Dopo la batosta elettorale, col partito che ha perso otto punti percentuali
"Ieri ho rimesso il mandato e oggi ho dato le dimissioni". Guido Tognola lascia così la presidenza della sezione di Lugano del Partito liberale radicale, una decisione a suo dire inevitabile "di fronte a un risultato del genere: abbiamo perso l'8%, ci sono state 1'400 schede in meno per il nostro partito, bisogna prenderne atto".
Pensa di aver sbagliato qualcosa? "Di fronte a certi risultati sicuramente devo aver sbagliato qualcosa, anche se in tutta onestà rifarei quello che ho fatto, perché ci credevo". Si è parlato molto della litigiosità interna al partito, qualcuno le ha affibbiato il marchio del radical chic... "Ho una grande difficoltà nel rispondere, perché in realtà io non ho litigato con nessuno. Un radical-chic? Mi fa sorridere, se chiedere un po' di trasparenza e sostenere certi valori base è da radical-chic allora vabbé... Le dico solo che dal 1994 fino a oggi ho fatto 18 settimane di vacanza per pagare 27 stipendi, non mi sembra il ritratto del radical chic. Quanto alle continue polemiche sulla stampa, penso che abbiamo distolto l'attenzione verso quello che i nostri giovani esponenti stanno portando avanti".
Crede che le 'ingerenze' di alcuni senatori del Plr, le 'sponsorizzazioni' di questo o quel candidato, abbiano per finire nuociuto? "Non starebbe a me dirlo, penso che per la corsa al Municipio abbiamo agito in modo trasparente e la lista a mio avviso era molto interessante, perché doveva catalizzare l'interesse degli elettori, ma evidentemente non ci sono riuscito, anche se abbiamo almeno confermato i due seggi".