Due collaboratori hanno commesso molestie: uno ha lasciato l'azienda, l'altro è stato sanzionato. L'ex presentatore ne esce pulito. Ma ci sono altri addii...
Due collaboratori di Rts hanno commesso molestie. Non l'ex presentatore Darius Rochebin, scagionato da ogni accusa. Sono i risultati delle inchieste avviate in seguito all'articolo di Le Temps su casi di molestie alla Rts, esploso nel novembre del 2020. “Uno dei dipendenti ha lasciato l'azienda e l'altro ha ricevuto una sanzione formale”, comunica l'azienda. “Nessuna testimonianza raccolta porta a molestie sessuali o psicologiche, attacchi di personalità o qualsiasi reato penale”, aggiunge Rts relativamente al caso dell'ex presentatore.
“Darius Rochebin accoglie con favore la serietà delle indagini in Svizzera, i cui risultati confermano ciò che ha detto fin dal primo giorno", riferisce Antoine Vey, avvocato dell0ex presentatore Rts. “Dopo un periodo di attesa di sei mesi – dice il legale – le conclusioni dell'indagine svizzera consentono di chiarire definitivamente la situazione”. A novembre, Rochebin ha presentato una denuncia penale per diffamazione contro Le Temps.
L'indagine ha portato anche all'identificazione di una responsabilità per Gilles Marchand, direttore Ssr, rilievo che comunque non è stato sanzionato: «Ho preso una decisione sbagliata nel 2014, in merito alla vicenda di un collaboratore accusato di mobbing. Mi scuso e mi dispiace moltissimo, di fronte alle persone che hanno subito conseguenze e sofferenze», spiega Marchand in conferenza stampa. Malgrado questo, l'azienda lo conferma alla guida del profondo lavoro di ristrutturazione in ambiti di molestie e abusi di potere, pienamente definito a giugno, con la conclusione dell'intera indagine, che non riserverà nuove sorprese: “Le circa 220 testimonianze raccolte dalla hotline della Rts non porteranno a nuove indagini disciplinari”, ha confermato nella stessa sede il direttore di Rts, Pascal Crittin, che ha espresso il suo rammarico nei confronti dei collaboratori che “non sono stati ascoltati abbastanza”.
Bernard Rappaz, caporedattore di telegiornali, che aveva deciso di ritirarsi dai compiti operativi durante le indagini, non tornerà in azienda da parte sua. “Un ritorno al suo incarico si è rivelato irrealistico”, commenta Crittin. Lascia anche il direttore delle risorse umane, a favore di “un nuovo team”.