Presentato il progetto di massima ai gruppi politici. Il nodo? I costi che quasi raddoppiano, fino a oltre 12 milioni
Il dossier è di quelli di peso, e non solo per il numero di pagine che lo compongono. Del resto, i piani per la ristrutturazione, il risanamento e l’ampliamento del Centro anziani di Balerna è sul tavolo delle istituzioni locali da qualche anno. Di sicuro dal settembre del 2015, quando è stato consegnato nelle mani del Municipio lo studio di fattibilità chiamato a restituire le coordinate dell’operazione. Scelto il progetto (era il 2019), oggi si è compiuto un altro passo strategico in avanti. Di recente, infatti, i gruppi politici hanno potuto conoscere da vicino i dettagli dell’intervento di massima, che la squadra interdisciplinare vincitrice del bando di concorso di architettura – il Team Agata – ha firmato nell’ottobre del 2021. Adesso toccherà ai partiti fare la prossima mossa, misurandosi su una tematica (quella degli anziani) che da tempo è al centro del dibattito comunale.
Gli obiettivi comunali sono chiari: da una parte ci si prefigge di ammodernare l’attuale struttura medicalizzata, dall’altra ci si accinge a costruire un nuovo fabbricato destinato a fare spazio a un reparto protetto per ospiti affetti da demenza senile. Così come è stata definita la soluzione urbanistica che vede il futuro complesso inserirsi nel contesto del nucleo del paese, in continuità con il Centro esistente, e segnala l’accesso da via Stazione. Chiuso il cantiere, Balerna potrà contare su un complesso di 40 camere. Quali sono le date di consegna sul calendario? Al momento non sono ancora state stabilite. Lo si farà nelle tappe successive direttamente con la direzione dei lavori e in base alle esigenze della casa anziani.
La nota che potrebbe essere dolente, anche nella discussione nell’aula consiliare, è quella dei costi. Tirate le somme, tutto compreso l’opera costerà in effetti 12,8 milioni, ovvero quasi il doppio di quanto preventivato nello studio di fattibilità (6,6 milioni). Un rincaro motivato dall’aumento della spesa per la costruzione grezza – lievitato del 10 per cento tra il 2015 e il 2021 –, ma al quale non sono estranei neppure la penuria di materie prime e le ricadute della pandemia da Covid-19 (con l’indice dei prezzi che registra una crescita dell’1,4 per cento).
I progettisti ritengono, comunque, in coscienza di aver proposto "una reale e aggiornata previsione degli investimenti necessari per realizzare una costruzione funzionale e ottimale, nonché in linea con gli obiettivi posti in partenza".
Il piano d’azione, in ogni caso, è pronto. Si agirà su due fronti. Sul versante della residenza medicalizzata, il risanamento porterà ad aggiungere al piano terra due camere alle 35 attuali – convertendo spazi multiuso e cappella –, nel solco di lavori ancorati a "ipotesi conservative" pur riorganizzando gli spazi e rinnovando gli impianti tecnici. Su quello dell’ampliamento, la creazione del futuro edificio comporterà la demolizione dell’ala di collegamento, in altre parole del bar (incluso il piano interrato, che verrà allargato). Mentre non sono previsti interventi sulla struttura degli appartamenti protetti.
Il nuovo fabbricato, percepito come una "nuova casa" – tanto da considerarlo come un "microcosmo" –, sarà "incentrato – spiegano gli stessi progettisti – attorno a una corte centrale" con l’intento di connotarlo quale "spazio pregiato d’invito nella zona d’accesso e quale fulcro e fonte di luce attorno al quale ruotano gli spazi principali del complesso". Lo stabile, dalla evidente identità pubblica, avrà la forma di un parallelepipedo e si estenderà su due piani fuori terra e uno seminterrato, godrà di un giardino interno al piano terra e di uno pensile al primo piano, dove troverà posto il reparto Alzheimer.
Il nuovo approccio darà modo altresì di migliorare sia i servizi a favore degli ospiti, sia le infrastrutture del personale. Nel primo caso, si introdurrà in entrambe le residenze – l’odierna e il futuro reparto – l’impianto di monitoraggio dei pazienti, che verrà utilizzato in tutto in dieci camere. Inoltre, memori dell’esperienza pandemica, in altre cinque camere saranno presenti ausili per la distribuzione di gas medicali. Mentre su segnalazione del Medico cantonale si introdurrà il raffrescamento degli ambienti dell’immobile esistente grazie a una termopompa. A vantaggio dei dipendenti, per contro, si aggiungeranno metri quadri agli spogliatoi e si inseriranno una sala pausa e una fitness.
In più in ogni piano della residenza attuale saranno ricavati dei salotti per gli ospiti. E naturalmente verranno ricreati l’angolo bar e la cappella religiosa. Non mancherà nemmeno lo spazio per la parrucchiera. Tutto nel segno dell’incontro con il mondo esterno.