Bellotti e Poggi sono convinti che valga la pena unire le forze con Bodio, Personico e Pollegio. Nel frattempo passi avanti per l’area di servizio
Una sessantina le persone presenti ieri sera nella palestra delle Scuole medie di Giornico (località che conta circa 900 abitanti) per la quarta serata informativa in vista della votazione consultiva popolare del 13 febbraio, quando i cittadini di Pollegio, Bodio, Personico e appunto Giornico saranno chiamati a esprimersi sull’aggregazione della Bassa Leventina che darebbe vita a un unico comune di 2’900 abitanti chiamato Sassi Grossi. «Vogliamo unire le forze per aumentare la qualità di vita e garantire alle future generazioni un Comune all’altezza della situazione, e mi riferisco all’ottimizzazione dei servizi, al contenimento della spesa, allo sviluppo progettuale, all’impiego razionale ed efficace delle risorse umane, territoriali e finanziarie», ha esordito Rosolino Bellotti, sindaco di Giornico dove lo scorso febbraio il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il progetto aggregativo, sposando la volontà del Municipio pure favorevole all’unanimità. Già oggi, ha sottolineato il sindaco facendo leva sulla necessità di aggregarsi per avere più forza sia davanti alle autorità cantonali che per la concretizzazione di progetti strategici, si lavora in un clima di collaborazione, in particolare con Giornico e Bodio. Bellotti ha elencato i «dossier più importanti già portati avanti in un’ottica di aggregazione», come l’area di servizio di Giornico che nascerà parallelamente allo svincolo autostradale e al Centro di controllo per veicoli pesanti, il Polo di sviluppo economico riconosciuto dal Cantone per la zona industriale del sedime dell’ex Monteforno di Bodio-Giornico, il Masterplan Leventina e la recente lettera inviata a Berna, all’indirizzo della consigliera federale Simonetta Sommaruga, per ribadire l’opposizione alla scelta di Castione quale nuovo sedime per le nuove Officine Ffs. «Insieme avremo un peso maggiore, se rimaniamo da soli avremo più difficoltà», ha sintetizzato Bellotti. «Il mondo cambia attorno a noi: i centri contano di più e le periferie sono lentamente dimenticate», ha dal canto suo sottolineato il vicesindaco Donatello Poggi, il quale non ha nascosto di essere stato scettico in merito a questa aggregazione: «Lo ero parecchio quando sono arrivato a Giornico a causa del tempo perso dal 2012, e penso in particolare all’opportunità delle Officine. Ma oggi sono convinto, guardando anche alle fusioni nel frattempo andate in porto (l’ultima tappa di Faido, Riviera e Serravalle, ndr) che per incidere dobbiamo unirci. Solo con l’aggregazione saremo protagonisti, e non spettatori, del nostro futuro. Bisogna quindi mettersi in gioco, anche per dare un segnale a chi vorrà venire a vivere in questa regione. Attualmente a Giornico stiamo abbastanza bene, ma di certezze per il futuro non ce ne sono».
Per Michele Guerra, municipale di Pollegio, granconsigliere e promotore della petizione del 2012 che diede il via ai lavori della Commissione di studio per la fusione della Bassa Leventina, «l’aggregazione dei nostri quattro Comuni è lo sbocco naturale per rimanere in piedi». Un’aggregazione, ha aggiunto, «che può essere vista come il primo di altri possibili passi, prendendo l’esempio di Mendrisio che nel 2004 si è unito a Salorino, nel 2009 ad Arzo, Capolago, Genestrerio, Rancate e Tremona e nel 2013 a Besazio, Ligornetto e Meride. Dire sì a questa aggregazione significa aprire la porta allo sviluppo, dire no significa stare da soli per almeno altri 10 anni e rimanere sulle spalle degli altri Comuni a livello di perequazione finanziaria, ciò che costerebbe 27 milioni di franchi. E con i tempi che corrono ciò non è assolutamente assicurato. Anzi, si sta già lavorando per ridurre all’osso questa compensazione».
L’ultimo appuntamento informativo è in programma a Giornico (sempre alle 20 nella palestra delle Scuole medie) in occasione della riunione plenaria alla presenza dei municipali e dei sindaci dei quattro Comuni nonché del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Una novità annunciata in chiusura di serata dal sindaco Bellotti riguarda l’area di servizio autostradale che nascerà sul sedime del Centro di controllo per veicolo pesanti di Giornico in corso di realizzazione da parte dell’Ufficio federale delle strade (Ustra). Dopo quasi due anni di lavoro, nei giorni scorsi è stata infatti consegnata al Dipartimento del territorio la domanda di concessione per la realizzazione e la gestione dell’area di servizio. Gestione che sarà affidata alla società anonima Sassi Grossi creata dai Comuni di Bodio, Giornico e Personico. “Una volontà scaturita dal fatto che questo progetto potrebbe essere un elemento centrale per il rilancio e la riqualifica dell’area industriale della Bassa Leventina”, si legge nell’invito alla serata informativa pubblica in programma per martedì 9 novembre al Centro sportivo Fantin a Giornico (ore 20 con certificato Covid obbligatorio) durante la quale saranno svelati i dettagli. L’area di servizio si chiamerà ‘Green Station Ticino’ e per i tre Comuni si tratta di un “progetto innovativo nel contesto della svolta energetica voluta dalla Confederazione e dal Cantone”.