo del trapasso delle reti Ail. Senza trascurare, rivendica a conti fatti, la disponibilità contabile delle Aziende luganesi che darà modo di ridurre di 400mila franchi l’investimento globale di 10,8 milioni. Ma qui spetterà al gruppo di lavoro rifare i calcoli e rimettere in fila i fatti.