Un focolaio - si parla di quattro pazienti e “un paio” di collaboratori - del piano di medicina interna sono risultati positivi, sospesi ricoveri e visite
Quattro pazienti e «un paio» di collaboratori positivi: chiuso fino a nuovo ordine il decimo piano dell'Ospedale Civico di Lugano. A dare la notizia è stato il portale ‘Ticinonline’, anticipato da un'informazione fornita dallo stesso Ente ospedaliero cantonale (Eoc) sui propri canali social. È il direttore sanitario dell'Ospedale Regionale di Lugano (Orl) Paolo Merlani a confermarcelo: «Sì, è vero. Sono veramente pochi casi, quattro pazienti e un paio di collaboratori, ma non si scherza quando capitano queste cose, ci teniamo molto a intervenire subito in maniera decisa».
Per questo, al Civico sono state adottate misure già viste in altri ospedali dell'Eoc recentemente, come all'Ospedale San Giovanni di Bellinzona e all'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio. «Intanto si è deciso di non ammettere più pazienti su quel piano – spiega il professor Merlani –. Abbiamo la fortuna di averne altri due per la medicina interna e quindi indirizziamo i nuovi pazienti su questi altri due piani. In quel piano abbiamo mantenuto solamente i pazienti che già c'erano, diluendoli uno per stanza. Abbiamo chiuso anche le visite per impedire contagi da e verso l'esterno. Infine, abbiamo fatto un test di prevalenza a tutti i pazienti e a tutti i collaboratori rimasti sul piano».
Al test si sono sottoposti una ventina, fra pazienti e collaboratori, e al momento hanno dato esito negativo, che significherebbe che il focolaio, se non proprio spento, sembrerebbe quantomeno sotto controllo. Ma per quanto tempo resteranno sospesi ricoveri e visite? «Non lo sappiamo, ma di sicuro almeno finché non avremo effettuato un'altra prevalenza, ossia martedì prossimo».
Merlani spiega che è difficile capire da dove arrivi il contagio. «I pazienti in entrata sono tutti testati e risultano tutti negativi, però i visitatori ad esempio non sono tutti testati e sebbene la probabilità sia bassa che siano loro i vettori, non è da escludere. Per noi ora è importante fare il massimo per circoscrivere e tornare alla normalità il prima possibilità». Se non sono stati i pazienti, e probabilmente nemmeno i visitatori, qualcosa non ha funzionato nel protocollo di sicurezza per quanto riguarda i collaboratori? «Assolutamente no, abbiamo analizzato la situazione ma non abbiamo trovato nessuna falla da correggere. Se fossimo consci di questo, avremmo immediatamente cambiato qualcosa. In realtà le cose sono estremamente ben codificate. C'è massima attenzione, pensiamo che le regole siano adatte. Il problema è che neanche queste regole e la loro attenta applicazione possono garantire l'assenza di contagi e per questo teniamo sempre alta la guardia rispettando rigidi protocolli di sicurezza».
L'informazione, come detto, è già stata data ieri a tutte le famiglie dei pazienti ed è stata pubblicata anche sui social dell'Eoc. Di seguito il comunicato apparso sul profilo Facebook dell'ente:
“Per preservare la salute dei pazienti e dei collaboratori, la Direzione dell’Ospedale regionale di Lugano informa che ha deciso di sospendere in via precauzionale e temporanea la possibilità di effettuare visite ai pazienti ricoverati nel reparto di medicina al 10° piano. Il motivo è che alcuni pazienti e operatori sono risultati positivi al test del Coronavirus. I pazienti positivi sono stati prontamente trasferiti nelle strutture preposte al COVID, gli operatori sono stati posti in isolamento e tutti i pazienti e le loro famiglie sono stati avvisati. Questa misura si inserisce all’interno di un pacchetto di altre misure, quali la non accettazione di nuovi pazienti al 10° piano e il test di prevalenza a tappeto presso pazienti e personale. Pur attenendosi a tutti i protocolli riguardanti le misure di protezione, in un contesto in cui le infezioni tra la popolazione sono in aumento, non è possibile escludere a priori il rischio di contagio anche all’interno di una struttura ospedaliera”.
Sempre oggi, ricordiamo, è emerso un focolaio anche alla Clinica Santa Chiara di Locarno, dove sono risultati positivi tre pazienti e tredici collaboratori. Contagi che hanno causato la decisione di imporre restrizioni alle visite fino al 23 dicembre.