Sant’Antonino: il punto sulla viabilità dieci anni dopo la pianificazione che ha dimezzato l’area di vendita massima
È trascorso un decennio da quando Sant’Antonino e Cadenazzo annunciavano il loro impegno nel migliorare l’assetto viario della vasta zona commerciale e produttiva condivisa caratterizzata da un intenso traffico veicolare di clienti, lavoratori e fornitori. Guardando specialmente a Sant’Antonino, dov’è concentrata la maggior parte dell’offerta, dopo i primi insediamenti risalenti alla metà degli anni 80, molti altri si sono aggiunti fino ai giorni nostri. Parliamo di grandi magazzini, centri commerciali, negozi di grandi, medie e piccole dimensioni, industrie alimentari e tecnologiche, centri logistici, due stazioni di servizio, una palestra e un McDonald’s. Sviluppo costante che ha visto una chiave di volta nel 2009 quando su invito del Cantone i due Comuni hanno istituito una Zona di pianificazione sospendendo per cinque anni la possibilità di accogliere nuovi insediamenti. Obiettivo: lasciare il tempo necessario a elaborare le rispettive varianti di Piano regolatore miranti a uno sviluppo ordinato e sostenibile. Esercizio sfociato nel 2013 nel dimezzamento delle possibili superfici di vendita, procedendo nel contempo ad affinare le opere viarie per traffico privato, pubblico e pedonale. Il tutto puntando a un riordino urbanistico e al miglioramento dei flussi di traffico interni, con un occhio di riguardo riservato ai pedoni attraverso la realizzazione di viali alberati tra i vari centri commerciali e una separazione dei flussi di traffico lento (pedoni e biciclette) dal resto del traffico, con tanto di tratti a 30 km/h. Costo dell’operazione: 5 milioni e mezzo di franchi da spalmare su 15 anni, da suddividere fra i due Comuni e chiamando alla cassa negozi e ditte per 3,6 milioni.
Lo chiediamo alla sindaca di Sant’Antonino: «L’obiettivo principale e dichiarato dallo studio – ricorda quale premessa Simona Zinniker – era evitare che la zona industriale e commerciale dei due Comuni venisse occupata al 100% da spazi commerciali. Da questo punto di vista l’intendimento è stato raggiunto ponendo le basi e le regole per un maggior disciplinamento dell’utilizzo delle aree nel comparto». Arrivando quindi al capitolo viabilità, «tenendo conto delle modifiche introdotte nella variante di Pr, nella primavera 2015 è stata rilasciata la licenza edilizia che consente di potenziare il comparto Migros; licenza condizionata alla realizzazione a sue spese di una nuova rotonda in zona Jowa all’incrocio di via Serrai. Al momento, questo progetto non è ancora stato avviato». Infatti Migros, presente dal 1986 al confine fra i due Comuni, non avendo finora approfittato della possibilità edificatoria aggiuntiva concessale sette anni fa per un investimento di 40 milioni pensato per raddoppiare la superficie di vendita, nemmeno ha costruito l’attesa rotonda di sua competenza. Che agevolerebbe, non poco, la gestione di un incrocio caratterizzato sovente da traffico molto intenso.
Tuttavia, rammenta la sindaca, miglioramenti ci sono stati su altri fronti: «Dal 2020, grazie al nuovo posizionamento della fermata Ffs, è possibile accedere direttamente alla zona commerciale e industriale tramite ferrovia: questo cambiamento ha permesso di potenziare il trasporto pubblico anche su gomma con lo snodo intermodale servito da Park & Rail comunale». Sempre dal profilo viario, aggiunge Simona Zinniker, «per rimanere in linea con gli intendimenti scaturiti è stato avviato in collaborazione con i Comuni di Cadenazzo e del Gambarogno uno studio di mobilità aziendale che potesse raccogliere delle sinergie con il trasporto pubblico al fine di contenere e possibilmente ridurre il traffico presente nella zona. Purtroppo questo progetto non ha raccolto i consensi delle parti che, potenzialmente, erano maggiormente interessate».
Ti-Press
La sindaca Simona Zinniker
La situazione creatasi poi vicino alla nuova stazione ferroviaria «ha richiesto la progettazione di una rotonda con isola sormontabile all’incrocio di via Gorelle con via Essagra, all’altezza della Lati e del centro logistico Kering: inizialmente non prevista, la rotonda una volta realizzata permetterà di meglio disciplinare i flussi veicolari e pedonali». Spostando poi l’attenzione verso est, ossia su via Stazione che collega il nucleo abitato alla zona commerciale, in tempi più recenti il Municipio ha presentato tre messaggi di richiesta crediti per circa due milioni di franchi, tutti stanziati dal Consiglio comunale a fine 2020: «Qui sono previsti interventi strutturali per i quali sono coinvolti anche Cantone e Ufficio federale delle strade. Si tratta di investimenti che andranno anche a sostegno della viabilità nella Zona industriale». Attualmente stanno seguendo l’iter procedurale e sono anche previste opere di moderazione della velocità, il restringimento della carreggiata e l’allargamento dei marciapiedi. Gli interventi, specifica la sindaca, andranno anche a creare un accesso verso il piano gestito da semafori: «L’accorgimento permetterà di ridimensionare il traffico parassitario gravante sul Piano di Magadino, così come potrà aver finalmente luogo la circolazione dell’autopostale nelle due direzioni grazie alla messa in sicurezza ciclopedonale del sottopasso in zona Alla Perla». Pure previste due nuove fermate del bus. Interventi che sono stati elaborati e valutati «tenendo conto della progettazione cantonale del collegamento veloce A2/A13 nella quale è previsto l’interramento del rettifilo. A questo riguardo col recente passaggio di proprietà della ‘tirata’ dal Cantone a Ustra, è stata modificata la progettazione prevedendo, fra le altre cose, il coinvolgimento viario della zona industriale e commerciale di Sant’Antonino e Cadenazzo». Attualmente i due Comuni «stanno dialogando con Ustra per individuare le possibili soluzioni che dovrebbero portare a un’ottimizzazione degli spostamenti e degli accessi all’intero comparto».
Nel 2013, ricordiamo, si voleva anche abbellire talune strade – in primis via Serrai che collega Jumbo, Manor, Coop, Lidl e Migros – con viali alberati e spazi meglio definiti per i pedoni: «Questa misura, così come prevista, al momento non rientra negli investimenti prioritari del Comune. Peraltro trattandosi di un intervento che non beneficia di prelevamenti dei contributi di miglioria ricadrebbe interamente sui contribuenti comunali. Tale informazione è già stata portata e motivata dal nostro municipale e capodicastero Alex Malinverno durante gli incontri sul Piano trasporti del Bellinzonese». Riassumendo: la mancata esecuzione della rotonda Migros, i crediti destinati a via Stazione che andranno a beneficio del trasporto pubblico e della mobilità lenta e la progettazione da parte di Ustra «hanno per il momento congelato la misura su via Serrai».