Confermata la sospensione del processo a carico del marito 39enne. In mattinata aveva accusato un crollo psicologico. Si dovrebbe tornare in aula domani
La conferma è giunta poco fa: a causa del crollo emotivo dell'imputato, la dottoressa del carcere – la quale ha potuto visitare l'uomo a partire dalle 13.45 per verificare la sua odierna capacità processuale e dibattimentale – non ritiene opportuno proseguire con il dibattimento. Il 39enne eritreo, da questa mattina alla sbarra con l'accusa di aver ucciso la moglie spingendola giù dal balcone, tornerà dunque al penitenziario dove sarà sottoposto a una blanda terapia ansiolitica. La dottoressa – intervenuta in aula per riassumere l'esito della visita davanti alla Corte presieduta dal giudice Marco Villa – ritiene che l'imputato potrà tornare in aula solo domani mattina. Quella accusata dall'imputato, ha spiegato la dottoressa, è una reazione acuta a una situazione che lo ha fatto rivivere momenti passati, che sono per lui causa di forte sofferenza.