Dall’inizio della raccolta in settembre ne sarebbero state rubate circa 1,5 tonnellate. A Chamoson partono i turni di sorveglianza
I furti d’uva sono aumentati nelle vigne vallesane. Dall’inizio della raccolta in settembre, ne sarebbero state rubate circa 1,5 tonnellate. A Chamoson, su richiesta del sindacato agricolo, sono stati istituiti turni di sorveglianza. “Sette furti d’uva ci sono stati segnalati nel Vallese centrale. Due a Saillon, due a Savièse, uno a Conthey, uno a Chamoson e un altro a Grimusuat”, ha precisato il portavoce della Polizia cantonale vallesana, Stève Léger. Secondo le indicazioni dei viticoltori, i quantitativi di grappoli rubati sono stimati intorno ai 1’500 chili, di cui 600 chili solo a Chamoson.
Ogni anno si constatano furti nelle vigne vallesane, ma quest’anno – dato che la raccolta sembra più piccola e irregolare a causa del maltempo estivo – Chamoson ha reagito su richiesta del sindacato agricolo: “I viticoltori, temendo che la tentazione di rubare fosse troppo grande, hanno chiesto al comune di prendere delle misure”, ha indicato il sindaco Claude Crittin. Il più grande comune vitivinicolo vallesano ha vietato le escursioni tra i filari, ma i sentieri ufficiali sono tuttora percorribili, ha aggiunto il sindaco. Sono state organizzate anche delle pattuglie di sorveglianza notturna. Si tratta di agenti della Polizia comunale o una guardia campestre, dotati di binocoli per la visione notturna e di una termocamera per poter scansionare più velocemente i 4,3 milioni di metri quadrati di vigna che conta il comune. “Durante la giornata, la sorveglianza viene più o meno effettuata dagli altri viticoltori”, ha aggiunto Crittin.