Il piano di sviluppo coordinato per il rilancio della regione proseguirà (a gonfie vele) nel 2023, in attesa di un nuovo ciclo (anche federale) dal 2024
Spazi coworking, un nuovo servizio di mobilità sostenibile, un marchio per i prodotti locali, un sistema di geolocalizzazione di animali da pascolo, un’agenda di eventi sulle quattro stagioni e molti altri ancora, come l’albergo diffuso appena realizzato dalla Fondazione Corippo. Sono oltre una trentina (circa la metà di quelli "lanciati") i progetti conclusi nel primo ciclo del Masterplan Verzasca 2030, apertosi nel 2018 e di cui si è da poco concluso il primo quadriennio. Che diventerà in realtà un quinquennio, visto che si è deciso di prolungarlo di un ulteriore anno, nell’attesa di aprire un secondo vero ciclo solo nel 2024. Il perché, ce lo spiega Alessandro Speziali, coordinatore dei progetti di rilancio della Valle Verzasca.
«In accordo con i Comuni, con il Cantone e con l’Ente regionale di sviluppo – spiega il responsabile del masterplan – si è deciso di prolungare il tutto (contributi finanziari compresi, ndr) fino alla fine del 2023, quando verosimilmente si aprirà un nuovo ciclo che si coordinerà con la nuova politica federale».
A quel punto, si ridiscuteranno le varie chiavi di riparto, perché se è vero che «l’impulso generale per il rilancio delle zone alpine è arrivato anche dalla politica federale», il masterplan nel concreto «è stato creato dal Cantone, che ha avuto la capacità di trasformare appunto l’input federale in questo strumento efficace per le nostre valli. Dopodiché, le singole realtà hanno avuto l’abilità di costruirlo e calibrarlo con la popolazione, attraverso serate, gruppi di lavoro e sondaggi che permettono a tutti di esprimersi, seguendo la logica "bottom-up" e risultando così perfettamente ancorato al territorio. Fondamentalmente, il punto forte del masterplan è che c’è una regia condivisa che, grazie a una progettualità solida, coordina gli attori principali del territorio – quindi i comuni, i patriziati, le associazioni, le imprese e la popolazione –, creando un ingranaggio che funziona e che valorizza tutto il territorio. A patto di riuscire a mantenere un equilibrio tra i tre assi principali del progetto, ossia turismo sostenibile, residenza primaria e salvaguardia del patrimonio paesaggistico e naturalistico, favorendo uno sviluppo armonioso. È quello di cui avevano bisogno le nostre valli per ingranare la marcia del rilancio e in Verzasca sta andando molto bene».
Nella valle dell’iconico ponte di Lavertezzo veicolato in tutto il mondo, uno dei punti focali è proprio la convivenza tra popolazione residente e turismo… «Da parte nostra l’equilibrio lo ricerchiamo promuovendo sia la residenza primaria, sia un turismo che crea indotto e credo che lo stiamo facendo piuttosto bene. Abbiamo ad esempio l’albergo diffuso di Corippo – per la valle davvero un bel progetto, sia dal punto di vista degli alloggi sia della ristorazione – che è turismo stanziale; il marchio d’origine Vera Verzasca incuriosisce i turisti e allo stesso tempo dà un colpo di mano alle aziende e ai produttori locali; gli spazi di Coworking (luoghi di lavoro condivisi, ndr) di Tenero e Brione sono molto ben frequentati, in particolare quello in valle è quasi sempre al completo; Verzasca Mobile (un servizio di trasporto su chiamata con bussini elettrici, ndr) serve i residenti ma anche chi ha alloggi e ristoranti; in rampa di lancio – stiamo selezionando il gestore – c’è il campeggio alpino a Brione; sempre a Brione sta avanzando concretamente l’insediamento del nuovo punto vendita della Coop (in fase di progettazione definitiva, ndr), un servizio essenziale per gli abitanti del posto ma utile anche per i turisti. Direi che tutto questo dimostra come in Verzasca, al di là degli stereotipi, turismo e indigeni non sono in antitesi, bensì complementari».
Proprio il progetto del negozio a Brione è stato il secondo più votato (con il 52,1% di preferenze) nella recente nuova consultazione popolare che ha coinvolto le cittadine e i cittadini della valle e del piano, preceduto solo (58,6%) dal tema della gestione del traffico, per il quale vengono chieste misure e coordinamento per la gestione dei picchi e il miglioramento della mobilità in valle… «Quello del traffico è un tema complesso ma sul quale ci stiamo muovendo aggiungendo un pezzo del mosaico dopo l’altro per gestirlo sempre meglio. Ci stiamo anche buttando in un progetto per promuovere un turismo circolare sostenibile, appoggiandoci anche a specialisti della Scuola alberghiera di Losanna. Ribadisco, bisogna trovare un equilibrio e per riuscirci ci vuole tempo, ma la strada intrapresa è quella giusta, ora bisogna continuare a percorrerla investendo nei progetti aperti e approfondendo le idee e gli spunti che continuano ad arrivare».
Tra quelli più originali, una proposta "morbida"… «Sta prendendo forma il Centro di competenza internazionale per la lana, un unicum a livello nazionale e non solo, perché vi saranno concentrati (in gran parte in alta Valle) dei saperi e delle tradizioni che altrove non si trovano. Una proposta che riunirà aspetti occupazionali, economici e turistici attorno a questo centro di lavorazione della lana nel quale si insegnerà come farlo e che comprenderà anche un percorso storico-culturale. E l’idea è quella di coinvolgere anche l’ambito del wellness, proponendo ad esempio dei bagni nella lana ed altre esperienze legate al benessere».
Quanto a un altro progetto faro del Masterplan Verzasca 2030, il centro polisportivo di Sonogno, Speziali spiega che «ci si sta lavorando, in particolare il Comune, che sta giustamente valutando la sostenibilità finanziaria dell’intero progetto. Anche perché un centro sportivo, così come le piscine e altre strutture simili, in genere sono infrastrutture molto impegnative per le finanze comunali. Per cui in questo caso più che mai bisogna davvero fare il passo secondo la gamba affinché sia sostenibile nel tempo, ma rimane uno dei nostri progetti più importanti, perché un centro del genere (che offrirebbe la possibilità di praticare sport tutto l’anno, oltre che posti letto e ristorazione, ndr) renderebbe la valle più attrattiva e viva su tutte le quattro stagioni – a tal proposito segnalo anche Verzasca d’inverno, che prevede tutta una serie di appuntamenti invernali –. Anche questo è un obiettivo del masterplan che vuole consolidare, così come auspicato dai Municipi, la collaborazione con le realtà del Piano, legate da sempre alla Valle».