A sollevare la questione davanti al Consiglio federale è il deputato Ppd Marco Romano nel solco di due interrogazioni Plr a Chiasso e Mendrisio
I disagi patiti dai cittadini di Chiasso (e non solo) a causa delle lunghe colonne di Tir ‘posteggiati’ lungo il tratto finale dell’autostrada sono riecheggiati sino a Palazzo federale. A porre la questione al Consiglio federale è stato il deputato del Gruppo del Centro-Ppd Ticino Marco Romano. Più d’uno gli interrogativi girati al governo e che avranno un riscontro lunedì prossimo in occasione della tradizionale ora delle domande. A richiamare l’agosto scorso l’attenzione su un problema con cui la cittadina di confine, come l’intero Mendrisiotto, convive da tempo, sono stati quattro consiglieri comunali del Plr chiassese, Giovanni Pezzotti, Luca Bacciarini, Davide Capoferri e Daniele Godenzi. La loro richiesta al Municipio cittadino è stata chiara: interpellare le autorità cantonali o federali. Un obiettivo condiviso a distanza di un paio di settimane anche dai colleghi di partito di Mendrisio.
Agli occhi dei politici locali il nodo da sciogliere resta la prassi doganale, nell’appendice sud del Paese, legata ancora alle pratiche cartacee. Il che allunga di molto i tempi di attesa anche per gli stessi camionisti. Un tema d’attualità regionale rimbalzato, però, di recente, pure sui media d’Oltregottardo. E qui si innestano i quesiti del consigliere nazionale Romano. “Le lunghe e frequenti colonne di Tir posteggiati in prossimità dei valichi di Chiasso-Brogeda e Stabio-Gaggiolo - chiede il deputato - sono da ricondurre a una mancanza di implementazione di tecnologie per le pratiche digitalizzate doganali?”. E corrisponde al vero, rilancia, “che presso i citati valichi si lavora ancora con documentazione cartacea, mentre nel resto della Svizzera sono pratica consolidata procedure elettroniche rapide?”. Ma soprattutto: “Perché si è giunti a questa situazione? Quali misure sono possibili a corto termine?”.