Un fenomeno non insolito: ‘Quando il luogo è impervio, il fuoco entra nei crepacci e nelle ore diurne il calore alimenta i focolai nascosti’
Ieri pomeriggio è ripartito l’incendio scoppiato sabato nei boschi tra Gironico e Anzonico e domato domenica scorsa. La situazione è sotto controllo e i militi stanno lavorando sul terreno, dove è possibile, per spegnere i vari focolai. Sul posto si trovano una trentina di vigili del fuoco e due elicotteri.
«Le operazioni sono andate avanti fino alle 20 di ieri e siamo riusciti a limitare le fiamme in modo tale da evitare un’ulteriore estensione durante la notte», ci dice il tenente colonnello Corrado Grassi, comandante del Centro di soccorso cantonale di Biasca. «La zona è stata sorvegliata fino a questa mattina, quando sono ripresi i lavori di spegnimento. Non c’è stata una propagazione significativa sul territorio, ma soprattutto si è provveduto ad allestire un dispositivo importante di protezione». Quest’ultimo rimarrà sul posto «sicuramente tutta la settimana e ci sarà un continuo monitoraggio».
Per quale motivo le fiamme si sono ripresentate? «Ieri, con l’arrivo dalla brezza da sud, è cambiata la situazione a livello di correnti e c’è stata la riaccensione che era già stata messa in conto», ci spiega Grassi. «Quando il luogo è impervio, il fuoco entra nei crepacci e nelle ore diurne il calore alimenta i focolai nascosti. Si verificano dei rotolamenti verso il basso e l’incendio riparte».
Il rogo era iniziato sabato: «C’era un fortissimo vento da nord e siamo subito intervenuti con il Centro di soccorso di Biasca, i Pompieri di Faido, i Pompieri montagna tre valli e con tre elicotteri. Malgrado il vento siamo riusciti a limitare la propagazione e domenica abbiamo continuato con lo spegnimento e il monitoraggio».