Il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa critico sull’aumento dei premi del 9,2% rispetto al 6,6% della media nazionale
"Una stangata ingiustificata!". È perentorio Raffaele De Rosa, che non usa giri di parole nel definire il sonoro aumento dei premi di cassa malati in Ticino: un’impennata del 9,2 per cento. Il premio medio. Una stangata, aggiunge il direttore del Dipartimento sanità e socialità nella conferenza stampa seguita a quella di Berna, "estremamente penalizzante per un Cantone che più di altri ha subito i contraccolpi della pandemia". Certo, c’è un "effetto rimbalzo". Il recupero di interventi chirurgici e cure, ma questo "non giustifica in alcun modo un incremento del premio di simile entità". Ricorda De Rosa: "Come Dipartimento avevamo chiesto a Berna di tener conto della media dei costi nel biennio 2020 e 2021". Ma invano.
Poi c’è il capitolo riserve degli assicuratori malattie. "Restano a un livello elevato - sottolinea il ministro della sanità ticinese -. Andrebbero restituite ai cittadini che già devono far fronte a rincari su più fronti". Le riserve "non vengono invece ridotte a sufficienza per tenere a freno l’aumento dei premi".
Ma De Rosa punta l’indice anche contro l’Ufficio federale della sanità pubblica per la mancanza di trasparenza dei premi e il non coinvolgimento dei Cantoni. "Riteniamo importante poter analizzare dati completi e trasparenti".
Insomma, una stangata per il Ticino incomprensibile. Da qui, aggiunge il direttore del Dss, "rabbia e frustrazione".