Bellinzonese

Aggregazione: a Personico c’è chi teme un salto nel buio

Buona affluenza alla seconda serata pubblica sulla fusione in Bassa Leventina, dalla sala alcuni interventi contrari e altri favorevoli

La serata pubblica nel capannone della ditta Sciaranetti trasporti di Personico
12 ottobre 2021
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«Preferisco fare un salto nel buio ma essere io al volante piuttosto che farlo comunque ma essere sul sedile posteriore». È la metafora utilizzata da Renato Scheurer, coordinatore del gruppo di studio (ex municipale di Giornico), riguardo al progetto aggregativo della Bassa Leventina di cui si è discusso lunedì sera a Personico nella seconda serata pubblica informativa sul tema. Il progetto, che mira a unire quattro Comuni costituendone uno nuovo denominato Sassi Grossi formato da circa 3’000 abitanti, beneficiando di un contributo cantonale di 5,4 milioni, ha scaldato gli animi e dalla sala (una settantina i presenti) si sono levate alcune voci critiche.

A Personico, lo scorso febbraio, un po’ a sorpresa il Legislativo (5 favorevoli e 14 contrari) si era schierato contro il Municipio, opponendosi alla fusione. Il primo intervento scettico è stato quello dell’ex sindaco Plr di Personico, Ambrogio Bontadelli, che ha definito la situazione economica dei quattro Comuni interessati dal progetto come «disastrosa, la peggiore del Cantone». Bontadelli non concorda sul fatto che unendo le forze si avrà un miglioramento dell’aspetto economico, sostenendo in pratica che un matrimonio fra poveri non potrà che dare figli poveri. «Il Cantone è stato latitante in questo processo di avvicinamento al progetto aggregativo, non ha creato dei motivi catalizzatori per catturare l’interesse della comunità convincendo ad aggregarsi», ha aggiunto.

A titolo di esempio Bontadelli ha citato la possibilità di realizzare le nuove Officine Ffs negli stabili della ex Monteforno di Bodio «ma per finire, nonostante gli sforzi dei Comuni non è andata così e quei capannoni sono ancora desolatamente vuoti». Pronta la replica del sindaco Ppd di Personico Emilio Cristina che ha subito stemperato i toni: «Non esageriamo, la situazione economica di Personico non è disastrosa».

Nuove Officine

Una lettera a Berna

Riguardo al tema delle nuove Officine invece, Cristina ha anticipato che proprio lunedì mattina i Comuni di Bodio, Giornico e Personico hanno deciso che invieranno una missiva al Consiglio federale, all’indirizzo della consigliera federale Simonetta Sommaruga (ministra dei trasporti), per ribadire la loro opposizione alla scelta di Castione quale nuovo sedime per le nuove Officine proponendo invece Bodio/Giornico quale ubicazione. I tre Comuni, ricordiamo, assieme a Biasca e alla Commissione regionale dei trasporti avevano interposto ricorso al Tribunale amministrativo federale contro la decisione presa dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) di riservare un’area di circa 150mila metri quadrati a Castione per scopi ferroviari. «Un passo che abbiamo deciso di intraprendere proprio perché a seguito dell’incontro che abbiamo avuto alcuni mesi fa con un giudice del tribunale amministrativo che deve dirimere i nostri ricorsi, abbiamo avuto la sensazione che non è ancora così scontato che le nuove Officine verranno realizzate a Castione. Un lumicino è ancora acceso per quanto riguarda la possibilità di avere le Officine in Bassa Leventina», ha affermato il sindaco di Personico. Inoltre, ricordiamo, dopo tre anni l’Uft ha ora aggiornato il confronto fra Castione e Bodio e rispetto a prima il distacco si è assottigliato, passando dal doppio dei punti a un terzo in più. Il vantaggio di Castione, comunque sempre in pole-position è quindi meno netto su Bodio/Giornico.

Nuova area di servizio

Riguardo al tema della nuova area di servizio autostradale all’ex Monteforno nell’ambito del centro di controllo per veicoli pesanti della A2, pure sollevato durante la serata, Cristina ha affermato che vi sono dei passi avanti. I Comuni di Bodio, Personico e Giornico, attraverso la società anonima che hanno costituito per concretizzare il progetto, settimana scorsa hanno consegnato il progetto con una lettera al Consiglio di Stato chiedendo un contributo di 9 milioni sui 12 complessivi previsti per l’investimento. «In questo contesto, se lo vorrà, il Cantone avrà la possibilità di darci una mano con un sussidio», ha aggiunto.

Un tran tran che piace

La domanda di fondo che si pongono alcuni cittadini è: perché aggregarsi quando va già bene così? In questa direzione va anche la considerazione giunta dal consigliere comunale Giovanni Rossetti «a me il tran tran piace, mi piace come vanno le cose ora e anche avere la certezza che dalla Tiziana (in cancelleria, ndr) trovo tutti i servizi». Il sindaco Cristina ha fatto presente che anche lui apprezza la realtà di Personico «il mio è un monito, sappiamo come viviamo adesso ma in futuro si stagliano delle nubi, per cui stiamo attenti a non speculare sul benessere di cui godiamo oggi». Dalla sala sono poi giunti due interventi favorevoli al progetto, in particolare è stato fatto notare che mancano persone che abbiano voglia di mettersi a disposizione nella cosa pubblica, ma anche in semplici associazioni sportive, ecco che l’unione con altri Comuni potrebbe dunque portare nuova linfa. Dal canto suo, il municipale di Personico Giuseppe Citino, ha esortato i presenti ad avere il coraggio di cambiare. Michele Guerra, che ha ammesso di aver votato contro l’aggregazione con Biasca dieci anni fa, ha affermato che oggi avrebbe votato a favore. Il municipale leghista di Pollegio e granconsigliere ha ribadito l’importanza di aggregarsi per assicurare il benessere in futuro.

Finanziariamente simili

«A livello finanziario non c’è un ente locale che primeggia, siamo tutti più o meno allo stesso livello, non è un matrimonio tra un principe e altri tre Comuni in braghe di tela», ha affermato Guerra. Nella stessa direzione vanno anche le riflessioni esposte da Renato Scheurer «intorno a noi il mondo sta cambiando, un ente locale adeguatamente strutturato è una carta vincente per affrontare le sfide future. L’obiettivo politico è la formazione di Comuni funzionali, ovvero in grado di assolvere autonomamente le funzioni a cui sono chiamati». Ci vorrà però una fase di assestamento, ha aggiunto, il nuovo esecutivo che porterà avanti il progetto entrerà in carica nel 2024 e sarà attorno al 2030 che il Comune sarà rodato e potrà davvero funzionare. Le prossime serate si svolgeranno a Giornico martedì 26 ottobre (ore 20 nella palestra Fantin), seguirà la riunione plenaria, alla presenza del consigliere di Stato Gobbi, prevista a Giornico lunedì 15 novembre (ore 20 nella palestra Fantin).