La bozza è stata allestita da Galusero (favorevole): ‘Dobbiamo ancora discuterla’. Ghisletta, iniziativista: ‘Serve finalmente una decisione politica’
C’è il rapporto, una «bozza di rapporto». Ed è «favorevole» alla proposta del socialista Raoul Ghisletta di dar vita in Ticino a un solo corpo di polizia. La bozza di rapporto è stata messa a punto dal deputato liberale radicale Giorgio Galusero, il quale di recente l’ha trasmessa, conferma interpellato dalla ‘Regione’, ai colleghi della commissione granconsiliare ‘Giustizia e diritti’, di cui è presidente. Sui dettagli del documento, il suo autore però non si esprime, in quanto «la commissione deve ancora discuterlo». Per il momento il relatore del Plr, ex ufficiale della Cantonale e da tempo fautore della polizia unica, si limita a dire che il progetto di rapporto «invita il Gran Consiglio ad accogliere» l’iniziativa parlamentare depositata quasi due anni fa da Ghisletta e firmata da altri sedici deputati di partiti diversi: oltre al Ps, la lista include Lega, Plr, Centro/Ppd, Verdi, Più Donne e Partito comunista.
Iniziativa, allestita nella forma generica, che invoca "una migliore organizzazione" delle forze dell’ordine in Ticino "sul modello della legge sulla polizia del 2004 del Canton Neuchâtel", contraddistinta da tre "principi cardine". E cioè, si spiega ancora nell’atto parlamentare, da "una Polizia cantonale", da "organi cantonali e regionali per orientare l’attività della Polizia cantonale (consiglio cantonale di pilotaggio della sicurezza pubblica e consigli regionali di sicurezza pubblica)" e da "agenti di sicurezza comunali non armati con compiti locali specifici". Ghisletta e gli altri iniziativisti propongono quindi un solo corpo di polizia in Ticino: la Polizia cantonale. Chiedono allora il varo di "una riforma volta a raggiungere maggiore razionalità nell’organizzazione della polizia al servizio della sicurezza della popolazione". Se il Gran Consiglio darà il proprio ok alla proposta, "spetterà di conseguenza" al governo il compito di "presentare un messaggio con la modifica della legislazione cantonale in materia, ivi compresi gli aspetti relativi al finanziamento della nuova organizzazione". Riprende Galusero: «Il mio auspicio è che il plenum del parlamento possa pronunciarsi sull’iniziativa entro la fine di questa legislatura, approvando il rapporto che ho redatto e dunque i motivi per cui ritengo che la proposta di Ghisletta vada accolta. Non mi faccio tuttavia soverchie illusioni considerati i mesi di campagna elettorale che ci aspettano in vista delle ‘cantonali’ del prossimo aprile. Inoltre mi rendo conto che il tema è delicato e divisivo, ma credo che quello della polizia unica sia lo scenario da adottare, migliore di quello odierno che vede la presenza sul nostro territorio della Polizia cantonale e di un certo numero di polizie comunali. Permetterebbe fra l’altro un impiego più razionale delle risorse umane e dei mezzi».
Al dossier accenna anche il Consiglio di Stato rispondendo ai quesiti formulati dai gruppi parlamentari, nella fattispecie quello liberale radicale, sul Preventivo 2023 del Cantone. "L’attuale assetto della Polizia nel Cantone Ticino – scrive il governo – offre una buona operatività sebbene alcuni aspetti possano essere migliorati. In particolar modo ci si trova confrontati con alcune sovrapposizioni dei compiti e della copertura del territorio. Attualmente non ci sono cifre che attestino come il pro capite ticinese dia risultati migliori rispetto ad altrove. È evidente che qualora l’autorità politica ticinese decidesse – a fronte delle risultanze del Gruppo di lavoro ‘Polizia ticinese’ così come dell’iniziativa parlamentare del deputato Raoul Ghisletta relativa alla Polizia unica – di indirizzare la sicurezza pubblica verso una nuova struttura, la stessa toccherà l’organizzazione, l’operatività e la gestione delle risorse. Ogni struttura presenta punti forti e punti da migliorare". Fatta questa premessa, il Consiglio di Stato entra nel merito: "La Polizia cantonale e le Polizie del Cantone Ticino più in generale, qualora i progetti relativi alla possibile futura organizzazione della Polizia in Ticino si indirizzassero verso un’unificazione, potrebbero senz’altro trarre benefici in fatto di efficienza ed efficacia nel garantire il proprio operato sul territorio cantonale".
Sull’unificazione delle polizie Raoul Ghisletta non ha dubbi: «Una polizia unica avrebbe secondo me solo dei vantaggi». Oggi per esempio, sostiene il parlamentare del Ps, «abbiamo di fatto due gendarmerie, quella della Polizia cantonale e quella delle polizie comunali. Con la Gendarmeria della Cantonale che svolge però l’ottanta per cento dei compiti e che necessiterebbe di più agenti, uno dei motivi per i quali andrebbero unite le forze. Mi auguro che una decisione politica venga presa in tempi brevi. Spero pertanto che il Gran Consiglio voti sul tema ancora prima delle elezioni del prossimo aprile, approvando o non approvando la creazione di un solo corpo di polizia. Cosa che non aveva potuto fare nel 2015». Quando (era la sessione parlamentare del 24 giugno) il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi annunciò a sorpresa da un lato il ritiro del messaggio governativo favorevole a una mozione pro polizia unica inoltrata due anni prima da Galusero e che aveva originato due rapporti commissionali, uno favorevole e uno contrario alla stessa, e dall’altro lato l’elaborazione di "un progetto di polizia ticinese". Sul quale, aggiunse il consigliere di Stato, "voglio lavorare con le polizie comunali in maniera molto stretta". Il governo designò così il gruppo di lavoro ‘Polizia ticinese’, diretto dal segretario generale del Dipartimento Luca Filippini e formato da rappresentanti dei Comuni, della Polcantonale e dell’Associazione delle polizie comunali ticinesi. Associazione contraria alla polizia unica.
«Perché non ho atteso il documento del gruppo ‘Polizia ticinese’ prima di stilare la bozza di rapporto sull’iniziativa di Ghisletta? Perché è da mesi che l’aspettiamo e l’attesa non può durare in eterno – rileva Galusero –. E poi tratta della ripartizione dei compiti fra la Cantonale e le polcomunali. Il gruppo non affronta il tema polizia unica».