Il leggero ritardo sui tempi dovuto alla pandemia non cambia le celebrazioni per il ventennale della band ticinese, che festeggia con il suo primo singolo inedito.
Anno 2020, mare di Calabria, ore 4 da mattina, la musica già in testa. Sono le coordinate spazio-temporali di ‘Twenty Plus Twenty’, singolo che in quasi perfetta sincronia celebra i vent'anni di attività dei Manupia, band ticinese nata nel Duemila e arrivata sino al 2021 scavalcando il lockdown, tenendosi stretta una sala prove mai abbandonata. Con Andrea Manna (chitarre), Elisa Bacciarini (voce), Amos Malorgio (voce e tastiere), Francesco Di Lenge (batteria) c'è Nicola “NIc” Angileri (basso e voce), colui che in Calabria si è svegliato all'alba per mettere su carta il primo, ottimisticamente funk, inedito della band. È lui che racconta a laRegione ‘Twenty Plus Twenty’, nata « da uno slancio mentale, per andare oltre il periodo del primo lockdown durante il quale ci eravamo fatti forza provando, rimettendo in piedi il lavoro da un punto di vista quasi ‘scientifico’, in un processo di affinamento del repertorio precedente. Da lì, lavorando sui dettagli, ho cercato di focalizzare mentalmente il carattere dei musicisti e del repertorio con il quale ci troviamo più nostro agio, che ho messo nella canzone».
‘Twenty Plus Twenty’ è un autoritratto e insieme «un po' la rinascita musicale dei Manupia e della loro voglia di andare avanti». Un singolo che è un altro degli scossoni positivi messi in atto da Angileri, odierno direttore artistico della band: «Hanno creduto nelle mie esperienze. Guardando da un punto di vista esterno, ho cercato di vedere il potenziale di tutti e le cose che andavano sistemate. Superato lo strappo iniziale, inevitabile, mantenendo comunque un ampio raggio sugli anni 70-80, su pop, rock e funk, con qualche tastiera ‘eighties’ in più, abbiamo oggi un repertorio che ci permette di accontentare tutti». Più un brano inedito che è «un cammeo che ci siamo voluti concedere». E un altro cammeo è già pronto, a livello di scrittura e pre-produzione. «Non siamo una band che mira a scalare le classifiche, e quindi anche un solo brano che gira in radio ha un suo potenziale».
Così come ha spiazzato le ricorrenze di tutti, la pandemia ha scombussolato anche il ventennale dei Manupia. Ma anche se ‘Twenty Plus Twenty’ arriva in leggero ritardo sulla timeline storica, non cambia l'intenzione di celebrarne la vita artistica: «Abbiamo voluto essere positivi noi, ancor prima che l'ambiente circostante. L'unione ci ha permesso di creare una nostra bolla di sopravvivenza e siamo riusciti a produrre questo brano che è un omaggio ai musicisti che sono transitati da qui, ai tanti amici conosciuti ai concerti, ai fan che ci seguono». E un omaggio ai vent'anni di musica. ‘Twenty Plus Twenty’, venti alla volta: «Si dice di solito ‘cento di questi giorni’, ma visto il momento particolare, meglio andare di venti in venti...»
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