Il tema è sul tavolo dal 2000. Ora il Municipio passa al progetto di dettaglio per dare un tetto alla pista di ghiaccio
Una pista di ghiaccio coperta ad Ascona; se ne parlava già nel 2000. Ora, a distanza di vent’anni, l’idea sta diventando più concreta. Il Municipio del Borgo, infatti, ha deciso di passare dalle parole ai fatti, chiedendo al Consiglio comunale, un credito di 365mila franchi per lo sviluppo di un progetto definitivo. Va detto che nel corso dell’ultimo decennio sono già stati eseguiti importanti lavori per la struttura sportiva: in particolare è stato ristrutturato il ristorante ed è stata risanata la tribuna. Senza dimenticare altre opere per la pista. Il tutto senza compromettere la possibilità di una futura copertura.
Più recentemente le società e i club che fanno capo all’impianto hanno lanciato una raccolta fondi e, sempre con il consenso dell’autorità locale, hanno fatto elaborare da un ingegnere un progetto di massima per la copertura. Progetto che è stato regalato al Municipio. Quest’ultimo si è rivolto ai Comuni della regione del Locarnese "per comprendere – si legge nel messaggio che accompagna la richiesta di credito – il loro interesse alla copertura della pista di ghiaccio e al suo cofinanziamento". Per Ascona, infatti, l’opera va considerata un progetto a valenza regionale.
Per quanto riguarda il finanziamento si attendono 300mila franchi dalle società interessate (pattinaggio, hockey e curling) e circa 1,5 milioni di franchi dagli enti pubblici della regione. "Data questa forte adesione – commenta l’Esecutivo asconese –, abbiamo quindi deciso d’iniziare questa nuova avventura che, se tutto andrà bene, porterà finalmente la Siberia ad avere un tetto".
Partendo dal progetto di massima esistente, ne verrà sviluppato uno definitivo. "La copertura dovrà inserirsi in modo armonioso nel contesto attuale e quindi avrà una funzione di proteggere dalle intemperie la pista, così da poter garantire una maggiore qualità del ghiaccio – indica il Municipio –. Un prolungamento del periodo d’utilizzo della pista da parte delle varie società sportive, come pure per gli utenti privati, sarà però unicamente un aspetto marginale, in quanto potrà essere solo di qualche settimana. L’intervento permetterà inoltre di poter programmare dei tornei, ciò che ora è impossibile poiché una solo giornata di pioggia compromette qualsiasi evento".
Il ristorante, la tribuna e il locale tecnico saranno mantenuti. Per il progetto definitivo verranno interpellati degli specialisti che saranno incaricati dal Comune con singoli mandati di prestazione, secondo quanto stabilito dalla Legge sulle commesse pubbliche. Per prima cosa verranno eseguiti dei sondaggi geologici per una profondità di 15 metri, per testare il terreno su cui poggerà la struttura. In seguito, la seconda tappa prevede le fondazioni, su pali trivellati, che consentiranno di contenere le dimensioni della base su cui poggerà il tetto, visti gli spazi ridotti a disposizione.
L’allestimento del progetto definitivo è previsto a partire dalla prossima estate. "La realizzazione della copertura – conclude l’Esecutivo – è subordinata all’approvazione del messaggio inerente il credito di costruzione e alla concessione della licenza edilizia". Indicativamente "e se non vi saranno intoppi, si ipotizza che i lavori potranno iniziare nel mese di aprile 2023. In caso contrario il tutto slitterà inevitabilmente di un anno".
Legati al credito per disegnare il tetto della Siberia, ce ne sono altri due. Il primo è di 217mila franchi; soldi che saranno utilizzati per il risanamento della piastra in calcestruzzo della pista. Quest’ultima era stata realizzata nel 1999 e attualmente presenta fessurazioni in più punti, che mettono in pericolo le serpentine dell’impianto di raffreddamento e perciò la regolare formazione del ghiaccio. Le crepe andranno sigillate con uno strato di pochi millimetri di una speciale malta cementizia. Si tratta di lavori urgenti di risanamento che andranno eseguiti durante l’estate di quest’anno per evitare danni all’impianto di distribuzione del freddo.
Il secondo, di 77mila franchi, servirà per la progettazione definitiva delle modifiche all’impianto di raffreddamento e per la sistemazione dei locali annessi (utilizzati dalle diverse società). Stando al Municipio bisognerà sostituire il vecchio condensatore ad ammoniaca (ha 36 anni di vita e dev’essere controllato periodicamente per individuare eventuali pericolose perdite), con un nuovo sistema di ricircolo, indipendente anche dall’utilizzo delle acque del vicino riale Brima, la cui concessione scadrà nel 2026 e difficilmente potrà essere nuovamente prolungata.