Lo storico affresco ha fatto la sua comparsa nel manufatto votivo sorto al posto di quello maldestramente raso al suolo da una ruspa nel 2018
La nuova cappelletta votiva costruita a Gordola in zona Schiena dell’asino-Ponte asciutto ha finalmente la sua Madonna (con bambino). L’affresco originale, opportunamente salvato dagli operai dell’impresa che aveva raso al suolo il manufatto, è stato infatti recuperato, a quanto pare sottoposto a restauro, e infine rimesso al suo posto. Così facendo, la cappelletta ritrova un’altra componente – forse la più significativa – che le consentirà di tornare a svolgere quel ruolo improvvisamente cancellato in un infausto giorno del 2018, quando una ruspa travolse e distrusse il piccolo edificio religioso.
La sistemazione dell’immagine della Vergine si deve in qualche modo a uno "squarcio" di luce nei non facilissimi rapporti fra il Comune e l’istante del progetto edilizio – la Gilda Immobiliare Sa – sul cui cantiere era accaduto il misfatto. Rapporti che per altro non felici rimangono, vista la vertenza riguardante il presunto abuso che avrebbe portato a eccessive altezze nelle costruzioni. A margine di tutto ciò v’è inoltre la questione del recupero dei soldi spesi dal Comune nel tribolato iter che ha preceduto la ricostruzione della cappella. Un’interpellanza di Plr e Verdi liberali – tutt’ora inevasa – ricordava in proposito i 6’340 franchi sborsati dal Comune nell’ambito del mandato all’architetto Galfetti "per accompagnamento e consulenza per la nuova ubicazione della cappella votiva".
Un elemento singolare riguarda la proprietà della cappelletta, che di fatto, trovandosi sul sedime del complesso immobiliare, è dei condomini, che mai, probabilmente, avrebbero immaginato di ritrovarsi, loro malgrado, indiretti protagonisti di una vicenda che ha fatto parlare tutto il cantone.