Luganese

Davesco-Soragno, la vittima già rapinata nel 2015

Il proprietario del villino, rinchiuso nel baule della sua auto mercoledì sera vicino a casa, venne aggredito, immobilizzato e derubato da quattro persone

La villa di Davesco-Soragno di proprietà della vittima del tentativo di rapina
29 dicembre 2022
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Subì una rapina anche nella notte fra il 27 e il 28 di maggio del 2015 il proprietario di quel villino di Davesco-Soragno, che ieri sera verso le 20 è stato aggredito, minacciato, immobilizzato e rinchiuso nel baule della sua vettura da due uomini incappucciati. I due sono poi fuggiti rinunciando alla rapina, per ragioni al vaglio di un’inchiesta di polizia o perché è scattato l’allarme dell’abitazione. Stamattina, sul posto, c’erano ancora diverse pattuglie della polizia con gli specialisti della Scientifica alla caccia di tracce, per scovare qualche elemento e acciuffare i due aggressori che, nel frattempo, hanno probabilmente valicato il confine. Intanto prosegue l’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti.

Sette anni fa, uno scenario simile

L’uomo, dicevamo, aveva già subito un trattamento del genere oltre sette anni fa, quando venne aggredito, mentre stava tornando a casa, da quattro uomini, con il passamontagna. La vittima, che riportò una lieve contusione al volto, è stata costretta ad aprire la porta d’ingresso del villino, dove è poi stato immobilizzato, mentre i ladri si sono impossessati dei suoi averi. I malviventi effettuarono il colpo senza usare armi, dopodiché fuggirono a bordo dell’auto della vittima verso l’Italia attraverso un valico del Mendrisiotto e dettero fuoco alla vettura in territorio italiano.

Al vaglio il legame con l’aggressione precedente

Al vaglio degli inquirenti, ci sarebbe anche la possibilità che l’aggressione di ieri sera sia da attribuire agli stessi ladri che agirono nel 2015, oppure a rapinatori che sono venuti a conoscenza del bottino (una somma non quantificata di denaro e alcuni quadri) arraffato sette anni fa. L’inchiesta intanto prosegue a 360° per ricostruire quanto capitato ieri sera. Per il momento, non ci sono novità sull’identità degli autori dell’aggressione, che si presume abbiano già lasciato il territorio svizzero. La chiusura del valico di Gandria, mercoledì sera era relativa al dispositivo di ricerca messo in atto in questi casi dalla Polizia cantonale, che dovrebbe allertare le forze dell’ordine italiane. Ci sarebbero infatti forti sospetti di un collegamento con bande di ladri attive oltre confine.

In cinque in una casa di Novazzano

Una modalità operativa simile a quella di Davesco-Soragno è capitata a fine novembre scorso in un’abitazione privata di via Marcetto a Novazzano, dove, passamontagna calato sul volto, abiti scuri e armi in pugno, un commando di cinque persone ha fatto irruzione e minacciato i proprietari. Sorpresa all’ora di cena, la coppia di una certa età conosciuta in paese, si è ritrovata sotto la minaccia delle armi ed è stata costretta ad aprire la cassaforte e a consegnare il contenuto.

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