Presentata la domanda di costruzione per un vasto progetto di ristrutturazione dell’ex fabbrica. L’idea è un Centro polifunzionale con alloggio
Con la domanda di costruzione inoltrata a fine agosto alla cancelleria comunale di Blenio, fa un primo passo significativo il progetto per la riqualifica e il riuso dell’ex fabbrica di cioccolato Cima Norma situata a Dangio. L’intenzione – di cui ha dato notizia ‘La Voce di Blenio’ sulla sua ultima edizione – è quella di ristrutturare l’ex complesso industriale al fine di renderlo un Centro polifunzionale con alloggio, dove potranno trovare spazio contenuti legati alla cultura in tutte le sue espressioni, dall’arte alle attività di artigianato, dalla gastronomia alla storia e alle tradizioni della regione. La strada è ancora lunga, mettono in chiaro i promotori. «Speriamo che possa essere capita e sostenuta dall’opinione pubblica: è un’idea innovativa e variegata, e ritengo che sia proprio questo l’aspetto interessante», rileva Giovanni Casella Piazza, presidente della Fondazione La fabbrica di cioccolato (attualmente già presente nel grande stabile di Dangio dove da anni propone attività artistiche e culturali) e tra i promotori del progetto riuniti nella neocostituita società Vb-Heritage Sa. «Come lo è stato in passato, l’obiettivo è che questo stabile torni a essere un polo d’attrazione e di servizio per tutta la comunità». L’operazione è di natura privata e richiederà un investimento importante (l’ipotesi di cifra non viene per ora svelata). Ottenuta la licenza edilizia, i passi successivi di un iter che indica settembre 2025 quale possibile data della fine della costruzione vera e propria riguarderanno gli accordi con investitori e finanziatori, e con le realtà interessate a utilizzare gli spazi.
Iniziando dalla parte ricettiva, è prevista la realizzazione di 10-15 camere ‘Bed and Breakfast’ ad alto standard e di un’altra dozzina di camere pensate principalmente per ospitare seminari di gruppi di studenti. In totale circa 60 posti letto, esclusa la decina di appartamenti attualmente già presenti ai quali se ne aggiungeranno altri quattro. Si prevedono poi spazi di lavoro per artigiani e laboratori di varia natura a disposizione di creativi di vario genere, dallo scultore al musicista passando per lo specialista agroalimentare. I committenti hanno chiesto ai progettisti di prevedere una sala conferenze per 100-150 persone. Pensando al turismo e alle visite scolastiche, ci si immagina uno spazio museale interattivo che possa fungere da luogo di informazione sul patrimonio storico-paesaggistico della regione, con particolare riferimento alla tradizione culinaria e cioccolatiera. Troveranno posto anche la musica e il teatro con una sala prove e una piazza pianeggiante per ospitare eventi all’aperto. Previsto pure un ristorante che oltre al luogo di aggregazione del centro sia anche la sede di corsi post-formazione. Tanto spazio rimarrà per le attività culturali e artistiche, comprese quella della Fondazione, così come per esposizioni, fiere e convegni. I progettati spazi modulabili si riveleranno particolarmente idonei per ospitare attività di formazione. Casella fa notare che già oggi scuole, università, accademie sono regolari frequentatrici dell’ex fabbrica, e da loro sono arrivate conferme circa l’interesse per quanto si vuole realizzare a Dangio. «L’inoltro della domanda di costruzione è il frutto di un attento lavoro di qualche anno, nei quali abbiamo raccolto esperienza e conosciuto bene la realtà della Valle e di questa fabbrica», afferma Giovanni Casella Piazza, ricordando che il progetto di valorizzazione dello stabile in ambito culturale trova valenza nel masterplan Valle di Blenio. E a tal proposito nel 2016 erano stati consegnati due studi di approfondimento promossi dall’Ente regionale per lo sviluppo. «L’idea è di avere dei contenuti differenziati in modo da poter accogliere un pubblico eterogeneo – spiega Davide Macullo, architetto di uno tre studi ai quali è stata affidata la progettazione –. Si vorrebbe influenzare il destino economico di una regione attraverso l’apporto di un contenuto legato alla cultura. Se in Valle di Blenio è difficile inserire un certo tipo di industria, grazie alla qualità di vita si ha però il potenziale per attrarre piccole attività legate sia all’artigianato che all’arte». Per i promotori è importante che in futuro si possa lavorare in rete «con le infrastrutture già presenti o che nasceranno», pensando ad esempio alla riqualifica del Polisport di Olivone e alla realizzazione del Centro turistico alberghiero ad Acquarossa.
Nel progetto inclusa anche l’idea di realizzare un’ottantina di parcheggi, la volontà di attuare una soluzione energetica ecosostenibile, secondo gli standard e le normative più recenti. I promotori, i quali hanno in programma di organizzare una serata pubblica per spiegare il progetto alla popolazione, spiegano infine che le scelte architettoniche saranno ponderate al fine di mantenere il più possibile il carattere ‘industriale’ del complesso.