Giù i veli al progetto Swiss Alps: 900 posti auto interrati, rinnovo vecchi hotel, edificazione nuove residenze, rinnovo impianti di Confin
Rilanciare gli impianti di risalita, le strutture turistico/ricettive, le infrastrutture per la popolazione, compresi i servizi base per la vita di un villaggio di montagna. Questa sera a Mesocco, appuntamento ore 18 nella sala spettacoli, la popolazione e gli interessati potranno scoprire i dettagli – ve ne offriamo qui una carrellata – del progetto promosso dalla San Bernardino Swiss Alps Sa. Società facente capo al Family Office della famiglia Artioli, con una struttura aziendale già attiva e progetti sul territorio "a dimostrazione della concretezza di ciò che si vuole mettere in atto non lasciandolo su carta", sottolineano i promotori alla ‘Regione’. Chiara la missione: proporre una visione "moderna ed eco-sostenibile per rinverdire i fasti del passato dello splendido villaggio altomesolcinese". Parole d’ordine "comprensorio rinnovato" e "servizi su misura per ogni tipo di clientela", con innumerevoli possibilità di attività all’aperto, vivibili d’inverno e d’estate. Obiettivo nell’obiettivo, "rendere San Bernardino un luogo dove nuovi sviluppi, infrastrutture, commercio al dettaglio, cultura e comunità si integrino con ciò che vi sta intorno, fornendo servizi esclusivi a chi vi abita e soggiorna". E per sviluppo s’intende un villaggio "che non debba più basarsi sul turismo di giornata, ma possa offrire un’ampia offerta per un pubblico quanto più vasto".
Due gli aspetti che si legano a doppio filo: "La creazione di nuovi posti letto crescerà di pari passo con l’ammodernamento di impianti e infrastrutture". A tutto questo "si unirà una particolare attenzione nei confronti dell’ambiente con soluzioni eco-sostenibili". Detto altrimenti, il rinnovo e la riapertura degli impianti di risalita di Confin con la sua cabinovia e gli altri collegamenti a fune, fermi ormai da diversi anni, "non può prescindere dall’aumento dei posti letto caldi". In questo senso l’obiettivo della Sa è riattivare fino a 1’500 letti caldi attraverso il rinnovo di strutture esistenti, alcune chiuse ormai da diversi anni, come l’hotel Ravizza con annesso l’Eroom (in tutto 75 camere e centro benessere), il Brocco e Posta (45 camere e centro benessere), l’hotel Suisse (sei camere e sei appartamenti), il Central (14 appartamenti) e la Casa Montana di Lugano (11 camere e 7 appartamenti) cui si aggiungeranno il progetto Pian Cales (già in costruzione) e le residenze private dei 18 appartamenti Brocco. E le piste da sci: saranno aggiornati i 45 tracciati, ammodernati gli impianti esistenti e aggiunti di nuovi; si pensa ovviamente all’innevamento artificiale, anche per lo sci di fondo.
Lucio Gerna, direttore esecutivo dello sviluppo di Swiss Alps, riassume la filosofia che sta a monte: «La rivalorizzazione di un villaggio passa attraverso la ristrutturazione delle strutture esistenti che hanno un loro valore storico. Strutture come il Ravizza e il Brocco e Posta hanno un forte legame con San Bernardino ed è nostro obiettivo preservarli. Gli interventi non snatureranno le strutture, ma a valorizzarle. E anche le nuove costruzioni saranno integrate armoniosamente nell’agglomerato urbano montano. Per dare valore a quanto verrà realizzato utilizzeremo materiali naturali come legno e pietra, in ogni caso ecosostenibili». A beneficiarne anche il centro paese, che sarà rinnovato e pedonalizzato.
Nel dettaglio vi saranno hotel per ogni target, appartamenti smart Mountain Pop dove ogni necessità sarà gestibile attraverso il proprio smartphone, ristoranti in quota (Confin Bass al posto dell’esistente) e in paese. Il tutto teleriscaldato e facendo capo a energia rinnovabile (centrale a cippato). Si mira anche a trasformare le aree Mutti e Acuforta di proprietà patriziale e municipale e dove insieme all’area Ustra sono previsti 900 nuovi posti auto interrati. Nell’area Mutti sorgeranno nuove strutture sportive utilizzabili tutto l’anno (ad esempio piscina e fitness) così come un family hotel da 80 camere, 100 appartamenti a gestione alberghiera e 90 smart apartments. Acuforta sarà invece destinata al resort wellness & spa Les Arts con 80 camere e a 135 appartamenti a gestione alberghiera. Queste due aree sono ritenute dai promotori "importantissime per il completamento del progetto e la sua migliore funzionalità". Dall’area Ustra (nel cui pianterreno saranno garantite le movimentazioni dei suoi mezzi e l’attuale funzionamento) potranno partire navette elettriche di collegamento per limitare il passaggio di veicoli nel centro villaggio.
Una valorizzazione locale dunque che «consentirà al villaggio di portare vantaggi a tutta la regione. Vantaggi che partono da nuove opportunità professionali, all’insediamento di nuovi nuclei famigliari attivi fino alla volorizzazione e promozione del territorio e delle sue eccellenze», sottolinea Marcello Censi, direttore commerciale della Swiss Alps Sa: «Desideriamo che la trasformazione in una destinazione per tutto l’anno porti allo sviluppo di tutti i progetti attraverso la valorizzazione di realtà locali, nuovi posti di lavoro e iniziative a vantaggio di popolazione e villeggianti. Vogliamo che sia un valore aggiunto per tutta la Regione Moesa, il Grigioni italiano e non solo».
Quindi il ruolo dell’ente pubblico, fortemente auspicato dai promotori: «Tutto ciò non può che svilupparsi attraverso un azionariato pubblico-privato per quanto riguarda la rinascita degli impianti di risalita della zona di Confin», spiega Censi sottolineando anche che l’iniziativa imprenditoriale «non può prescindere dal supporto di chi la regione la vive e la conosce al meglio. Il consenso e il sostegno, anche economico, del pubblico è qualcosa di necessario per la piena riuscita del progetto». Punto questo sul quale le autorità comunali – da lungo tempo in cerca di gruppi interessati a investire in paese – sono chiamate a giocare un ruolo di sostegno strategico.
Fornire servizi per rendere vivibile San Bernardino 365 giorni l’anno. Missione davvero realizzabile? E rivolta a quale pubblico? Lo chiediamo a Niccolò Meroni, direttore marketing del progetto: «Miriamo a essere attrattivi verso target quanto più vari, dalle famiglie con bambini, ai giovani e agli anziani, dagli sportivi a chi vuole vivere la montagna in tranquillità. Non vogliamo incentivare il turismo di giornata, ma un turismo che possa vivere appieno San Bernardino in tutte le sue potenzialità». Tutto ciò passa inevitabilmente anche «dalla volontà di comprendere i desideri di chi San Bernardino la vive costantemente. Perciò sarà da oggi attivo il sito web sanbernardino-swissalps.com dove sarà possibile scoprire i dettagli del progetto, così come darci consigli e idee. In questa fase il sito web sarà il cuore del progetto e verrà costantemente aggiornato per rivelare i dettagli e le novità». Non da ultimo, i promotori puntano anche a iniziative condivise con l’Ente turistico.
E chi pensa che tutto ciò sarà musica di un futuro molto lontano, rischia di venire smentito: «Miriamo a essere già attivi con i primi progetti a partire da fine 2023 quando dovremmo poter riaprire una prima tratta degli impianti di Confin», rivela Meroni assicurando pragmatismo. Quattro anni di cantieri per giungere alla loro ultimazione entro fine 2026.