Terminato il semisvincolo, dal 2025 per due anni importanti lavori, anche sotterranei, rallenteranno la strada cantonale di sponda destra verso Locarno
Non solo una nuova carreggiata caratterizzata da asfalto fonoassorbente, alberatura, illuminazione a Led di ultima generazione, marciapiedi, passaggi pedonali, isole spartitraffico e misure di moderazione volte ad agevolare la mobilità lenta e a migliorare la qualità di vita di chi abita nelle immediate vicinanze. Il tratto di strada cantonale lungo circa due chilometri – tra il campo sportivo di Sementina e il semisvincolo autostradale di Monte Carasso – sarà aggiornato anche nelle sue sottostrutture. Parliamo di tubazioni interrate per la fornitura di acqua potabile, corrente elettrica e servizi telematici, come pure per l’evacuazione delle acque luride. Questa puntualizzazione indica sin d’oggi che il cantiere lungo la cantonale di sponda destra, percorsa oggi quotidianamente da circa 15’000 veicoli, durerà parecchio tempo e richiederà ai conducenti molta pazienza.
Difficile, al momento, quantificare con precisione il ‘parecchio tempo’ necessario: dal primo colpo di piccone fino alla posa dell’ultimo metro di asfalto fonoassorbente si possono stimare un paio d’anni. Questo considerato quanto successo sulla medesima strada cantonale di sponda destra pochi chilometri più in là, a Cugnasco, dove il rinnovo di analoghe sottostrutture comunali su un tratto più breve sta creando ormai da diversi mesi lunghe colonne di veicoli. Idem sulla cantonale fra Tenero e Gordola, dove i rispettivi cantieri ai due lati del Ponte Asciutto sono stati caratterizzati da errori di valutazioni commessi dai rispettivi servizi comunali messi alle strette dalle tempistiche cantonali per il rinnovo del manto fonoassorbente entro fine 2023, pena la perdita dei sussidi federali.
Ma cosa succederà dunque fra Monte Carasso e Sementina? «La gran parte della sottostruttura dovrà essere rinnovata comportando a carico delle casse comunali un investimento logicamente maggiore rispetto ai sei milioni di franchi preventivati per la sola parte superficiale di competenza cantonale e cofinanziata dalla Confederazione», premette il vicesindaco di Bellinzona, Simone Gianini, a capo del Dicastero territorio e mobilità e presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese, la quale aveva incluso questo intervento nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (Pab3). «È stata recentemente avviata la parte conclusiva del progetto di massima – prosegue il vicesindaco – con l’obiettivo di quantificare l’impatto finanziario prevedibile a carico della Città e di terzi», vale a dire anche delle aziende interessate che sono in primis Amb e Swisscom. «Gli approfondimenti in corso mirano infatti a coordinare e armonizzare le esigenze di rinnovo. Le quali devono apparire chiaramente nella fase di progetto, evitando così di dover fare i conti, nella fase esecutiva, con sgradevoli imprevisti», che solitamente finiscono appunto per dilatare i tempi dei cantieri una volta iniziati. Quando ultimato e valutati i presumibili costi complessivi, è previsto che il progetto di massima «verrà trasmesso dalla Città ai preposti servizi cantonali, cui competerà la progettazione definitiva». Solo allora si conosceranno, con maggiore precisione, costi e tempistiche di realizzazione.
La fase esecutiva dovrebbe poi prendere il via, lo ricordiamo, una volta ultimato il semisvincolo. I cui benefici dovrebbero essere percepibili sulle due strade cantonali di penetrazione da sud, dove il traffico, stando ai calcoli degli ingegneri, è destinato a diminuire, pur rimanendo importante, del 40% a Giubiasco (oggi 20mila transiti quotidiani) e del 20% fra Sementina e Monte Carasso. E la domanda s’impone: rischia di ripetersi anche qui quanto succede da mesi nel cantiere di Cugnasco dove, per contenere il più possibile gli incolonnamenti sulla cantonale, i veicoli diretti verso Bellinzona vengono deviati mattina e sera sulle stradine agricole e ciclabili del Piano? A Sementina e Monte Carasso il timore inizia a serpeggiare fra quegli abitanti della parte bassa dei due quartieri residenziali che da tempo sollecitano l’introduzione di divieti per contenere il traffico parassitario. «La gestione della circolazione durante il cantiere sarà proprio uno dei capitoli della progettazione definitiva», annota Gianini rimarcando peraltro la bontà, finora riscontrata, della gestione stradale durante i lavori per il semisvincolo.
«Certo, già oggi si può affermare che non sarà un cantiere facile da gestire – conclude il vicesindaco –, ma l’invito è quello di guardare al risultato finale cui l’operazione ambisce: ottenere una nuova strada cantonale a misura di cittadino, ossia sgravata di una parte di veicoli grazie al semisvincolo e dotata di una moderazione, data in parte dal restringimento della carreggiata a beneficio di ampi marciapiedi e isole spartitraffico, che faccia desistere in particolare il transito dei mezzi più pesanti». Come viene rimarcato nella documentazione del Pab3, l’esercizio – per questo cofinanziato dalla Confederazione in ragione del 40% – è finalizzato a "garantire e migliorare la funzionalità della strada per tutte le categorie di fruitori (residenti, commercianti, passanti...), favorendo la vivibilità della zona abitativa, la permeabilità dello spazio pubblico e la convivenza fra i diversi utenti della strada; garantire e migliorare la sicurezza oggettiva e soggettiva degli utenti, conducenti, ciclisti e pedoni; garantire e migliorare la fluidità del traffico e in particolare il regolare esercizio dei trasporti pubblici; ridurre le emissioni atmosferiche e foniche, a vantaggio di una migliore qualità dell’aria e vivibilità dei quartieri adiacenti allo spazio pubblico; e in definitiva contenere l’aumento del traffico motorizzato in relazione all’apertura del semisvincolo di Bellinzona-centro". Il tutto passando inevitabilmente attraverso un cantiere lungo e importante. Che qualcuno ha già ribattezzato cantiere ‘monstre’.