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Campane moleste a Stabio, tra decibel e tradizione

I confini tra giustizia e comunicazione, ma anche quelli tra menefreghismo e carità cristiana in una Polonia infiammata dai migranti

11 novembre 2021
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A ciascuno il suo din don. Da sempre il suono delle campane accompagna la vita quotidiana dei ticinesi, tra gioie e dolori. Per chi abita sotto il campanile (o nelle vicinanze della chiesa), però, il rintocco delle ore può finire col diventare molesto. A tal punto da trasformare rapporti di buon vicinato in conflitti. Il problema di recente è finito sul tavolo del Municipio di Stabio, come racconta la nostra cronista Daniela Carugati. Ma non è il primo caso.

Dai campanili molesti, restando sempre in tema religioso, facciamo un salto a Swiebodzin, nella cattolicissima Polonia, dove c’è la statua del Cristo Re più alta d’Europa e dove (sottolinea Roberto Scarcella nel commento odierno) da qualche giorno si stanno respingendo 4mila migranti assiepati nella terra di nessuno che la unisce e la divide dalla Bielorussia, ridefinendo il confine – sempre più labile – tra bugia, nazionalismo, menefreghismo e carità cristiana e il concetto stesso di confine.

Un confine sempre più problematico anche quello tra giustizia e comunicazione. Una giustizia, soprattutto quella penale, sempre più mediatizzata, complice anche la proliferazione dei social. Una mediatizzazione che trasforma di fatto l’opinione pubblica in una parte del procedimento. E che non di rado rende, o contribuisce a rendere, i decreti d’accusa o d’abbandono e le sentenze terreno di scontro politico. Mediatizzazione e indipendenza dei magistrati è il tema approfondito con l’avvocato ed ex giornalista Edy Salmina.

Cambiamo decisamente tema e andiamo a sbirciare a Locarno, il ‘gioiellino’ dell’Ofima, che si rifà il look. La storica sede amministrativa in via in Selva 11, nata dalla matita dell’architetto Mariotta e inserita nei Beni culturali, è in fase di ammodernamento; vi spighiamo che cosa succede e come diventerà.

Concludiamo con lo Sport sul ghiaccio. Due anni fa era stata una festa. Comunque sia finita. La prima, storica, partecipazione dell’Ambrì Piotta alla Coppa Spengler si era rivelata un successo un po’ su tutti i fronti. Con quale sentimento si ripresentano quest’anno i biancoblù all’appuntamento ce lo spiega il direttore generale dell’Ambrì Piotta Nicola Mona.

Buona lettura e buona giornata!

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