Luganese

Gran Consiglio: sì al nuovo Istituto Vanoni, con polemica

Accolti i 5,1 milioni di franchi a larga maggioranza, ma non senza una breve polemica sul coinvolgimento della Fondazione nella demolizione dell’ex Macello

La vecchia sede dell'istituto Vanoni a Lugano, recentemente demolita (Ti-Press)
22 settembre 2021
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È un sì a larghissima maggioranza quello scaturito oggi in Gran Consiglio al credito per la costruzione del nuovo Istituto Vanoni a Lugano. Con 58 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astenuti, il legislativo ha quindi dato il via libera all’edificazione di un nuovo centro educativo per minorenni, dopo che la sede storica in via Simen è stata recentemente demolita. Sede che, come è stato ricordato a Palazzo delle Orsoline durante un breve botta e risposta, è stata al centro della serie di fatti che hanno portato a fine maggio alla controversa demolizione dell’ex Macello di Lugano.

Contrapposizione destra vs sinistra

«Accolgo il credito, ma con un certo disagio – ha detto a tal proposito Marco Noi (Verdi) –, visto il coinvolgimento della Fondazione Vanoni, che con la sua denuncia ha dato la stura, spero in maniera inconsapevole, alla demolizione». «Che razza di fondazione sociale alza il telefono per fare una denuncia dopo solo dieci minuti di occupazione simbolica?», ha poi rincarato la dose Simona Arigoni Zürcher (Mps). «Se qualcuno entrasse illegalmente in una mia proprietà non aspetterei dieci minuti per denunciare» ha replicato invece Edo Pellegrini (Udf), sostenuto da Stefano Tonini (Lega): «Sono folli le prese di posizione della sinistra a favore di chi delinque, mentre con certi commenti vengono messe in difficoltà le fondazioni che fanno del bene». La discussione infatti ha toccato anche temi più ideologici: «Non condividiamo la politica di demandare ai privati la risposta a un bisogno sociale crescente», sempre per Arigoni Zürcher, mentre per i comunisti «è vero che lo Stato demanda compiti fondamentali che dovrebbero spettargli, ma sono comunque compiti che vanno assolti, quindi ci asteniamo» (Lea Ferrari). Critiche su aspetti di sostenibilità ambientale non sono infine mancate dai deputati Cristina Gardenghi e Nicola Schönenberger (Verdi).

Aumenterà la capacità di accoglienza

«Ringrazio le strutture e le fondazioni come la Vanoni per il grande lavoro che fanno e per tutti i bambini e ragazzi che aiutano in maniera concreta» ha detto da parte sua Giorgio Fonio (Ppd), portando l’esempio della propria storia personale. «Sono molto dispiaciuto per i bambini messi sull’altare delle ideologie» ha detto invece amareggiato il relatore Lorenzo Jelmini (Ppd), sottolineando che «la socialità in Ticino è così: si parte dalla società, che piaccia o no». Jelmini ha inoltre ricordato l’organizzazione del nuovo istituto: «Ci saranno 35 posti in internato, 6 in livello progressivo e 12 in esternato. Un aumento della capacità di accoglienza necessario per rispondere al contesto di grande cambiamento sociale e alle sempre maggiori sfide con le quali si trovano confrontate le famiglie». Un’impostazione, questa legata all’accoglienza in internato e contemporaneamente in esternato con presa a carico diurna e quindi a una maggiore presenza sul territorio invece di una concentrazione, che piace a Danilo Forini (Ps): «Spero si estenda sempre più anche ad altri settori, come quello dei disabili».