La Procura ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo e violazione delle regole edilizie per il crollo della scala sul cantiere
Blocco totale di tutte le fasi di lavoro in corso fino a ieri e avvio di una verifica a tappeto sulle cause o concause che possono aver originato, singolarmente o insieme, il cedimento strutturale della scala in cemento armato crollata – dal quinto piano fino allo scantinato – in un edificio in costruzione in via Ghiringhelli a Bellinzona. È entrata subito nel vivo l’inchiesta penale aperta dal Ministero pubblico (pp Marisa Alfier) per fare piena luce sull’infortunio mortale nel quale ha perso la vita un operaio 44enne domiciliato nel Bellinzonese: impiegato per una ditta di casseratura con sede a Roveredo, è stato estratto morto dai detriti dopo diverse ore; dalle testimonianze risulta che è stato travolto mentre stava scasserando le pareti tecniche nelle quali viene inserito e vibrato il calcestruzzo. Ferito inoltre un suo collega 49enne del Locarnese. Come da prassi la Procura cantonale baserà le proprie verifiche su alcune ipotesi di reato, nel caso specifico quelle di omicidio colposo e violazione delle regole dell’arte edilizia. Ieri pomeriggio e durante tutta la serata la Polizia scientifica ha esaminato il luogo del disastro; rilevamenti fondamentali insieme ai primi interrogatori di tutti i presenti e dei loro responsabili, in primis delle ditte che hanno operato finora sul cantiere nella fornitura e posa dell’armatura, dei casseri e del calcestruzzo. Non escluso, in una fase successiva, l’avvio di una perizia tecnica.
Stamane nessuna gru in movimento, nessun camion in manovra, nessun operaio intento a lavorare. È un rumore assordante quello che avvolge il cantiere, solitamente molto rilevante dal profilo fonico sia per i macchinari usati, sia perché gli addetti usano comunicare fra loro urlando. Committente dei quattro palazzi è l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (la Cassa pensioni cantonale): una quarantina gli appartamenti previsti e, in uno degli edifici, anche un foyer con contenuti socio-educativi gestito dall’Otaf con tanto di scuola speciale e unità abitativa. Il crollo è avvenuto nell’edificio centrale ma le verifiche degli inquirenti riguardano anche gli altri due giunti a tetto (uno ha le pareti esterne già posate) e il quarto che ha raggiunto per ora il secondo piano.
Le cause, si diceva. Un’importante paletta di possibili cause e concause. Gli inquirenti dovranno analizzare dalla A alla Z tutto quanto progettato e fatto: dai calcoli statici alla scelta dei materiali, dall’utilizzo sul cantiere di materiali idonei, quelli cioè indicati dai progettisti e la cui provenienza e qualità devono essere certificate (si pensi in particolare ai tondini di metallo per l’armatura e al tipo di calcestruzzo colato e vibrato), fino alle procedure e ai tempi di lavorazione che comprendono nel caso specifico la posa dell’armatura, la casseratura, l’inserimento e vibratura del calcestruzzo e, una volta asciutto, la scasseratura.
Fonti sindacali forniscono alla ‘Regione’ due versioni distinte ed entrambe preoccupanti, se fossero corroborate da prove che al momento mancano: da una parte c’è chi teme che il difetto sia da ricondurre alla posa del ferro, forse avvenuta in quantità insufficiente; dall’altra c’è chi sostiene che l’impresa incaricata di casserare e scasserare (ossia applicare e poi togliere le pareti tecniche dentro le quali viene spruzzato il calcestruzzo) sia nota per lavorare troppo rapidamente. In particolare scassererebbe troppo presto, cioè quando il calcestruzzo non si è ancora adeguatamente asciugato, contenendo così i costi dell’opera ma anche incidendo negativamente sulla qualità della stessa. Una versione che collima con quanto ha confidato alla ‘Regione’ ieri, poco dopo il crollo, la moglie di un operaio attivo sul cantiere e che ha assistito all’improvviso cedimento: «Quando torna a casa la sera non racconta molto del suo lavoro, ma più volte mi ha fatto capire che lui e i suoi colleghi sono sotto pressione, che devono lavorare molto e anche velocemente». Polizia cantonale e Procura verificheranno tutto ciò, insieme ai piani e ai calcoli statici.