La Commissione ambiente del Gran Consiglio appoggia le petizioni di politici e cittadini del Distretto, contrarie al progetto di Ustra
Il Mendrisiotto lo ha detto in molti modi, attraverso la voce dei suoi rappresentanti istituzionali e dei suoi cittadini. Da queste parti non ne vogliono proprio sapere di allargare l’autostrada, lì tra Coldrerio e Balerna, lungo la corsia nord-sud, per fare posto, da qui al 2028, a una corsia dedicata ai Tir. Da quando il progetto, firmato dall’Ustra, l’Ufficio federale delle strade, è finito sui tavoli dei Comuni del Basso Mendrisiotto, nel settembre del 2021, le preoccupazioni sono cresciute tanto nelle autorità locali che nella popolazione. In questo ultimo anno o poco più, infatti, sono state promosse due petizioni, è stato raccolto oltre un migliaio di firme, è stata depositata una interrogazione e imbucata una missiva da parte della Commissione regionale dei trasporti (Crtm) all’indirizzo del Dipartimento del territorio; tutto con l’obiettivo di congelare l’operazione, il cui dossier è già stato pubblicato innescando una serie di opposizioni. In testa si trovano i Municipi di sei Comuni (Mendrisio, Chiasso, Balerna, Coldrerio, Novazzano e Stabio), la Crtm e Ata, l’Associazione traffico e ambiente. Ora la tematica approda pure nell’aula del Gran Consiglio, che l’affronterà nel corso di questa sessione. E l’interesse per il parere del Cantone non manca, visto che fino a un anno fa non era stato messo al corrente per via diretta dell’intervento. Tanto da dirsi, all’epoca, in attesa di "una informazione ufficiale e completa su questo delicato tema".
Oggi il fronte dei contrari ha trovato, però, già un alleato nella Commissione ambiente, territorio ed energia, che non solo si è messa in ascolto della regione, ma chiede altresì al Consiglio di Stato di attivarsi, e in due modi. Si invita infatti, il governo cantonale, da una parte, a "farsi portavoce presso le Autorità federali (Ustra), affinché venga immediatamente sospesa questa procedura", e dall’altra a "valutare attentamente di approfondire tutti gli scenari possibili per scongiurare un ulteriore aggravamento della situazione viaria nel comparto, di per sé già oggi insostenibile".
Agli occhi della Commissione, del resto, il problema della gestione dei Tir in uscita dal nostro Paese resta "di primaria importanza", come si legge nel rapporto siglato all’unanimità e di cui sarà relatore il deputato della Lega Stefano Tonini. In buona sostanza si sono compresi "i giustificati timori in seno al progetto di Ustra di una corsia ad hoc riservata ai Tir". Quanto basta per condividere "le preoccupazioni" a cui hanno dato corpo, per primo, nell’ottobre dell’anno scorso, Moreno Colombo, già sindaco di Chiasso nonché deputato, e in seguito i granconsiglieri del Centro Giorgio Fonio, Maurizio Agustoni e Luca Pagani, poi, come detto, la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio e le cittadine e i cittadini dell’intero Distretto.
Eppure tanto per la Commissione che per il territorio – a evocarla la petizione Colombo – una via d’uscita alternativa a quei 1’800 metri di corsia ci sarebbe. La soluzione che sembra delinearsi, come si ribadisce nel rapporto, fa riferimento alla digitalizzazione delle procedure doganali per i mezzi pesanti in transito. "Oltre a quanto in essere ai valichi commerciali di Basilea e di St. Margrethen – fanno memoria i commissari –, il progetto pilota DaziT (iniziato nel 2018 a Chiasso) sembra dimostrare che una soluzione alle lunghe colonne di Tir in attesa potrebbe essere raggiunta senza diversi altri interventi infrastrutturali". Di fatto la sperimentazione sin qui ha dimostrato di funzionare, obiettivo velocizzare i passaggi dei camion.
Certo per il momento il progetto pilota messo in campo dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) in particolare a Chiasso, che si concluderà alla fine del 2026 e rappresenta un test a valenza nazionale, sta mettendo alla prova il sistema lungo la direttrice sud-nord. In senso contrario al confine chiassese lo si applicherà più avanti, così come lo si sta già facendo al Gaggiolo, a Stabio. Come ci aveva risposto Marco Lenherr, responsabile Udsc del coordinamento della cooperazione internazionale, in occasione della presentazione di questa ‘app’ innovativa’, un piano su come snellire le pratiche doganali e automatizzare il transito c’è, anzi è «sulla nostra tabella di marcia, ma va studiato passo per passo». Come dire che bisognerà avere un po’ di pazienza.
In ogni caso si sta valutando anche come accelerare il passaggio del confine pure sul piano della viabilità. Tant’è che, come ci ha confermato lo stesso Lenherr l’ottobre scorso, l’agenda comune segnalava a breve un incontro per definire una azione coordinata tra Ustra, Costruzioni federali e Udsc, mettendo sul tavolo il tema della preselezione dei Tir agevolata dalla digitalizzazione. «È un discorso da affrontare assieme», ci aveva ribadito il responsabile in quella occasione. D’altro canto, la competenza per la manutenzione dell’infrastruttura del valico chiassese è dell’Ufficio federale delle strade. Incluso il rifacimento per intero del piazzale doganale, in programma nel 2024.