Nel Distretto il processo di trasformazione degli uffici postali si conclude con Coldrerio e Rancate
Ancora due sportelli e nel Mendrisiotto la Posta avrà mutato... pelle. Con la trasformazione degli uffici postali tradizionali di Coldrerio e Rancate in filiali gestite in partenariato, la strategia messa in campo negli anni scorsi si sarà compiuta, così come pianificato per 48 centri del cantone. I tempi cambiano (con la digitalizzazione che avanza) e il Gigante giallo vuol far tornare i conti. Tanto da muoversi con una determinazione che le resistenze mostrate da alcuni Municipi anche dalle nostre parti (Coldrerio incluso) non sono riuscite a fiaccare. Così alle comunità locali tocca accettare la realtà, seppur a malincuore. L’ex regia federale, non a caso, gioca la carta della comunicazione.
A metà agosto ha recapitato ai cittadini di Coldrerio un volantino e questa sera (dalle 20) ha organizzato un incontro informativo all’Oratorio parrocchiale per accompagnare verso l’apertura, il 5 settembre, della sede all’interno della Società cooperativa di consumo, lì in via Mola (di fronte alla Casa comunale). Poi nel corso dell’autunno toccherà a Rancate, ora chiusa e in attesa di riaprire in collaborazione con una farmacia.
La Posta parla di un processo di stabilizzazione della rete. Una scelta operativa che nel Distretto, a bocce ferme, vede il Gigante giallo muoversi in proprio in nove filiali (a cominciare da Chiasso e Mendrisio), mentre nelle altre sedici (contando anche Coldrerio e Rancate) negli anni si sono stretti accordi con grande distribuzione, negozietti, società varie delineando una geografia altra rispetto a quella conosciuta in passato. Nella quotidianità, tiene a ribadire il portavoce dell’azienda Marco Scossa, i servizi offerti sono gli stessi, fatta eccezione per la limitazione nell’uso del contante o per le operazioni di cambio franco-euro. L’evoluzione della Posta non si arresta qui. Occorre fronteggiare, fa capire Scossa, «il netto calo delle operazioni tradizionali allo sportello. Mi si dirà che in questi ultimi anni (anche a seguito della pandemia, ndr) il movimento pacchi è aumentato in modo sensibile, ma questo influisce solo in minima parte sull’attività degli uffici postali. Semmai interessa il personale addetto alla distribuzione».
E allora avanti così. L’ex regia federale adesso ha un altro nuovo obiettivo da perseguire, conferma Scossa. Che spiega: «La Posta intende aprire le filiali gestite in proprio da partner terzi esterni». Esemplificando? «Gli uffici postali tradizionali si vogliono sempre più veri e propri punti di riferimento al servizio della popolazione, in grado di offrire consulenza su determinati prodotti e servizi, o ancora in grado di ospitare altri partner, ad esempio delle compagnie assicurative come sta avvenendo nella Svizzera interna». E nel cantone? «Non si è ancora arrivati a stringere questo tipo di accordi in Ticino. Queste collaborazioni, d’altro canto, possono interessare pure Cantoni e Comuni o aziende dei più svariati settori che intendono appoggiarsi a noi sfruttando i nostri spazi e la competenza dei nostri collaboratori». Ormai si parla di ‘Posta di domani’ e si tirano le somme di una strategia che nel Paese è riuscita ad assestare il numero di filiali attorno alle 800.